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Le maschere del politico in Elio Petri


Il grottesco in Petri perde ogni carattere generativo e vitale, confina con l’incubo e l’allucinazione. Il soggetto non è più qualsiasi, ma diventa necessariamente esposto al potere o nel potere che lo conduce alla morte e ad una determinazione sociale talmente ingessata da soffocare.

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
Il grottesco è dato da un realismo che si disfa in forme allucinatorie, forme del potere nella sua onnipotente impotenza. La normalità viene contrapposta al potere come maschera che deve essere indossata e poi sostenuta con tutta l’ebrezza ed il peso che comporta.
Nel film il protagonista cerca di essere smascherato per essere liberato, dopo aver ucciso l’amante dissemina gli indirizzi che provano la sua colpevolezza.
Assistiamo al progressivo sgretolamento e all’implosione di un personaggio dietro la sua maschera. La maschera dell’uomo di potere non contempla abbassamenti come quelli che lui subisce dalla sua amante che l’ha smascherato.

Minaccia e desiderio del potere: la maschera viene creata imposta e poi costantemente imbrattata. Il potere è oltre la legge e ricerca nell’affermazione della stessa la propria redenzione. L’elemento che destabilizza completamente il commissario è l’oscillazione fra ossequi e derisione. Il grottesco si impone nel gioco della maschera.
Il film si chiude con  una citazione di Franz Kafka: «Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano.»

In Petri le istituzioni e le figure si gonfiano dall’interno, trasformandosi in maschere grottesche rivelando l’assurdità della loro essenza.

La classe operaia va in paradiso
Un operaio modello lavora giorno e notte perché pagato a cottimo e mosso da una profonda pulsione di massimizzazione delle prestazioni, si taglia un dito lavorando, da qui aderirà estremamente allo sciopero arrivando a ricevere la lettera di licenziamento. La fabbrica diventa il desiderio assoluto; L’eccesso si colloca oltre la legge, spingendo ad aderire allo sciopero. L’adesione eccessiva condanna Lulu al fallimento nella sfera del privato e sociale: l’adesione troppo mimetica alla maschera del lavoratore prima, e dello scioperante poi, rappresentano l’esasperazione grottesca.

La proprietà non è più un furto è un gioco tra tre ladri
Macellaio: ladro con la copertura del ruolo sociale
Ragioniere: diventa ladro per necessità
L’attore: lo pratica come tecnica raffinata
Il poliziotto: deve il suo ruolo al potere e all’esistenza degli altri tre.
Il grottesco si registra in questo caso nella mancata opposizione tra bene e male, ma solo la costruzione di maschere. Peculiare la maschera del ragioniere total per il quale essere e avere coincidono: il ragioniere per cambiare la sua misera esistenza si licenzia dalla banca e cominciare a derubare e perseguitare il macellaio arricchito.
Le maschere sostituiscono un mondo senza volto.

Todo Modo para buscar la voluntad divina
Elio Petri definisce il gruppo dirigente democristiano come dei topi di sacrestia, commedianti dell’arte, incomprensibili nell’eloquio. Sono dei clercs manqués come i nazisti erano artists manqués.
Le maschere della politica si definiscono nel loro statuto tragico sacrificale effetto della colpa da espiare: corruzione.  Il luogo della politica è una fortezza sotterranea dove si riuniscono per esercizi spirituali. Il potere torna ad essere un privilegio-peso da portare. Il film anticipa la necessità di trovare un capro espiatorio nella democrazia cristiana, che sarà poi identificato con il rapimento Aldo Moro.  Anticipando la storia politica recente in cui la rinascita dei partiti si è avuto solo tramite l’azzeramento di un’intera classe dirigente.
Il grottesco di Petri è rappresentazione di un desiderio e di un pulsione al potere fortissima.
M. è il personaggio che incarna più di tutti la macchina desiderante grottesca, in quanto architetta fin dall’inizio il piano apocalittico perfetto, ricongiungendo atto politico e teologia, si trasforma in angelo sterminatore, intermediario di Dio.
La politica trascende il suo ruolo per divenire portatrice di volere divino.

E’ una commedia grottesca, che rappresenta nell’iperbolicità della sua messa in scena, l’unica maniera di mostrare la società contemporanea, anche solo per scampare alla censura
Dopo il primo omicidio si scatena un dibattito tra i partecipanti per definire che fosse a sinistra e chi a destra del morto, ma non quanto a posizione, quanto più a posizione politica.

Tutto il film è contraddistinto dal raccapricciante come segno distintivo del grottesco nero. La festa carnevalesca viene trasformata in un rito sacrificale, il banchetto viene sostituito dal digiuno.

Il grottesco è l’unico espediente possibile per rappresentare l’esercizio del potere politico in Italia: la maschera in Petri è sempre presente come a sfidare l’origine carnevalesca convertitasi in gelido raccapriccio.

Tratto da IL GROTTESCO NEL CINEMA ITALIANO di Asia Marta Muci
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