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Aspetti economici e sociali dell'impero babilonese

Anche l’impero di Babilonia fu accentrato, nel senso che il potere centrale nominava direttamente i governatori delle città i quali riferivano direttamente al re. È infatti giunta sino a noi la vasta corrispondenza di Hammurabi, che tramite continue lettere prendeva conoscenza e si intrometteva direttamente negli affari dei suoi stessi governatori. Fu inoltre ripresa la tradizionale impostazione sumerica dello stato quale detentore di tutte le risorse e regolatore della vita economia e sociale. Tale impostazione (che si ritrova anche in Cina e che deriva dalle necessità di controllo delle acque), si era infatti notevolmente allentata dopo il crollo di Ur, quando la generale situazione di anarchia aveva permesso ai privati di impadronirsi delle risorse e della loro gestione. Hammurabi ridiede centralità allo stato sottraendo da una parte le terre ai privati e dall’altra erodendo le prerogative della casta sacerdotale. Il palazzo divenne il centro non solo della politica, ma anche dell’economia. Diversamente dal periodo sumero era il palazzo a distribuire le terre ai suoi dipendenti (soldati, funzionari) ed ad organizzare le spedizioni commerciali all’estero. 
Hammurabi ed i suoi successori incentrarono l’azione di governo sul controllo dei governatori, sulla manutenzione dei canali e sulla costruzione e protezione dei tempi. I Canali erano in particolare importanti per l’agricoltura che, nel clima caldo e secco della Babilonia, necessitava di un imponete sistema di irrigazione; i babilonesi restaurarono ed ampliarono il vasto sistema di canali già costruito dai neosumeri. Quanto alla protezione dei templi si trattava di un ruolo tradizionale del monarca mesopotamico, che assicurava al re il prestigio necessario a governare. 
È infine molto importante il celebre Codice di Hammurabi, giunto a noi pressoché intatto, inciso in una stele monumentale. Si tratta di una raccolta di norme che svela il sistema del diritto babilonese e che restituisce anche uno schema della struttura sociale di allora, basata essenzialmente su tre classi. I cittadini liberi, i dipendenti del palazzo (che godevano di alcuni privilegi ma anche di specifici doveri) e gli schiavi, sia pubblici che privati. Il Codice regolava i rapporti fra questi tre stati e fra essi e lo stato. Famosa è la legge del taglione, riportata nel Codice, la quale è con tutta probabilità un elemento importato dal diritto amorreo (in quanto si ritiene che la tradizione sumera regolasse le offese in base a contrattazioni fra le parti). Anche se si ritiene che non sia stato un elemento inedito, il Codice di Hammurabi rimane ad oggi in primo codice di leggi scritto promulgato da un sovrano ad uso del popolo e riveste quindi una grandissima importanza. 

Tratto da STORIA DEL VICINO ORIENTE ANTICO di Lorenzo Possamai
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