La storia degli ebrei secondo la Bibbia

La Bibbia fa cominciare la storia ebraica intorno al sec. XIX a.C., con Abramo, il quale viveva nella Mesopotamia meridionale, a Ur. Egli ricevette da Dio l’ordine di andare in Palestina. Sua moglie Sara gli diede un figlio di nome Isacco, il quale a sua volta generò Giacobbe, detto anche Israele, che è considerato il capostipite del popolo ebraico (i “figli di Israele”); il quale generò a sua volta dodici figli, che furono a loro volta i capostipiti delle dodici tribù. Sempre secondo la fonte biblica, risale al tempo di Giacobbe la migrazione degli ebrei in Egitto, attorno al XVIII secolo, in seguito a uno carestia. In Egitto essi prospereranno sotto la guida di Giuseppe, che era divenuto viceré d’Egitto, ma saranno successivamente ridotti in schiavitù dai faraoni. Furono liberati nello stesso secolo da Mosè, il quale sul Sinai ricevette da Dio (yhwh) la Rivelazione e la Legge, i dieci comandamenti. Dopo la lunga peregrinazione nel deserto gli ebrei giunsero in Palestina, la Terra promessa, e sotto la guida di Giosuè, sconfissero le popolazioni locali e vissero per circa 200 anni senza re, governati dagli anziani e guidati in guerra da capi carismatici, i giudici.

Alla fine di questo periodo gli ebrei vollero un re. Se ne succedettero tre: Saul, David e Salomone, i quali riuscirono a governare tutto il popolo unito. Poi il regno si divise in due parti, quello del nord detto di Israele, e quello del sud detto di Giudea, che andava da Gerusalemme fino ad Elat nel Mar Rosso. Il regno del sud fu sempre governato da discendenti del re David, quello del nord ebbe una serie di dinastie diverse. Il regno del nord, nella visione biblica, fu più sincretista ed idolatro di quello del sud, e fu punito da Dio con la distruzione avvenuta nel 721. Il Regno di Giuda duro fino al 586 a.C., quando Gerusalemme fu conquistata e il tempio distrutto da Nabucodonosor.