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Checklist priorità


Per la redazione di un buon testo giuridico normativo ed amministrativo, occorre rispondere ai criteri di:

1. Chiarezza: i contenuti informativi devono essere ben riconoscibili e interpretabili da parte del destinatario e la loro concatenazione logica deve rispettare uno sviluppo coerente e graduale rispetto alle conoscenze pregresse del destinatario ed alle sue aspettative di conoscenza dell'argomento trattato.
Chi scrive il testo dovrebbe seguire una progressione informativa rispettosa dei punti cardine di un testo ben formato (Chi?, Che cosa?, Perché?, Dove?, Quando?). In particolare occorre fornire:
- l'indicazione del mittente e del destinatario (è necessario capire i soggetti a cui è rivolta la comunicazione e la fonte del messaggio);
- l’indicazione dell'oggetto dell'atto (di cosa stiamo parlando?);
- l’indicazione di cosa deve sapere/fare il destinatario (l'atto deve avere un contenuto chiaro e deve specificare quali comportamenti o decisioni devono essere messi in atto dal destinatario);
- frasi brevi (non superare cioè le 20-25 parole), contenenti una sola informazione attorno a cui ruoti tutto il contenuto;
- frasi semplici con poche subordinate a cui preferire le coordinate (le frasi che si legano alla principale attraverso le congiunzioni: e, ma, ovvero, cioè);
- l’omogeneità delle informazioni (è essenziale raggruppare le informazioni in blocchi coerenti, completi e ordinati utilizzando una scaletta con gli argomenti da trattare come supporto);
- il rispetto delle regole grammaticali e della punteggiatura.

2. Semplicità: un testo è semplice se dà la preferenza:
- a parole di uso comune, concrete e dirette;
- a pochi termini specialistici e poche abbreviazioni;
- all'utilizzo di parole di origine italiana (appesantire le frasi con latinismi, grecismi parole di origine straniera rischia di rendere oscuro il testo).

3. Essenzialità: un testo ben costruito è privo di ridondanze, cioè parole e frasi che ripropongono inutilmente concetti già espressi. Le parole vanno scelte secondo il principio di economia linguistica, facilitando il processo di decodificazione del testo attraverso:
- l’uso limitato di aggettivi e avverbi (è meglio utilizzare i verbi che sono di più facile comprensione, il tempo verbale preferito è l'indicativo);
- l’uso limitato di parole antiquate e ricercate (rischiano di appesantire e rendere incomprensibile il testo);
- l’uso limitato di tecnicismi (da utilizzare solo se strettamente necessari);
- l’uso limitato di sigle e di abbreviazioni (chi non capisce non può chiedere spiegazioni o precisazioni nell'immediato).

4. Leggibilità:
- punteggiatura e organizzazione grafica per rappresentare visivamente la strutturazione del testo e garantirne la leggibilità;
- indici di leggibilità forniti dai supporti informatici per effettuare una valutazione dal punto di vista linguistico del documento;
- verbi di forma attiva con modi e tempi verbali semplici e frasi di forma affermativa.

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