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Il confronto per il seggio permanente al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite


Il massimo organo decisionale delle Nazioni Unite è composto da 15 membri di cui 5 permanenti e con diritto di veto Usa, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia (le nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale) e 10 a rotazione elette ogni 2 anni a rappresentare le varie zone del globo. Nel 2006 scadevano i 2 anni di permanenza dell’Argentina quale rappresentante dell’America Latina. Alla fine 2005 il Venezuela aveva posto la sua candidatura alla sostituzione di Buenos Aires ma aveva incontrato l’opposizione statunitense che gli aveva opposto Guatemala. La decisone doveva essere rimessa all’Assemblea generale dove per essere eletti sarebbe stata necessaria la maggioranza dei due terzi delle 192 nazioni presenti. Per mesi le autorità di Caracas corteggiarono vari stati per ottenere il loro sostegno e Chavez visitò moltissimi paesi tra cui Cina, Iran, Russia, Bielorussia, Vietnam, Mali, Qatar… e i viaggi di Chavez erano un tour di quello che Bush aveva definito l’asse del male.
Il confronto tra le due nazioni si intensificò talmente che la scelta tra Venezuela e Guatemala si trasformò in un indice sia della capacità statunitense di mantenere la propria influenza sul subcontinente sia dell’influenza diplomatica di Chavez sugli altri paesi della regione e su tutte le nazioni che aveva tentato di convincere a sostenere il suo tentativo. L’unico paese latinoamericano a non dichiarare la sua posizione fu il Cile. Ma alla fine Bachelet appoggiò l’ingresso del Venezuela. Alla fine i rappresentanti dei 2 paesi decisero di ritirarsi in favore di una candidatura di compromesso: Panama. Tale esito assestò un grave colpo alla credibilità di Chavez e alla sua capacità di influenzare la politica globale. Ma nemmeno gli Usa avevano ottenuto ciò che volevano q evidenziare le ormai crescenti difficoltà nel gestire il loro cortile di casa.
Nel Sudamerica il netto schieramento di Brasile, Argentina e Bolivia a favore del Venezuela e l’opposto sostegno di Perù, Colombia e Messico al Guatemala diede una immagine divisione piuttosto che di unità.

Tratto da AMERICA LATINA E STATI UNITI di Filippo Amelotti
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