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Nascita e sviluppo della psicologia della salute


La psicologia della salute ha radici lontane, sin dai tempi dell’antica Grecia, ma è solo negli ultimi decenni che è stata maggiormente presa in considerazione.
Negli anni ‘70 si sono manifestati dei segnali di rinnovamento culturale sui temi della salute, sottolineando la caratteristica di bene non solo individuale, ma collettivo.
1976 primo gruppo di lavoro all’interno dell’American Psycological Association (APA).
1979 creazione della sezione 38 dell’APA: Health Psychology.
1980 definizione di Matarazzo del nuovo ambito di studio che costituisce il punto di partenza di qualsiasi presentazione della disciplina anche oltre i confini statunitensi :“La psicologia della salute è l’insieme dei contributi specifici della disciplina psicologica alla promozione e al mantenimento della salute, alla prevenzione e trattamento della malattia e all’identificazione dei correlati eziologici, diagnostici della salute, della malattia e delle disfunzioni associate. Un ulteriore obiettivo consiste nel miglioramento del sistema di cura della salute e nella elaborazione delle politiche della salute”.
1987 congresso internazionale a Roma sul tema: “Il ruolo della psicologia della salute: riflessioni e proposte a confronto tra realtà europee”.
1988 istituzione di un corso di perfezionamento post – laurea di psicologia della salute
1997 viene costituita la Società italiana di psicologia della salute, avente come finalità “la promozione e lo sviluppo in Italia della ricerca empirica e teorica, e delle applicazioni, in psicologia della salute, e lo scambio delle informazioni fra i suoi membri e quelli di altre associazioni nazionali e internazionali.
1998 la Società dà vita ad una rivista “Psicologia della Salute” che funge da punto di riferimento per un aggiornamento su queste tematiche.
Secondo Maes, uno dei fondatori della Psicologia della Salute europea, tre sono i fattori rilevanti che hanno favorito lo sviluppo della disciplina:
1. Cambiamento delle cause principali di mortalità: non più malattie infettive, ma croniche dovute a comportamenti non sani.
2. Ci si è resi conto che la spesa sanitaria era troppo elevata pertanto era meglio prevenire che curare.
3. Sviluppo della psicologia che offre metodi di intervento efficaci che consentono l’applicazione di nuove conoscenze all’ambito della salute.
L’auspicio di quanti si occupano di psicologia della salute è di privilegiare la pista della promozione della salute, intesa come benessere complessivo della persona nel suo contesto socioecologico.
Amerio ritiene che nell’ambito della psicologia della salute si registra una progressiva marcia in tre direzioni:
1. autonomizzazione rispetto al modello medico tradizionale
2. allargamento dell’ottica dall’individuale al sociale
3. attenzione all’intersezione tra l’operare dello psicologo e le politiche del settore della prevenzione e della salute.
Le aree più studiate sono quelle relative all’assessment, allo stress e al coping, alla valutazione degli aspetti psicologici in medicina generale e in cardiologia, nonché quelle relative al ciclo di vita e quelle legate ai comportamenti a rischio.
Ancora scarsi sono i contributi sui modelli di prevenzione e promozione della salute, e la qualità dei servizi.

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