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Attenzione


Il concetto di attenzione sottende un'ampia classe di processi che modulano la capacità degli individui di eseguire compiti (implica dalla percezione all'esecuzione) nella vita di tutti i giorni, attraverso:
1. il mantenimento di uno stato di attivazione (arousal)
2. la selezione dell'input sensoriale (anche la selezione della risposta)
3. il controllo ed il monitoraggio di pensieri e azioni

L'attenzione selettiva (A. S.): meccanismo cognitivo che permette l'elaborazione di informazioni rilevanti (pensieri o azioni), in antagonismo alle molte informazioni ambientali irrilevanti e/o distraenti. Affinché ci sia selezione ci deve essere competizione. Spesso parlando di attenzione ci si riferisce a questo tipo di attenzione, anche perché è l'ambito più studiato. Spesso è usato come sinonimo di attenzione focale. L'A.S. la usiamo tutti i giorni ad esempio per riconoscere un volto conosciuto in una folla, oppure nell'effetto cocktail party, per riconoscere gli stimoli presentati in una parte delimitata di spazi ignorando gli altri (A.S. spaziale), oppure per sopprimere una risposta automatica ad uno stimolo (inibizione della risposta).

Per molto tempo nella scienze cognitive il cruccio maggiore nello studio dell'attenzione è stato quello di capire a che livello avveniva la selezione, cioè dove posizionare il filtro attentivo.
Nel modello di Broadbent l'attenzione è un filtro precoce. Però la Triesman si è resa conto che possiamo orientare la nostra attenzione ad esempio quando sentiamo il nostro nome, quindi il nome lo abbiamo dovuto elaborare, anche se stavo prestando attenzione alla persona davanti a me --> dunque parla di filtro attenuato (l'info disattesa non decade ma è attenuata). Modello più recente: il filtro non è fisso ma è un meccanismo che può avvenire a vari livelli --> il livello in cui pongo il filtro dipende dallo stimolo e dal compito --> se devo trovare un volto familiare metto il filtro a livello avanzato (altrimenti non elaboro nessun volto). Dunque il problema del posizionamento del filtro è un non-problema. Questo risultato è stato possibile grazie alla tecnica dei potenziali evento correlati (ERP).

L'informazione può procedere seguendo 2 direzioni: top down e bottom up, così anche l'attenzione.

I processi bottom up (partono da una informazione sensoriale e quindi da una rappresentazione di basso livello per arrivare ad una rappresentazione più complessa di alto livello) erano considerati solo percettivi e non attentivi, invece i top down (partono da una rappresentazione più complessa di alto livello per andare a modificare o creare una rappresentazione di basso livello) erano considerati i processi attentivi per eccellenza. Però l'attenzione è un processo di selezione, e la selezione può avvenire dal basso o dall'alto --> esistono processi dal basso che non sono puramente sensoriali, ma sono anche attentivi.
Attenzione selettiva bottom up: si riferisce alla selezione dell'info sensoriale non guidata dalla volontà e dagli obiettivi del soggetto (attenzione top down), ma dalle caratteristiche salienti dell'info sensoriale stessa sulla base di principi strutturali (ad esempio l'organizzazione percettiva della gestalt) o materiale iperappreso (ad esempio la lettura di parole nel l'effetto stroop).

Dunque quando parliamo di A.S. intendiamo una serie di abilità, e dal punto di vista neuroscientifico le domande che hanno guidato la ricerca sono 2:
• qual è il meccanismo con cui agisce l'A.S. per modulare le altre attività?
• quali sono i meccanismi psicofisiologici e la base anatomofunzionale del controllo attentivo di tale modulazione neurale?

Prima di rispondere alle domande: paradigma della ricerca visiva--> la ricerca visiva implica che vi siano due modalità per trovare un target tra 2 distrattori --> 1) quando si deve trovare una t verde tra stimoli rossi o ricerca di una t rossa tra o rosse --> in questo caso lo stimolo si differenzia per una caratteristica dai distrattori --> è Chiamata ricerca preattentiva (posso usare la salienza percettiva dello stimolo per trovarlo tra i distrattori --> è Comunque un processo attentivo, ma di tipo bottom up) 2) quando devo cercare uno stimolo che condivide con i distrattori le sue caratteristiche --> il target condivide il colore con alcuni distrattori e la forma con altri --> impiego più tempo che dipende dal numero di distrattori.
Tale paradigma permette di applicare i concetti di top down e bottom up.

Paradigma di Posner: si può usare la modalità esogena ed endogena (orientamento di tipo bottom up e top down). Di solito per un orientamento esogeno (automatico, bottom up) si usa la comparsa e scomparsa improvvia di uno stimolo (cue) che suggerisce la comparsa dello stimolo target (L'attenzione viene orientata in modo automatico). In realtà usare un cue endogeno ed esogeno non è la stessa cosa (recentemente si è scoperto che esistono 2 circuiti) --> presentano caratteristiche diverse: endogeno-->è volontario, richiede sforzo, impiega un tempo maggiore, può essere mantenuto a lungo, però posso mantenere l'attenzione quanto voglio perché è volontaria/ Esogeno--> è automatico, rapido, però si estingue rapidamente e infatti dopo 300 msec si verifica l'inibizione di ritorno (vi è un aumento del tempo di risposta, perché dopo un pò di tempo si tende a orientare l'attenzione in nuove porzioni di spazio). Orientamento esplicito (overt)/orientamento implicito (covert).


Tratto da PSICOLOGIA FISIOLOGICA di Mariasole Genovesi
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