Skip to content

Il linguaggio: le aree corticali

IL LINGUAGGIO: LE AREE CORTICALI


Le aree corticali del linguaggio non sono equipotenziali agli effetti della funzione verbale, ma riconoscono un certo grado di specializzazione. In linea generale è inutile distinguere le aree perisilviane da quelle marginali e, all’interno di esse, le aree anteriori (davanti alla scissura di Rolando) da quelle posteriori (o retrosilviane).
Le aree perisilviane comprendono la porzione inferiore e posteriore del lobo frontale (Area 44), i 2/3 posteriori e superiori del lobo temporale (area 22) e le strutture che connettono queste aree tra loro: l’area 40 che costituisce il giro sopra marginale e l’opercolo parietale e, in profondità, il fascicolo arcuato. La collaborazione tra queste strutture, dal punto di vista funzionale, è indispensabile alla corretta utilizzazione dei fonemi (consonanti e vocali) della lingua parlata e, quindi, della ripetizione che impegna selettivamente proprio l’uso dei fonemi. La maturazione di queste zone, infatti, che avviene nei primi due anni di vita, coincide proprio con l’acquisizione della capacità di ripetere il linguaggio altrui (ecolalia) pur senza comprenderlo.

Tratto da L'AFASIA di Stefania Corrai
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.