Skip to content

La mutazione spontanea nei batteri

Intorno al 1940 era ormai accertato che l'eredità negli organismi superiori seguisse i principi darwiniani: le mutazioni avvengono casualmente, e se una di esse conferisce un fenotipo vantaggioso, gli organismi con questa mutazione vengono selezionati dall'ambiente e diventano membri predominanti della popolazione. Tuttavia molti batteriologi pensavano che i batteri, piuttosto che cambiare in funzione di mutazioni casuali, si adattassero in qualche modo all'ambiente tramite un processo di cambiamento diretto, in seguito al quale l'organismo avrebbe trasmesso l'adattamento alla progenie. Si aprì comunque una controversia tra due gruppo: uno che sosteneva la teoria genica o del pre-adattamento, l'altro che sosteneva la teoria adattativa o del post-adattamento. Secondo la prima le mutazioni avvengono spontaneamente in geni di pochissime cellule in una popolazione batterica, poi l'ambiente agisce, selezionando il mutante resistente per esempio ad un antibiotico. In accordo con la seconda, invece, il mutante resistente si originerebbe per azione diretta del nuovo ambiente (per esempio la resistenza sarebbe indotta dalla presenza dell'antibiotico).
É stato dimostrato che la prima teoria è quella corretta.

Tratto da CITOGENETICA E MUTAGENESI AMBIENTALE di Domenico Azarnia Tehran
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.