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L'evoluzione delle regole di concorrenza nel diritto comunitario

La disciplina della concorrenza comunitaria è stata oggetto negli ultimi anni di una riforma colossale che ne ha interessato tanto gli aspetti sostanziali (attraverso i nuovi regolamenti sulle intese verticali - reg. CE n. 2790/99 - ed orizzontali - regg. CE n. 2658/2000 e 2659/2000) quanto gli aspetti procedurali (attraverso il nuovissimo reg. CE 1/2003): l'approccio formalistico e l'applicazione accentrata sono stati sostituiti dall'analisi economica e dal decentramento.
Con questa tesi ho in sostanza voluto descrivere l'evoluzione delle regole antitrust comunitarie, tentando di capire i tratti caratterizzanti del "vecchio regime", le ragioni in base alle quali si è deciso per una sua riforma a tutto campo e le fattezze che la nuova disciplina ha concretamente preso.

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I Introduzione Pochi giorni fa, esattamente il 29 ottobre 2004, i Capi di Stato e di Governo ed i Ministri degli Affari Esteri di 29 paesi europei si sono riuniti a Roma, in Campidoglio, per firmare il Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa 1 . Nella splendida Sala degli Orazi e Curiazi, la stessa nella quale i Paesi della Piccola Europa firmarono il 25 marzo 1957 i Trattati di Roma, si è così compiuto un ulteriore, importante passo in avanti verso l’obiettivo dell’integrazione europea. A ben vedere, il sogno di un’Europa politicamente unita, si sarebbe potuto realizzare tanto tempo fa. I paesi fondatori infatti, il 27 maggio 1952, firmarono il Trattato istitutivo della Comunità Europea di Difesa, la cui ratifica da parte dei parlamenti nazionali avrebbe quasi sicuramente determinato 2 la nascita di un vero e proprio stato sopranazionale europeo 3 . Nonostante i buoni presagi tuttavia, quest’ambizioso progetto non andò in porto. Il 30 Agosto 1954, per un pugno di voti, l’Assemblea nazionale francese respinse il trattato istitutivo della CED, ponendo così fine al sogno di un’Europa Unita, sogno che da allora, non è mai più stato così vicino ad una sua concreta realizzazione. Quel fallimento non bloccò il processo d’integrazione europea. Tuttavia, preso atto della manifesta impossibilità di realizzare compiutamente un’unione politica nel breve periodo, le istituzioni europee si diressero, secondo un’ottica nettamente più funzionalista, verso il raggiungimento di un’unione economica caratterizzata da un mercato comune europeo all’interno del quale merci, persone, servizi, e capitali avrebbero dovuto godere della più totale libertà di circolazione. Nel perseguire questo sacro obiettivo un ruolo particolarmente importante è stato giocato dalla politica di concorrenza, che è stata storicamente utilizzata dalle istituzioni comunitarie come uno strumento essenzialmente teso a far si che i vantaggi 1 Che sostituisce i principali trattati europei esistenti con un testo unico. 2 In base al principio secondo cui non può esistere “esercito senza stato” 3 Non a caso infatti, cogliendo la favorevole contingenza storica, Alcide de Gasperi riuscì ad ottenere che fosse affidato ad un’Assemblea ad hoc il compito di elaborare lo statuto di una Comunità Politica Europea (CPE)

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Informazioni tesi

  Autore: Gian Franco Chianale
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
  Relatore: Giuseppe Porro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 408

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Parole chiave

analisi economica
approccio formalistico
distribuzione
eccezione legale
modernizzazione
procedura
regolamento 1/2003
regolamento 2658/2000)
regolamento 2659/2000)
regolamento 2790/99

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