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Disturbo Disforico Premestruale


(Diverso dalla sindrome premestruale, qui c’è una vera e propria disforia)

A. Nella maggior parte dei cicli mestruali, almeno cinque sintomi devono essere presenti nella settimana prima l'inizio delle mestruazioni, iniziano a migliorare entro pochi giorni dopo l'inizio delle mestruazioni, e diventano minimi o assenti nella settimana successiva.

B. Uno (o più) dei seguenti sintomi devono essere presenti:
1. Marcata labilità affettiva (ad esempio: sbalzi d'umore => la sensazione di sensibilità improvvisamente triste o in lacrime, o un aumento di rigetto).
2. Marcata irritabilità o rabbia o aumento dei conflitti interpersonali.
3. Marcato umore depresso, sentimenti di disperazione, o pensieri auto-svalutazione.
4. Marcata ansia, tensione, e/o sensazione di essere su un filo.

C. Uno (o più) dei seguenti sintomi deve inoltre essere presente, per raggiungere un totale di cinque sintomi quando combinato con i sintomi Criterio B sopra.
1. Diminuzione dell'interesse nelle attività usuali (ad esempio: lavoro, scuola, amici, hobby).
2. Difficoltà di concentrazione.
3. Letargia, facile affaticabilità, o marcata mancanza di energia.
4. Marcato cambiamento di appetito; eccesso di cibo; o desiderio di cibo specifico.
5. Ipersonnia o insonnia.
6. Un senso di essere sopraffatto o essere fuori controllo.
7. Sintomi fisici come tensione mammaria o gonfiore, dolori articolari o muscolari, sensazione di "gonfiore" o aumento di peso.

Nota: I sintomi di criteri di A-C devono essere rispettati per la maggior parte dei cicli mestruali che si sono verificati nel corso dell'anno precedente.

D. I sintomi sono associati a disagio clinicamente significativo o interferenze con il lavoro, la scuola, consuete attività sociali, o di relazioni con gli altri (ad esempio: evitare attività sociali; riduzione della produttività e l'efficienza al lavoro, a scuola o a casa).

E. Il disturbo non è semplicemente l'esacerbazione dei sintomi di un altro disturbo, come il disturbo depressivo maggiore, disturbo di panico, disturbo depressivo persistente (distimia), o un disturbo della personalità (anche se può co- verificarsi con qualsiasi di questi disturbi).

F. Criterio A dovrebbe essere confermato futuri giudizi per almeno due cicli sintomatici. (Nota: La diagnosi può essere fatta in via provvisoria prima di questa conferma.)

G. I sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza (per esempio: una droga di abuso, un farmaco, altro trattamento) o di un'altra condizione medica (ad esempio: ipertiroidismo).
Non è escluso che alla base ci sia amplificazione dei sintomi.

Possibile domanda è diagnosi differenziale dell’evitamento → tutti i quadri che portano il soggetto all’evitamento.
Il segno evitamento dev’essere a monte:
• Evitamento dell’ansia →  finalizzato a neutralizzare l’ansia scaturita da uno stimolo e da una situazione, in particolare fobia sociali (situazioni in cui si può essere giudicati), fobia specifica, agorafobia senza attacco di panico, disturbo di panico con agorafobia.
• Evitamento depressivo → non vuole farsi vedere nello stato in cui è, funge da rinforzo negativo, serve a diminuire il disagio. È secondario rispetto alla mancanza di energia, anedonia e sintomi primari. È evitamento correlato a situazioni di mancanza di energia, diminuzione d’interesse ecc.
• Disturbo evitante di personalità → pervasivo e cronico
• Disturbo d’ansia per la malattia
• Disturbo post-traumatico da stress →  tutto ciò che riguarda il trauma
• Narcisismo covert
• Disturbo ossessivo compulsivo

Tratto da PSICOPATOLOGIA DIFFERENZIALE di Veronica Rossi
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