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L'opera di Monet : I papaveri, 1873


Olio su tela, 50x65 cm. Parigi, Musée d’Orsay.

Ne I papaveri, Monet vuole trasmetterci con vivace immediatezza il senso di allegria e tenerezza procuratogli dall’osservazione della moglie Camille e del figlioletto Jean, che passeggiano tra l’erba alta e i papaveri.
Ecco allora che nel verde indistinto del campo, egli fa emergere delle brillanti picchiettature di rosso che i nostri occhi interpretano subito come papaveri, conferendo al paesaggio una nota di serenità e freschezza.


Negli anni Novanta Monet, sempre più entusiasmato dai problemi della luce e dalle sensazioni di colore, si dedica a diverse serie, nelle quali ritrae un medesimo soggetto in decine di tele successive. Il punto di ripresa è quasi sempre lo stesso e quel che cambia sono solo le condizioni oggettive di luce, a dimostrazione di come uno stesso soggetto possa essere sufficiente a destare infinite e sempre nuove sensazioni.
Ricordiamo a riguardo la celebre serie di cinquanta tele dello stesso formato dedicata alla facciata della Cattedrale di Rouen.
L’artista dipinge la facciata dalla finestra delle medesima stanza, in diverse condizioni climatiche (sole, pioggia, nebbia) e a diverse ore del giorno in due successivi soggiorni; nel febbraio-aprile del 1892 e nello stesso periodo dell’anno successivo.

Tratto da STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA di Fabio Pavani
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