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Valutazione della funzionalità respiratoria mediante test di cammino a carico costante

In relazione alle criticità evidenziate nel 6 minuti walking test abbiamo elaborato un test che cercasse di risolverle.
I punti fondamentali da cui siamo partiti per la stesura di un nuovo test per la determinazione della funzionalità cardiocircolatoria (IFCC) utilizzabile su soggetti cardiopatici sono i seguenti:
1) il tipo di esercizio più appropriato per la valutazione su larga scala di soggetti cardiopatici è il cammino. Il cammino è un gesto semplice, utilizzato quotidianamente e quindi applicabile sulla quasi totalità delle persone.
2) per la determinazione di un Indice di Funzionalità Cardiocircolatoria (IFCC), in base alla nostra esperienza, occorre partire dal lavoro svolto da un soggetto per coprire, camminando, una determinata distanza. Il lavoro in questo caso è rappresentato dal dispendio energetico necessario per coprire lo spazio prestabilito.
Fondamentale diventa quindi il calcolo in maniera appropriata del consumo energetico durante il cammino.
Per far ciò occorre considerare le seguenti variabili: il peso del soggetto, con il quale ha un rapporto direttamente proporzionale, e la velocità di cammino.
Il consumo energetico è direttamente proporzionale alla velocità di cammino tra i 2 km/h e 6 km/h mentre per valori superiori il consumo energetico cresce molto più rapidamente rispetto agli aumenti di velocità.
Quindi la formula da noi utilizzata per il calcolo del consumo energetico (lavoro) in kCal è la seguente:

Consumo Energetico=K*peso( Kg)*tempo(min)

dove K è un valore determinato in funzione della velocità di cammino del soggetto in esame. Ad ogni velocità corrisponde un diverso valore di K.
Occorre normalizzare il consumo energetico per il tempo in modo da ottenere quante Kcalorie vengono bruciate in un secondo.
Nostro obiettivo era anche quello considerare per la determinazione dell’IFCC la frequenza cardiaca registrata durante il cammino in modo da quantificare il lavoro cardiaco necessario per sostenere una specifica velocità di cammino. Nei soggetti cardiopatici, però, le terapie (ad esempio beta bloccanti e calcio antagonisti) rendono questo dato difficilmente interpretabile.
Quindi la formula finale per la determinazione di un indice di funzionalità cardiocircolatoria è la seguente:

IFCC=K* peso(Kg)* tempo(min)/ tempo (secondi)*100

Dove la moltiplicazione per 100 è da intendersi come fattore di correzione.
Dal punto di vista pratico il test consiste nel far camminare su tappeto rotante un soggetto alla massima velocità possibile per una distanza pari a 1 chilometro. Importante è sottolineare il fatto che la velocità di cammino deve essere il più possibile costante al fine di attivare quasi unicamente il metabolismo aerobico visto che l’IFCC rappresenta una misura di questo metabolismo. Durante il test viene monitorata la frequenza cardiaca tramite un cardiofrequenzimetro e cronometrato il tempo necessario a coprire la distanza stabilita. Dal tempo impiegato ricaviamo la velocità media di percorrenza che è il parametro fondamentale per il calcolo del consumo energetico.
Abbiamo ritenuto importante, anche se non viene utilizzata per la determinazione dell’IFCC, monitorare la frequenza cardiaca perché è indispensabile per l’eventuale stesura di un programma di attività motoria personalizzato.
Il nuovo indice nasce quindi da un’analisi puramente teorica per dare una risposta ai dubbi relativi all’IFCC del 6 minuti walking test.
A tal fine ci proponiamo ora di verificare l’efficacia del nostro test nel valutare la funzionalità cardiocircolatoria in soggetti cardiopatici e la sua applicazione pratica.
Riteniamo che per essere considerato efficace l’IFCC di un soggetto ottenuto con il nuovo test debba correlare con i parametri cardiaci e respiratori al picco rilevati da un test cardiopolmonare a carico incrementale dello stesso soggetto.
Quindi scopo della nostra tesi è quello di organizzare un protocollo di valutazione funzionale su soggetti cardiopatici in grado di dare una risposta al nostro quesito.

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2 INTRODUZIONE Negli ultimi decenni le malattie dell’apparato cardiovascolare hanno assunto in Italia, sotto il profilo epidemiologico, rilevanza e connotazioni comuni alla maggior parte dei paesi più industrializzati. Esse figurano al primo posto tra le cause di morte (di cui almeno il 30% è attribuibile alla cardiopatia ischemica) e sono la principale causa di morbilità e invalidità precoce. I progressi e le innovazioni in campo diagnostico e terapeutico sono stati largamente applicati nella pratica clinica, mentre non altrettanto è avvenuto nel campo della prevenzione e della riabilitazione del cardiopatico. La moderna impostazione della prevenzione primaria delle patologie cardiovascolari e della riabilitazione dei cardiopatici e cardio-operati trae origine da una più approfondita conoscenza dei meccanismi di adattamento all’esercizio fisico, sia in condizioni normali sia patologiche. L’esercizio fisico aerobico ripetuto regolarmente porta, come risultato più evidente, ad una riduzione della frequenza cardiaca. Il decremento della frequenza si manifesta sia a riposo sia sotto sforzo: cioè la frequenza cardiaca raggiunta per un dato sforzo si riduce dopo un adeguato programma di allenamento. Man mano che la frequenza cardiaca diminuisce, la gittata sistolica aumenta, in modo da mantenere costante la portata cardiaca. La riduzione della frequenza cardiaca porta, di conseguenza, ad una minore richiesta miocardica di ossigeno e, per l’allungamento della diastole, ad una maggiore irrorazione del muscolo cardiaco, dato che il flusso coronarico avviene prevalentemente in diastole. L’allenamento aerobico quindi produce non solo una riduzione del lavoro del cuore, ma anche una sua migliore irrorazione. Anche la pressione arteriosa, sistolica e diastolica, pur se in maniera meno evidente, tende a ridursi, sia a riposo che durante lo sforzo, dopo un programma di allenamento aerobico. La riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa sistolica, sia a riposo sia durante lo sforzo, porta ad una riduzione del doppio prodotto (frequenza

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Informazioni tesi

  Autore: Michele Felisatti
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Ferrara
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze Motorie
  Relatore: Giovanni Grazzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 39

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