Diffusione dei disturbi di personalità
I disturbi del cluster A si riscontano in persone separate, disoccupate, classi inferiori ed in soggetti con parenti schizofrenici.
Il cluster B è più comune tra giovani, separati, di classi sociali inferiori. Quello istrionico riscontrato nelle donne spesso in associazioni con diagnosi mediche senza spiegazione.
DIARIO DI UNA PAZIENTE
• 4 colloqui di consultazione con altra psicologo del servizio si svolgono regolarmente
• Puntuale e parla
• Bisognosa di aiuto
• Piange ed è sofferente
• 3 episodi di panico da quando aveva 12 anni, tutte in occasione di att. di ballo
• Questi episodi descritti allo stesso modo (sempre per terra). Priva di energia, preoccupazione di stare male, parestesia ecc
• Ambulanza ed accertamenti con esito negativo
• Preoccupazione per grave malattia, problemi al cuore
• Cambia 3 alloggi in 2 anni e traslocherà nuovamente da una nuova amica che conosce da 4 anni
• È ipocondriaca, teme infezione da germi ed ha paura in particolare dei tumori
• Ha paura dell’AIDS per aver avuto rapporti occasionali
• Non assume farmaci o sostanze
• Motiva la domanda di aiuto con la ricomparsa degli stati di panico e ansia persistente
• Disturbi del sonno, risvegli
• Il padre, una volta presente, ora alcolista e ha dilapidato il patrimonio che aveva
• Famiglia ridotta sul lastrico
• La madre ossessionata dallo sporco e dai germi, ha smesso di lavorare dopo la nascita dei figli. Si dedica a loro ma ad un certo punto lei ed i fratelli sono stati affidati a famiglie affidatarie.
• Ha miglior rapporto col fratello minore rispetto la sorella maggiore
• Una sola relazione affettiva tra i 16-17 anni con un ragazzo più grande di lei => lo fa per dispetto ai genitori.
• Si pensa che la ragazza possa aver subito un trauma pur non avendo ricevuto indicazioni esplicite in merito => viene fissato un ciclo di terapia mirato agli attacchi.
Al primo colloquio la paziente non si presenta, il giorno dopo passa per riprendere un nuovo appuntamento. Le viene ridato l’appuntamento, stessa ora, giorno della settimana successiva, questo per avere un appuntamento fisso per le giornate che sono caotiche. Al secondo appuntamento ha 10 min di ritardo. Altre volte arriverà tardi o non si presenterà. Le motivazioni sono diverse.
Al primo colloquio è agitata, emotività intensa, debordante, repentinamente mutevole, momenti di pianti e singhiozzi ed altri di rallentamento psicomotorio, altri sembra rivivere momenti di cui parla. Rabbia, paura ed entusiasmo per il ballo. Allegria per le chiamte con la madre e la sorella.
Forte sensazione di mal di stomaco della terapeuta, potenza con cui riesce a coinvolgerla. Contenuto dell’eloquio contenuto temporale poco chiaro, poca sequenzialità.
Attualmente le giornate le trascorre in casa, a far nulla, senza togliersi il pigiama, mangiando quel che capita e dice che è così da quando è rientrata in città. Dice di non pensare niente, non provare niente, sentire un ‘buco’. Nel diario che scrive dopo la terza seduta: pensa talmente tanto da finire in cose spiacevoli e si dispera => vominazioni su eventi tristi.
TECNICA DI TENSIONE APPLICATA: per prevenire lo svenimento perché è una priorità rispetto all’azione sulla fobia stessa. Con questi pazienti bisogna primariamente far fronte allo svenimento: questa tecnica fa si che appena c’è inizio dello svenimento con abbassamento della pressione sanguigna bisogna fare in modo di riportare il sangue al cuore. Successivamente ESPOSIZIONE GRADUALE e sempre più intensa.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Veronica Rossi
[Visita la sua tesi: "Isterectomia, ovariectomia e mastectomia: conseguenze psicologiche, sessuali, sociali e strategie d'intervento"]
[Visita la sua tesi: "La discriminazione linguistica nelle relazioni intergruppi"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicopatologia differenziale
- Docente: Chiara Rafanelli
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