La musica nei fumetti
• Musica e immagini sono collocati in 2 categorie diverse e distanti nello schema dei media statici e dinamici poiché la musica è un media dinamico necessariamente dinamico mentre le immagini sono media statici che non devono essere convertiti in processi; inoltre la musica è un arte del tempo mentre l'immagine è un arte dello spazio
Parallelismo tra fumetti e cinema
Ci sono 2 modi principali di collocare la musica e i suoni nei fumetti: collocarli nel disegno o dentro i balloons.
L'introduzione di spartiti musicali all'interno dei fumetti non è molto frequente, uno degli esempi più importante è il fumetto “Ken Parker-dritto e rovescio” firmato da Berardi e Milazzo dove tra le vignette fa la comparsa uno spartito formato da un unico pentagramma; la scelta di inserire uno spartito a quel punto della storia non è casuale infatti il protagonista Ken scopre un presunto omicidio e da qui ha inizio l'intera vicenda; anche la disposizione delle note sul pentagramma non è casuale perché segue una melodia precisa anche se la melodia non è quella tipica del cancan perché non c'è molta accuratezza.
Lo statuto dei suoni nei fumetti
1. Suoni diegetici = fanno parte del mondo rappresentato e sono dentro la storia narrata e si dividono in on-screen (nella vignetta) oppure off-screen (fuori dalla vignetta poiché il suono c'è ed è rappresentato ma non vedo la sua origine)
2. Suoni extra-diegetici = fuori dalla storia narrata e sono quelli che non devono essere letti
3. Suoni onomatopeici = le onomatopee riproducono il suono in lettere, possono essere simboli (quando sono suoni scritti) ma anche icone (quando cercano di riprodurre un suono)
Stripsody di Cathy Berberian
Anche in Stripsody di Cathy Berberian c'è il rapporto tra musica e fumettiIl titolo di quest'opera vocale è un riferimento alle strisce disegnate (strip da comic-strip). Stripsody è il titolo di 2 opere separate: il brano vocale composto/eseguito da Cathy Berberian e una raccolta di tavole realizzate da Eugenio Carmi (le note e i pentagrammi sono rimpiazzati da vignette che danno vita ad uno spartito che però perde la sua funzione principale ovvero quella di identificare un'opera da un'esecuzione all'altra). Cathy Berberian e Eugenio Carmi pongono l'accento sulla somiglianza tra spartito e fumetto rendendo incomprensibile la quasi totale assenza della musica; diciamo quasi perché la musica fa la sua comparsa in molte vignette generalmente con la forma di note che servono ad indicare la presenza della musica in un determinato contesto. La composizione di Stripsody di Cathy Berberian e le tavole grafiche di Carmi sono state pubblicate nel 1966 separatamente senza collegamento ma entrambi riflettono sul ruolo svolto dai suoni nel linguaggio dei fumetti: successivamente Roberto Zamarin realizzò una seconda serie di tavole che trascrivevano l'opera vocale di Berberian usando una notazione a fumetti; queste tavole non sono degli spartiti veri e propri ma sono una forma di ipocodifica dove si lascia grande spazio/libertà all'interprete; Zamarin decide di invertire il rapporto tra disegni e suoni che c'è nelle vignette mettendo i disegni al servizio dei suoni.
Berberian fa quello che un lettore di fumetti non dovrebbe fare, ovvero legge i suoni onomatopeici creando una composizione musicale che si basa sulla lettura dei suoni dei fumetti estrapolandoli dalle vignette dando vita a un'opera afasica che esprime l'incapacità di comunicare/parlare con una disarticolazione del linguaggio verbale.
1. disturbo della similarità = si ha quando rimane intatta la capacità di formulare frasi ben formate ma viene meno la capacità di sostituire un termine con un altro
2. disturbo della contiguità = si ha quando viene danneggiata la capacità di produrre frasi
Jakobson discute dell'afasia da un punto di vista linguistico e concentra la sua attenzione su 2 caratteristiche del linguaggio: combinazione e selezione; egli dice che qualsiasi unità linguistica fa da contesto per una unità più semplice ma allo stesso tempo essa trova il proprio contesto in una unità linguistica più complessa.
Le tavole disegnate di quest'opera non eliminano i 2 piani dell'afasia ma anzi li accentuano replicandoli sul piano visivo. Damasio nel suo saggio “I segni dell'afasia” afferma che una delle difficoltà manifestate dai pazienti afasici è la difficoltà di comprendere un comando verbale senza gesti di accompagnamento. L'uso dell'espediente afasico per comporre un brano musicale è già presente in “sequenza III” di Berio che rompe il testo per ottenere dei frammenti su diversi livelli espressivi per ricomporli in unità musicali e non più discorsive. Berberian crea una composizione che potrebbe essere definita il contrario dell'opera di Berio perché se lui usa l'afasia per distruggere il linguaggio verbale e per rivelare la potenzialità musicale dei suoni, lei usa l'afasia per attirare l'attenzione dell'ascoltatore sui suoni che non dovrebbero essere letti/ascoltati e fornendo alle onomatopee nuovi valori linguistici.
Il semplice ascolto di Stripsody ci mette davanti a delle difficoltà che vengono ovviate da Berberian attraverso la performance in cui la mimica dava più senso all'ascolto: accanto all'emissione di determinati suoni infatti Berberian aggiungeva altri gesti con cui spiegava la natura dei suoni emessi oppure indicava inizio/fine delle sequenze narrative combinando così una gestualità produttiva con linguistica e metalinguistica. Nello spartito di Berberian non ci sono note e questo lascia libero l'esecutore di eseguirlo come vuole. Stripsody propone l'esecuzione dei suoni così come si trovano scritti nelle strisce disegnate e la relazione tra le dimensioni dei suoni viene ricomposta attraverso un processo afasico.
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Dettagli appunto:
- Autore: Emma Lampa
- Università: Università degli Studi di Macerata
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Scienze della Comunicazione
- Esame: Semiotica
- Docente: Andrea Garbuglia
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