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I virus a trasmissione sessuale


I virus a trasmissione sessuale: il virus dell'HIV, fattore eziologico dell'AIDS, virus Herpes simplex e il virus del Papilloma umano.

Caratteristiche degli herpes virus

Sono una famiglia composta da tantissimi virus e il loro nome deriva dal greco, dalla parola che vuol dire strisciare, che è il tipico andamento di quella che è la loro manifestazione clinica, si formano delle vescicole che si susseguono e si fondono l'una con l'altra.
 
Si tratta di virus che hanno un genoma a doppio filamento di DNA, sono dotati di un envelope, le dimensione vanno da 120 a 200 nm ed è importantissimo sottolineare subito, hanno una notevole quantità di informazione genetica, andiamo da 125 Kilopaia di basi a 200 Kilopaia di basi, quindi sono virus che proprio in virtù di questa notevole informazione genetica, possono sintetizzare numerose proteine. Queste proteine nell'Herpes simplex sono più di 80 e consentono al virus di instaurare un ciclo di replicazione ben organizzato con la partecipazione di numerose proteine virali. 

Dove replicano? Replicano nel nucleo e la loro espressione è la classica via seguita dalla cellula ospite, la molecola di DNA bicatenario, è una molecola lineare, funge da stampo per la polimerasi 2, si formeranno pertanto dei trascritti virali che andando nel citoplasma, a livello dei ribosomi, potranno essere convertiti in RNA messaggeri virali e da qui la traduzione delle proteine virus-specifiche.  
Il DNA nel nucleo può anche duplicarsi o a spese di una DNA polimerasi DNA dipendente che la cellula ospite mette a disposizione, oppure, come nel caso degli Herpes virus, sintetizzando tra le proteine virali una DNA polimerasi Dna dipendente che rende il virus indipendente nella replicazione del proprio genoma dall'attività enzimatica cellulare.
Se io prendo una particella di Herpes virus, la sbuccio di tutti i suoi costituenti proteici e lipidici, dato che è dotata di envelope, e ho il DNA nudo, questo DNA artificialmente lo faccio entrare in una cellula, è un DNA infettante, cosa vuol dire DNA infettante? Un genoma infettante è un genoma virale, che privato di tutte le proteine, di tutte le componenti, ad eccezione del genoma, presenti in una particella virale, se andiamo ad infettare con quel genoma, quello può entrare nel nucleo, utilizzare l'RNA polimerasi 2 che la cellula gli mette a disposizione e il risultato sarà la formazione di una progenie virale. Questo è un concetto fondamentale. 

Se io chiedessi, l'HTLV1, è un RNA infettante? No, perché se non ho la trascrittasi inversa, quell'RNA, che non può fungere da messaggero, rimarrà nella cellula un genoma virale completamente disorientato che andrà incontro a degradazione. Se faccio la stessa cosa con un poliovirus o con il virus dell'influenza avrò formazione di particelle di poliovirus o di rinovirus? Si, perché è un RNA a polarità positiva. Non c'è un costituente proteico che lo aiuta nella sua prima sintesi macromolecolare che in questo caso è un processo di traduzione.  Il genoma prende contatto con il ribosoma, formazione di una poliproteina che verrà clivata ed ecco che il virus in questa maniera codifica la propria RNA polimerasi  Rna-dipendente. 
 
Il virus dell'influenza è infettante o no? No perché è un RNA a polarità negativa, di conseguenza, se io prendo la particella, la sbuccio, faccio fuori da questa particella l'RNA polimerasi RNA dipendente, entrerà nella cellula un RNA a polarità negativa, non può prendere contatto con i ribosomi. La prima sintesi macromolecolare necessaria al virus per la sua espressione è un processo di trascrizione. L'RNA genomico a polarità negativa viene copiato in una forma positiva ed ecco che si avrà, grazie alla formazione di questo messaggero, nei ribosomi la sintesi delle proteine specifiche dei virus influenzali. 
 
L'Herpes virus, anche se non in maniera estremamente efficiente, perché vedremo che alcune delle proteine costituenti della particella virale lo aiutano nella realizzazione del ciclo cellulare, ha però un DNA che trova nel nucleo tutto quello che gli è indispensabile per la sua prima manifestazione che è la formazione di trascritti che portano alla sintesi di RNA messaggeri. Questo però in teoria, vedremo infatti, che per una completa e piena replicazione del virus, varie particelle, soprattutto il tegumento (che è la struttura posta tra l'envelope e il capside), alcune di queste numerose proteine che troviamo nello strato proteico del tegumento, sono molto importanti nel realizzare il ciclo replicativo degli Herpes virus.

Tipi di Herpes virus

La famiglia degli Herpes virus ha molti costituenti, oltre che per l'uomo e altri mammiferi, Herpes virus sono patogeni anche per gli uccelli, come pure per i pesci.
Ad interessare la patologia umana abbiamo 8 Herpes virus.
Per quanto riguarda il nostro programma, il virus di maggiore interesse è l'Herpes simplex di tipo 2 che viene trasmesso per via sessuale.
Quali sono alcune informazioni anche se generali su questi virus che interessano la patologia umana? Sono innanzitutto suddivisi in 3 gruppi, sottofamiglie indicate con le lettere greche alfa, beta e gamma.
Tutti questi virus, a prescindere dalla suddivisione in sottofamiglie, sono accomunate dalla possibilità di instaurare latenza. Una volta che l'Herpes virus dà luogo ad una manifestazione clinica, il sistema immunitario riesce a portare a guarigione da questa infezione, però l'organismo infettato non riesce a liberarsi completamente dall'infezione virale perché il virus rimane allo stato latente.

Stato latente per esempio nel caso dell'Herpes simplex, che è responsabile delle classiche manifestazione erpetiche a livello della cute della bocca o della mucosa interna della bocca; una volta che ha stabilito questa lesione, lo vedremo successivamente in maniera più dettagliata, va a nascondersi nei gangli cervicali, in particolare nei gangli del trigemino.

Cosa vuol dire nascosto? Che di quel virus nel ganglio troviamo solo il DNA virale, DNA virale che in particolari condizioni può però di nuovo riprendere il proprio ciclo replicativo e dare luogo ad una progenie virale. 
Cosa se ne fa di questa latenza? È un'arma molto importante che gli Herpes virus hanno sviluppato per difendersi dagli attacchi del sistema immunitario. Questo genoma virale, nel caso dell'Herpes simplex 1 e 2 rimane il genoma circolarizzato, quindi in forma episomiale, un genoma che non si esprime. Quindi il virus, diciamo, si prende un momento di riposo, che però non è un punto di morte; sotto determinati stimoli questo DNA genomico sarà il punto di partenza per la produzione di una progenie virale. Perché? Abbiamo detto che è un mezzo di difesa dal sistema immunitario.
Questo DNA nascosto nella cellula nervosa non ne altera la superficie, in altre parole non inserisce proteine virali sulla superficie di questa cellula, nascondendola all'attacco dei linfociti T. D'altra parte anticorpi antierpetici non riescono a penetrare  all'interno della cellula ed ecco che allo stato di latenza, il virus è ben protetto, sia dalle difese immunologiche di tipo umorale sia dalle difese cellulo-mediate.  

Dicevamo di tre famiglie alfa, beta e gamma, della prima fanno parte l'Herpes simplex di tipo 1 e 2 e il virus della varicella Zoster.  
• Il simplex di tipo 1 e 2, sono due virus tra loro molto simili. Le principali differenze sono soprattutto di tipo antigenico.  L'herpes di tipo 1 differisce anche se non in maniera assoluta per quella che è la localizzazione dell'infezione primaria. L'herpes simplex di tipo 1 è il responsabile delle lesioni nella zona cutanea periorale o della mucosa della bocca e si contrae per contatto diretto, ed è anche un'infezione estremamente diffusa, i bambini molto precocemente sono infettati da questo virus. Può quasi sempre spostarsi da questa che è la sede primaria, e andare ad infettare la congiuntiva e la cornea, queste sono infezioni erpetiche piuttosto gravi che possono portare ad alterazioni delle capacità visive.
Quindi si tratta di un'infezione contratta piuttosto precocemente nel corso della vita, a differenza  di quella da Herpes simplex di tipo 2 che si contrae per via sessuale, quindi diciamo è rimandata più avanti negli anni.  
Dove instaurano latenza? Il simplex 1 abbiamo detto instaura latenza nei gangli del trigemino, il simplex 2 invece nei gangli sacrali.
Sempre per quanto riguarda l'Herpes simplex 2, quando una donna partorisce e ha in sede vaginale delle lesioni manifeste, quindi è in un momento in cui l'infezione è pienamente manifesta, un grave pericolo è l'elevata probabilità che trasferisca quest'infezione al bambino, il bambino quando passa nel canale del parto si infetta e nasce con una gravissima forma di Herpes generalizzato che può essere un'infezione mortale.
• Il terzo virus del gruppo alfa è il virus della varicella. La varicella è una malattia della prima infanzia, contratta per via respiratoria, il virus poi diffonde per via ematica, dando luogo alla formazione diffusa in tutto il corpo di formazioni papulose che poi evolvono in vescicole e in crosticine che possono anche lasciare dei segni cicatriziali.
Dove va a nascondersi questo virus una volta che l'infezione è risolta? Va a nascondersi nei gangli dorsali e da qui può essere riattivato.
Che cos'è lo Zoster? Quello che comunemente chiamiamo fuoco di Sant'Antonio? Altro non è che una manifestazione della varicella, una persona che nell'infanzia contrae la varicella, apparentemente sembra guarita, ma non si è liberata del genoma del virus che va a nascondersi nei gangli dorsali.
Cosa fa scatenare la riattivazione? Si è nascosto nei gangli dorsali, e da qui migra di nuovo nella cute innervata da questi nervi, dando questa classica manifestazione. È frequente questa riattivazione tutte le volte che si ha un indebolimento del sistema immunitario, cosa che si verifica negli anziani, nelle persone trapiantate o nelle persone con AIDS dove si ha immunosoppressione.
Quindi tutte le persone che hanno avuto la varicella, potenzialmente sono a rischio, nella maggior parte dei casi però il virus si riattiva e rimane inapparente, quando l'individuo è sano e il suo sistema immunitario è ben funzionante.  In persone debilitate, anziane o persone trapiantate, che prendono degli immunosoppressori  perché non vi sia rigetto dell'organo, con enorme facilità il virus ha possibilità di ricomparire in queste infezioni di tipo ricorrente.

• Il Citomegalovirus e l'Herpes virus di tipo 6 e 7, sono del gruppo beta, il Citomegalovirus dà un'infezione nella maggior parte di casi asintomatica, non accompagnata da particolari stati clinici, mentre è estremamente pericolosa la riattivazione del Citomegalovirus, questo virus si nasconde nei linfociti T e la riattivazione anche in questo caso è accompagnata da uno stato di immunosoppressione.  Una delle cause di morte negli individui affetti da HIV che hanno sviluppato AIDS conclamata, è dovuta all'insorgenza di epatiti o polmoniti causate dalla riattivazione del CMV.
• L'Herpes simplex umano di tipo 6 e 7, sono responsabili di infezioni piuttosto blande sono infezioni esentematiche della prima infanzia.
• Abbiamo due virus del gruppo gamma, il virus di Epstein Barr, responsabile della mononucleosi infettiva ed è uno degli anelli della catena che concorrono all'insorgere di un particolare linfoma, a carattere endemico dell'Africa centrale, che è il linfoma di Burkitt.
• Infine, anche questo relativamente di recente isolamento, l'Herpes umano di tipo 8 che è implicato nell'insorgenza del sarcoma di Kaposi. Questo è un sarcoma particolarmente frequente nei pazienti malati di AIDS, è un sarcoma della cute, nel quale si ha angiogenesi, ossia sviluppo di vasi sanguigni.

Quindi vedete, varie manifestazioni patologiche, tra loro differenti, accomunate da cosa?
Il virus ha l'abilità una volta che instaurato un'infezione primaria, di andare incontro a latenza.

Come si realizza la latenza?
Questa è una bocca circondata dalle tipiche lesioni, ci sono le bollicine, che si uniscono a grappolo, dopodiché si spaccano e sono sostituite da delle crosticine che guariscono senza lasciare nessun esito cicatriziale. Ma com'è che questo Herpes virus e il simplex di tipo 1 instaura latenza? Lo vediamo nella slide, queste sono le cellule della cute intorno alla bocca, sottostanno all'infezione virale, il virus in queste cellule è in grado di organizzare un completo ciclo di replicazione che libera delle particelle virali. Nell'arco di circa una decina di giorni, a volte anche un periodo più lungo, apparentemente a livello della bocca grazie all'intervento di una risposta cellulo-mediata e umorale, l'individuo guarisce e non rimane più traccia sul labbro dell'infezione erpetica. Ma cosa succede nel frattempo? Nella terminazione nervosa della zona che innerva quella porzione della cute infettata dal virus, alcune particelle virali penetrano nella cellula nervosa, si muovono lungo l'assone, raggiungono il nucleo dell'assone, dove il DNA lineare dell'Herpes circolarizza e diventa un episoma.
Della particella virale è rimasto solo il genoma, non si integra nel cromosoma della cellula ospite né si esprime. In particolari situazioni, prima di tutto un calo delle difese immunitarie, ma sono svariati gli stimoli che inducono la riattivazione dell'Herpes, la febbre, l'esposizione al sole, nelle donne la comparsa delle mestruazioni, lo stress; ecco che questo DNA può riattivarsi, riesprimere i propri messaggeri,  verranno tradotte le proteine virali, si formeranno alcune particelle virali che percorreranno la stessa strada che hanno percorso all'andata la percorreranno in senso inverso, ritornano nella zona della manifestazione primaria, dando luogo ad una palese manifestazione clinica che altro non è che una ricorrenza. Una volta che questa manifestazione ancora una volta è stata risolta dal sistema immunitario, il virus riprende questa strada andando ad infettare altre cellule nervose.
Oggi abbiamo a disposizione un farmaco che consente di controllare l'infezione e di allungare i tempi di manifestazioni da riattivazione, però si tratta di un chemioterapico, non è una cura, cioè, abbiamo un farmaco attivo nel limitare quella che è la manifestazione clinica e in molti casi anche di allungare il periodo delle manifestazioni. Però questo farmaco non arriva a liberare da questo episoma nella cellula nervosa, che in certe situazioni può riaccendersi.
Quello che abbiamo visto è valido sia per l'Herpes simplex di tipo 1 che per il tipo 2, diversa è la sede, il tipo 1 instaura latenza nei gangli del trigemino, il tipo 2 lo fa nei gangli sacrali.

Tratto da VIROLOGIA MOLECOLARE di Simone Pisu
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