Skip to content

Critica alla pubblicità


Nella sua storia, la pubblicità è stata spesso criticata: accusata di linguaggio esagerato o aggressivo, di sfruttamento dell’immagine delle persone; negli anni ’70 è stata accusata di essere il frutto del lavoro di abili professionisti, il cui scopo era quello di manipolare le coscienze dei consumatore e creare falsi bisogni di consumo. Vance Packard, nel sul libro I persuasori occulti, ha sostenuto che i pubblicitari, attraverso tecniche come la ricerca motivazionale, possono intervenire sull’inconscio degli individui per condizionarne il comportamento. Viene messa sotto accusa la cosiddetta pubblicità subliminale, che però è stato dimostrato non essere davvero efficace.
L’AAAA, American Association of Advertising Agencies, ha contraddetto quattro preconcetti sulla pubblicità: ha spiegato che non è vero che farebbe comprare prodotti che in realtà non si volessero comprare; che i prodotti pubblicizzati non hanno un prezzo più elevato a causa dei costi sostenuti dalle aziende per fare pubblicità; che la pubblicità non permette alle aziende di nascondere la scarsa qualità dei prodotti; che non è uno spreco di denaro che potrebbe essere diversamente investito per far crescere l’economia.

Tratto da STORIA DELLA PUBBLICITÀ IN ITALIA di Mario Turco
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.