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I movimenti fetali


L’attività motoria può essere distinta in riflessa  che compare a partire dalla 7° settimana e spontanea a partire dalla 7° settimana e mezzo.
I movimenti respiratori normali del feto non sono percepiti dalla madre, tranne che le energiche contrazioni (singhiozzi) del diaframma che si verificano al max per 4 volte in 24 ore e che durano tra 1 e 3 minuti. Inoltre, già dalla 15 ° settimana, il feto ha un ampio bagaglio motorio: suzione, deglutizione, stiracchiamenti, sorrisi, sbadigli, movimenti oculari, rotazioni del corpo, ecc.
Vi è un’evoluzione dei movimenti, da globali che interessano l’intero corpo, a parcellari, che interessano singole parti del corpo.
A partire dalla 15° settimana il feto può respirare, ma i polmoni ancora non funzionano e i movimenti respiratori sono molto brevi, a partire dalla 23° settimana i movimenti respiratori non sono più rari e negli ultimi 3 mesi essi diventano organizzati e periodici.
Nel comportamento fetale è possibile distinguere tra periodi di attività, in cui vi è attività motoria con incremento della variabilità della frequenza cardiaca, e di inattività o quiete, in cui vi è assenza di movimenti e diminuzione della frequenza cardiaca; in genere la durata dei periodi attivi è di 40 minuti, periodi di inattività superiori ad un’ora sono spesso associati ad un incremento della patologia fetale.
Il SN è influenzato da 2 processi: uno innato-centrifugo (genetico, sottende la moltiplicazione neuronale e la migrazione degli elementi dal centro alla periferia del cervello) e l’altro acquisito-centripeto (esperienziale, sottende la stabilizzazione della crescita cerebrale, dello sviluppo sinaptico e della morte neuronale).

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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