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La produzione di Dvorak

La produzione di Dvorak


Possiamo dividere  la produzione di Dvorak in tre periodi: tempo della formazione, basata sulla totale aderenza alla lettura stilistico – formale delle opere; approfondimento e superamento delle teorie riegliane; compimento di una storia dell'arte completamente organica, intesa come storia delle idee. Al primo periodo appartengono le ricerche sulla pittura e la miniatura Boema del Trecento, sulla scia della revisione del Medioevo da parte della scuola di Vienna. Libri famosi sono Influenze bizantine sulla miniatura del Trecento (sulle sopravvivenze della cultura bizantina durante il trdo medioevo) e I miniatori di Giovanni di Neumarkt (sulla revisione della pittura e miniatura boema durante il XIV secolo).

Il secondo periodo

Al secondo periodo appartiene L'enigma dei fratelli Van Eyck dove oltre alle proposte morelliane di distinzione riguardo gli interventi dell'uno o dell'altro fratello nel famoso altare dell'Agnello mistico di Gand, imposta il problema della genesi del naturalismo dell'arte fiamminga all'inizio del Quattrocento. Esso, dice, non deve considerarsi fatto spontaneo, ma ultimo anello di una catena più complessa, che trova radici nel modo franco fiammingo del Trecento.

Il terzo periodo

Al terzo periodo opere come Idealismo e naturalismo nella scultura e pittura gotica, Sul Greco e il manierismo, Storia dell'arte italiana all'epoca del Rinascimento. L'arte è considerata come espressione dello spirito del tempo (Zeitgeist) che coincide con il principio di immanenza dello sviluppo storico.Dunque filosofia, religione, storia delle idee, diventano, nel loro costituirsi come Weltanschauung dell'epoca, aspetti determinanti per chiarire la storia delle fome artistiche. Così analizza il gotico alla luce del tomismo, per spiegare la compresenza di elementi realistici o idealizzanti. Così analizza il manierismo alla luce della profonda crisi spirituale dell'Occidente tra 1520 e 1580. Il Rinascimento, di cui si nega la frattura col Medioevo, sulla base della visione idealistica che dava della realtà.
Dvorak ebbe molta attenzione per le problematiche della conservazione e della tutela del patrimonio artistico, fondamentale per ogni ricostruzione storica. Notevole è la definizione di bene culturale: la testimonianza della vita di una determinata cultura. Come tale va conservata e rispettata, indipendentemente dalla sua qualità o dallo stile che la caratterizza. Dvorak si differenzia da coloro che l'avevano preceduto nel modo di intendere la storia e il suo processo. La concezione storica di Dvorak tendeva ad escludere la linea scientifico-- positivista per abbracciare quella idealistica e spiritualistica. La storia è un processo spirituale e indivisibile che si sviluppa nel tempo e che è mezzo conoscitivo della realtà. Di questa Geistgesgeschichte, storia dello spirito, fa parte anche la storia dell'arte, con una sua specificità naturalmente: essa è sviluppo continuo di forme che si presentano lungo una ininterrotta evoluzione dei vari momenti della civiltà umana. 

Tratto da STORIA E CRITICA D'ARTE di Gherardo Fabretti
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