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Modello comunicativo di Petöfi

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In una situazione comunicativa (= Si Co) c'è il ruolo del produttore (= Prd/C1) e il ruolo del ricevente (= Rcp/C2), il tempo (t) e il luogo (s) della produzione e della ricezione non sono necessariamente gli stessi.

Tra i comunicatori c'è un segno tecnico (/) che indica che la funzione di produttore e di ricevente può cambiare quindi il produttore può diventare il ricevente e viceversa.

I comunicatori sono caratterizzati dall'intensione dominante (= ID) e dalle basi della conoscenza (<…B…>), la base tipologica (BTP) è formata dalla conoscenza tipologica che è quella più importante perché è la conoscenza che permette di riconoscere una situazione comunicativa/il rapporto tra i comunicatori/il tipo di messaggio e sono tutte cose che entrano in azione contemporaneamente e si possono sovrapporre.

Usando un input/stimolo ignoto (= X) il produttore costruisce la manifestazione fisica del suo testo, ovvero il messaggio (= vehiculum-Ve), questo Ve nella forma prodotta da un interprete (= Int) diventa un nuovo vehiculum (Ve').
Il ricevente può reagire in 2 modi al vehiculum: in modo non-interpretativo, in questo caso produce effetti (Ve-eff), o in modo interpretativo, in questo caso assegna le interpretazioni (Ve-int) al vehiculum dato.

In una situazione comunicativa la parte destra per il mittente o la parte sinistra per il ricevente sono parti immaginate/ipotizzate poiché il produttore ipotizza gli effetti del ricevente e il ricevente ipotizza le motivazioni del produttore, così ognuno dà una interpretazione che non sa se è reale.

Una situazione diventa comunicativa quando attribuisco una struttura semantica e una struttura sintattica a un oggetto.

Borges mette in pratica lo schema di Petöfi creando una situazione comunicativa con tutti i suoi elementi, Borges fa un elenco delle ipotetiche pubblicazioni fatte da Pierre Menard mostrandoci quello che lui conosce, ovvero le basi della sua conoscenza (<…B…>). Questo testo si chiama “Pierre Menard (autore del don Chisciotte)” ed è stato scritto da Borges nel 1944 che immaginò uno scrittore francese (chiamato Pierre Menard) che, a un certo punto, iniziò a riscrivere parte del Don Chisciotte. Borges precisò che Menard non voleva copiare l'opera di Cervantes, ovvero trascriverla in modo meccanico, ma produrredelle pagine che coincidessero parola per parola con l'opera originale. Tutta questa situazione comunicativa va collocata all'interno della sfera delle ipotesi. Borges ci vuole dire che non sempre si è consci della basi della conoscenza attive in un determinato momento/contesto, non sempre si è cosci delle proprie intenzioni dominante e si complica così la situazione comunicativa.

Tratto da SEMIOTICA di Emma Lampa
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