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La struttura interna del governo

La struttura interna del governo



La seconda dimensione che caratterizza le forme di governo è quella della struttura interna del governo stesso. Qui si contrappongono due tipologie fondamentali: quella presidenziale con una struttura a due livelli dell’esecutivo, il presidente e i ministri, con il primo sovraordinato ai secondi, nella quale solo il capo dell’esecutivo ha un’investitura democratica; e il modello collegiale di gabinetto, dove ministri e capo di governo sono sullo stesso piano e il capo dell’esecutivo è solo un primis inter pares, entrambi sono legittimati dal parlamento.
Accanto a queste due forme principali esistono altre due varianti. La prima è la forma semi presidenziale, in cui il capo dello stato viene eletto direttamente con funzione governativa. Esiste un legame di fiducia tra il governo e il parlamento a differenza del presidenzialismo, esiste un dualismo tra presidente della repubblica e presidente del consiglio. Cè quindi una duplice legittimazione del governo, quella del presidente e del parlamento, che porterà a problemi di coesistenza, come nel caso dell’affermazione in parlamento di una maggioranza diversa da quella presidenziale che mette in contrapposizione due diverse possibili basi di legittimazione del governo. Le possibili soluzioni saranno o una forzatura presidenziale attraverso lo scioglimento del parlamento per riportarlo in linea con la maggioranza presidenziale, oppure la cattura parlamentare del governo con un voto di sfiducia.
L’altra forma è quella del premierato, che si riscontra solamente in Israele. In questa forma di governo accanto alla legittimazione parlamentare del governo si introduce anche la legittimazione popolare del primo ministro attraverso la sua elezione diretta.
La carica esecutiva eletta direttamente non ha però il ruolo di capo dello stato e nonostante la sua investitura popolare può essere rovesciata dal parlamento, con il conseguente scioglimento di questo per
ristabilire la parità tra le due istituzioni. E ancora per parità il governo può sciogliere il parlamento, a condizione di sottoporsi anche esso a nuova verifica elettorale.

Tratto da SCIENZA POLITICA di Marco Cappuccini
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