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Affaticamento muscolare

Il termine fatica viene usato dai fisiologi per descrivere una condizione in cui un muscolo non è in grado di generare o mantenere una determinata tensione. Diversi fattori svolgono un ruolo nell'affaticamento e possono essere classificati in fattori di affaticamento centrale, che hanno origine nel sistema nervoso centrale, e in fattori di affaticamento periferico, che hanno origine a livelli compresi tra la giunzione neuromuscolare e l'apparato contrattile del muscolo. Comunque, nell'esercizio massimale di breve durata, la fatica sembra derivante dalla concentrazione di fosfato inorganico (Pi) derivato dalla scissione dell'ATP e dalla fosfocreatina, utilizzati per fornire energia alla fibra. L'aumento della concentrazione di fosfato inorganico può rallentare il rilascio di Pi dalla miosina e quindi allentare il colpo di forza. Un'altra teoria suggerisce che l'elevato livello di fosfato riduce il rilascio di Ca2+, a causa della formazione di complessi fosfato di calcio. Alcuni studiosi, inoltre, ritengono che il fosfato modifichi la dinamica del rilascio del Ca2+ dal reticolo sarcoplasmatico. Un altro fattore implicato nella fatica muscolare è il K+. Durante l'esercizio massimale, il potassio lascia la cellula a ogni potenziale d'azione e la sua concentrazione cresce nel liquido extracellulare dei tubuli T. La variazione della concentrazione di K+ modifica il potenziale di membrana della fibra muscolare e probabilmente diminuisce il rilascio di Ca2+ dal reticolo sarcoplasmatico.

Tratto da FISIOLOGIA: UN APPROCCIO INTEGRATO di Domenico Azarnia Tehran
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