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La mostra come disciplina nelle istituzioni museali

La mostra come disciplina nelle istituzioni museali


Nascono in questi anni le prime sinergie artistiche votate al controllo delle istituzioni museali. Artisti e curatori concordano nel praticare strategie espositive in cui l'evento viene inteso come "luogo aperto" in cui praticare una disciplina, anche detta dell'arte, ma non solo. Si iniziano in chiave critica i percorsi psichici d'individualismo interpretativo e percettivo, e si individuano i primi stilemi occasionali di schemi espositivi. Cfr. Germano Celant, Inespressionismo, Oltre il contemporaneo, Costa & Noland 1988, Achille Bonito oliva, La transavanguardia, Cfr. D.S. "Bibliografia" in Avanguardia nel Presente, cit. Mostre: Les Immaterieaux, Centre Georges Pompidou, Paris 1985; Magiciens de la Terre, Centre Georges Pompidou, Paris 1989. Una delle mostre più complicate degli anni Ottanta è Magiciens de la Terre; la qualità del suo territorio d'appartenenza, volutamente dislocato, ne fanno uno dei primi grandi miti di compartecipzione regionalistica nel contesto cosmopolita. Dopo questa mostra il processo di integrazione dele ricerche artistiche internazionali si ramifica ulteriormente e sin dalla fine degli anni Ottanta si avverte l'improvvisa ondata di nuove identità culturali. Arte e scienza, catalogo della Biennale del 1986.

Tratto da LA CURA CRITICA di Alessia Muliere
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