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Origini e sviluppo della De-Tax


La “De-Tax”, come strumento per la promozione di uno sviluppo sostenibile, ha le sue radici in un progetto realizzato a partire dall'anno 1995 e denominato “Progetto 1% - l'impresa strumento di solidarietà internazionale”.

La prima sperimentazione

Una prima sperimentazione del progetto “1%”, avvenne negli anni 1995-1996.

Il primo progetto, intitolato “Un anno di solidarietà: aiuta a dare una famiglia a chi non ce l'ha”, che portò alla realizzazione di un villaggio del fanciullo in Lituania, fu oggetto di una risoluzione ministeriale che servì a far conoscere le posizioni del Ministero delle Finanze.

Esso ebbe modo di affermare che “l'oblazione” che il cliente versa all'impresa, contestualmente al prezzo scontato, non rileva ai fini fiscali, trattandosi di sconto. L'impresa, sia ai fini IVA che ai fini IRPEG, poteva computare i ricavi al netto degli sconti concessi, purché il cliente avesse fornito, al momento del versamento dell'oblazione con atto scritto, un mandato irrevocabile, ex art. 1704 c.c. Il medesimo regolamento prevedeva l'obbligo, per la società mandataria, di versare in nome e per conto del cliente, a favore del comitato, la citata “oblazione”. Il costo di stampa delle cartoline, nonché quello di diffusione necessari a pubblicizzare l'azione di sostegno e di collaborazione, poteva essere considerato spesa di pubblicità e, come tale, dedotto, ai fini IRPEG, ai sensi del comma 2 dell'art. 74 del TUIR, e la relativa imposta sul valore aggiunto poteva essere detratta, così come previsto dall'art. 19, comma 1, del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633.

L'impresa sollecitava l'adesione dei consumatori al progetto etico mediante l'uso degli ordinari mezzi di informazione e delle sue strategie pubblicitarie. L'interpretazione ministeriale ha confermato che tali spese sono di pubblicità, e quindi deducibili, in quanto, pur sostenute per fini umanitari a favore di iniziative benefiche, possono consentire l'incremento delle vendite e, quindi, dei ricavi.

In questo si vede come l'opinione degli ideatori del progetto 1%, e anche dello Stato, vista la risposta positiva alle istanze presentate, sia stata di considerare la pubblicità di iniziative a carattere umanitario, uno strumento per “attirare” clienti e, quindi, aumentare di conseguenza il guadagno. Anche per questo l'operazione assume grande importanza: dovrebbe gradualmente scomparire, in conseguenza di essa, l'ipocrisia di chi tende a non fare pubblicità all'impresa che decide di essere mezzo di solidarietà. Si crea una nuova filosofia economica che concepisce l'imprenditore come vero attore sociale. Il suo contributo, infatti, corrisponde agli sconti che concede alla clientela e alla disponibilità ad utilizzare le strutture della sua impresa per raccogliere e distribuire risorse. Inoltre, si pone a disposizione al fine di agevolare la realizzazione dei progetti e renderli trasparenti verso i propri clienti, che sono i veri finanziatori.

Tratto da LA DE-TAX di Filippo Amelotti
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