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TEORIE NEO-MARXISTE / RADICALI


1)  Trauma storico: anni ’60-’70 decolonizzazione, rottura dominio coloniale, nascita nuovi stati. disincanto legato a quest’evento -> la decolonizzazione non era sufficiente -> la rottura dei rapporti formali tra centro e periferia non era sufficiente ad interrompere la dipendenza, che andava oltre il livello informale perché vi erano ancora rapporti economici e sociali.
2)  Come spezzare tale dipendenza, meccanismo infernale. Rispazializzazione delle relazioni internazionali, rotazione dell’asse bellico da est-ovest a nord-sud. L’approccio neo-marxista/radicale sembra riprendere l’enfasi degli idealisti sui rapporti economici, la struttura concreta delle relazioni internazionali è economica. Ma per gli idealisti i rapporti economici sono la soluzione alla guerra, mentre per i neo-marxisti è la dipendenza economica il nocciolo del conflitto.
3)  Soluzioni: rivoluzione interna-internazionale. Sganciarsi dal meccanismo-strategia di sostituzione delle importazioni, per uscire dal meccanismo di riproduzione della disuguaglianza. Sganciarsi dal sistema capitalistico mondiale cercando uno sviluppo autocefalo da punto di vista politico economico sociale.
4)  Nozione del tempo: a cavallo tra quella realista e idealista. Anche i radicali neomarxisti considerano come gli idealisti la discontinuità, non credono che la politica internazionale sia sempre la stessa cosa, hanno una prospettiva rivoluzionaria sul futuro; tutto  il loro approccio sul futuro si fonda sull’opzione rivoluzionaria. Gli apposti dal punto di vista scientifico sono: ♦ una complicazione dello spazio politico internazionale, questo approccio è la fine della egemonia europea, subentra il conflitto nord-sud, il rapporto centro-periferie, il rapporto centro periferie e semiperiferie. ♦ Reintroduzione del punto di vista del lungo periodo, bisogna andare oltre l’unico blocco del ‘900, per la comprensione del 900 bisogna immergerlo nuovamente in una corrente storica più lunga. ♦ le teorie marxiste e radicali sottolineano l’esistenza di un rapporto continuo tra conflitti interni e internazionali, un concetto elaborato dalla teoria della “dependencia” che si occupa delle ragioni delle dipendenza dell’America Latina dagli Usa, tale teoria va a guardare non solo la struttura dei rapporti internazionali ma anche il loro interno, significa che il conflitto contro la borghesia comprador è un conflitto interno ma con resoconti a livello internazionale.
Oggi queste teorie sono abbastanza scomparse. In quanto non rispondevano alle domande sulle relazioni esistenti ma ne creavano di nuovi, la disciplina ormai consolidata ha rigettato l’insediarsi di tutti questi nuovi problemi, ci sono anche 2 ragioni storiche : il successo delle tigri asiatiche ovvero i paesi che vengono da condizioni di sottosviluppo che sperimentano una crescita straordinaria avendo adottato una tecnica del tutto opposta alla teorie di sganciamento (teoria dell’inserimento) ; la seconda ragione è la fine dell’unione sovietica, la sconfitta politica di una vicenda storica nella quale si collocavano questi studiosi e questi approcci.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Alice Lavinia Oppizzi
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