L’antico impero hittita (1680 circa - 1450 circa)
Il primo re hittita di cui abbiamo documentazione è Anitta, vissuto all’incirca nel XIV secolo, che probabilmente iniziò l’espansione hittita in Anatolia. La fondazione dell’impero comincia però con il mitico re Labarna (1680-1650), che è considerato il vero fondatore della dinastia degli hittiti (tanto che il suo nome finì per diventare il titolo stesso del monarca). Si trattava di uno stato a base feudale (era ancora preminente il ruolo dell’aristocrazia), basato sull’agri-coltura e l’allevamento ma dotato di una straordinaria capacità militare. Labarna estese i confini del regno a quasi tutta l’Anatolia centrale; i suoi successori proseguirono l’opera di conquista: Murshill I (1620-1590) annetté Aleppo e nel 1595 saccheggiò la Babilonia (ormai in de-clino e che poco dopo sarà presa dai cassiti).
La morte di Murshill determinò un periodo di lotte interne per la successione al trono, che vide infine prevalere re Telipinu (1525-1500), il quale introdusse per la prima vota il processo di successione automatica per via ereditaria. Questo sovrano si dedicò principalmente al rafforzamento dello stato, da una parte, come si è visto, esautorando in favore del sovrano i poteri politici dell’aristocrazia, e dall’altra decidendo di rinunciare ai territori siriani e agli altri avamposti esterni alla catena montuosa del Tauro, che offriva una facile protezione. Quanto ai re a lui successivi sappiamo poco o nulla, il cosiddetto medio regno è un periodo poco documentato della storia hittita; la Siria cadde in mani egiziane, ma già dopo trent’anni doveva essere ceduta alla nuova potenza emergente della regione, il Regno di Mitanni.