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Dal maschilismo seduttivo...


In questo periodo si è venuto a creare un modello (li seduzione che la visto l’uomo nel ruolo di «cacciatore» che prende I‘iniziativa e la donna nel ruolo di «preda» da conquistare. Tale modello affonda le sue radici, fra l’altro, nella cultura ebraica, ateniese e romana. La seduzione era considerata, almeno a livello pubblico e secondo gli stereotipi ufficiali, come un «affare maschile». Su questa premessa si fondava e si fonda il cosiddetto maschilismo seduttivo, ossia l’idea secondo cui la seduzione dovesse essere una prerogativa maschile. E in gioco soprattutto la seduzione a breve termine, governata dall’urgenza sessuale, in cui domina l’immediatezza del desiderio.
Il punto di riferimento ideale del maschilismo seduttivo è il Don Giovanni, celebrato nel 1787 la Mozart. Don Giovanni incarna il potere della seduzione allo stato puro, pronto a fare ricorso alle lusinghe, ai sotterfugi, alla menzogna, all’imbroglio e alla cattiveria pur di giungere a conquistare le donne che gli interessano. La seduzione diventa allora un atto di dominio e Don Giovanni è un seduttore senz’anima.
Nell’immaginazione collettiva, assieme alla figura di Don Giovanni, chi più si è avvicinato all’ideale della seduzione è stato Giacomo Casanova. Egli è molto differente da Don Giovanni. Mentre per Don Giovanni era importante annotare quante donne aveva avuto in una certa località, per Casanova era fondamentale la storia seduttiva con ciascuna delle sue 122 amanti. Non solo ricordava il loro nome ma anche le circostanze, i modi con cui parlava loro, come pure gli stratagemmi con cui riusciva a conquistarle. Inoltre, aveva l’accortezza di uscire di scena con un certo stile, lasciando dietro di sé una scia di nostalgia.
Don Giovanni e Casanova sono due interpretazioni diverse dei maschilismo seduttivo. Tuttavia, essi hanno un tratto in comune: la concezione della superiorità maschile rispetto a quella femminile.
È facile che questa asimmetria fra i generi maschile e femminile conduca a forme di discriminazione e di violenza sia in ambito domestico sia sul posto di lavoro. Le molestie sessuali in ambiente lavorativo costituiscono una chiara espressione del maschilismo seduttivo. Si tratta di comportamenti diffusi a livello internazionale e nei vari settori lavorativi, prevalentemente rivolti a donne e messi in atto per lo più da uomini. Essi sono più frequenti negli ambienti lavorativi con maggiore presenza di uomini e dove si svolge una professione tipicamente maschile.
Le molestie sessuali vanno dal contatto fisico indesiderato (dal palpeggiamento a una carezza) a invasioni arbitrarie nella vita Privata e nella sfera dell’intimità della donna, a intimidazioni psicologiche attraverso proposte oscene, barzellette sessiste, richieste di appuntamenti, invio di materiale pornografico, apprezzamenti indesiderati, considerazioni indecenti, racconto di storie sessuali ecc. In certe situazioni si può giungere a forme di ricatto con la richiesta di prestazioni sessuali in cambio di agevolazioni nella carriera.

Tratto da LA SEDUZIONE di Anna Bosetti
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