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Modalità di conduzione del colloquio


Infine le modalità che coinvolgono il conduttore e il soggetto sono:
A)Comportamento spaziale: è importante cogliere il rapporto vicinanza-distanza, l’orientamento e la postura che si assumono nel corso dell’interazione. La reciproca posizione assunta dagli individui segnala il livello di intimità, di piacevolezza, dominanza, status e ruolo. La postura è meno controllabile dell’espressione del volto o del tono della voce e può svelare ansie nascoste, preoccupazioni e soddisfazione, quindi sembra che questa fornisca informazioni circa i rapporti interpersonali e gli stati emotivi.
B)Movimento del corpo: nel suo complesso il corpo fornisce elementi di conoscenza, vi sono segnali regolatori che tendono a mantenere e facilitare il flusso della conversazione e che possono indicare a chi parla se l’interlocutore è interessato o no, se desidera parlare o interrompere la comunicazione.
C)Espressione del volto: il volto diviene lo specchio di espressioni, atteggiamenti ed emozioni del soggetto. Il fatto che una persona riesca a controllare la propria espressività facciale fornisce già informazioni importanti per la valutazione della sua personalità. Inoltre lo sguardo ha un ruolo molto importante nell’instaurarsi delle relazioni e nel comunicare atteggiamenti interpersonali.
D)Aspetti non verbali del parlato: dare importanza ai modi in cui le parole vengono pronunciate, le modalità di intonazione conferiscono un particolare significato alle parole dette e nel linguaggio 3 importanti tipi di variazioni:
Linguistiche (scelta della lingua, di un linguaggio semplice o elaborato,dei tempi), Non linguistiche e Vocalizzazioni (varietà di suoni, interlocuzioni e varianti. Il loro scopo è quello di fornire una pausa nel corso della comunicazione).
E)Fattori ambientali e caratteristiche fisiche: aspetti che influenzano la comunicazione come l’arredamento, l’illuminazione, l’odore, rumore. È importante che non vi siano molti elementi di disturbo, cioè che possono dare informazioni sui comportamenti verificati precedentemente in quel luogo.

Infine, gli aspetti non verbali del conduttore saranno analizzati dal soggetto che ne trarrà la sensazione di essere a proprio agio o a disagio. Inoltre durante colloqui terapeutici e diagnostici vengono a palesarsi stati di ansia, agitazione, preoccupazione che vengono colti dallo psicologo e interpretati rispetto al significato emotivo e affettivo che hanno per il soggetto.
Anche il silenzio è parte integrante dello scambio verbale e inizialmente venne considerato come il rifiuto della regola del parlare. Questo però assume diversi significati come: può derivare da un momento di insight e riflessione; assumere il significato di instaurare un clima di ascolto e di recettività; può derivare da aspetti emozionali, fantasie e sentimenti che il soggetto prova; può manifestare opposizione o resistenza al colloquio stesso; può essere “vuoto” e privo di comunicazione. Sta allo psicologo interrogarsi sul significato del silenzio, in quanto in momenti diversi di uno stesso colloquio il silenzio può assumere significati diversi. Invece, il silenzio del conduttore può essere un momentaneo vuoto mentale, un silenzio empatico di ascolto e comprensione, di riflessione su ciò che il soggetto ha detto oppure un silenzio difensivo rispetto ai contenuti espressi dal paziente.

Tratto da IL COLLOQUIO COME STRUMENTO PSICOLOGICO di Carla Callioni
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