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Atti performativi athetici

ATTI PERFORMATIVI ATHETICI


Ci sono anche atti che hanno la capacità di fare qualche cosa, il cui questo fare quale cosa è puntuale (atti performativi in senso debole, athetici). Si fa qualcosa, ma il qualcosa che si sta facendo non perdura nel tempo. Per es. “Io ti saluto” = performativo perché si sta usando un verbo che dice l’azione che si sta compiendo. “Buongiorno” = “Io ti saluto”, ma non si dice quello che si fa. Il normale saluto non è performativo ed è athetico, invece “Io ti saluto” è performativo e athetico. “Ciao” è quindi un performativo implicito (debole).
Performatività: in relazione ad enunciati effettivamente prodotti il cui verbo dice l’azione che stiamo compiendo. 
Gli effetti che gli atti performativi producono quando vengono detti: 
- Effetti illocutivi: hanno a che fare direttamente con la natura dell’atto. Per es. della promessa: generare l’obbligo; del salutare: fare il saluto.
- Effetti perlocutivi: dipendono dal contesto in cui l’atto performativo è prodotto. 

Uno stesso atto performativo indirizzato a due persone diverse ha lo stesso effetto illocutivo, ma non sempre lo stesso effetto perlocutivo (una persona è felice, l’altra no).
Alla persona che compie l’atto performativo è imputabile solo l’effetto illocutivo e non quello perlocutivo.
Questi atti performativi sono inquadrabili in un più ampio insieme di atti: gli atti sociali.

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
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