Skip to content

Dalla parasubordinazione al lavoro a progetto

L’argomento della presente tesi riguarda il fenomeno delle collaborazioni coordinate e continuative, note anche come lavoro parasubordinato, nonché la riforma che ne è stata portata a compi-mento attraverso i decreti di attuazione della c.d. “legge Biagi” (decreti legislativi n. 276/2003 e n. 251/2004, attuativi della legge n. 30/2003).
La tesi è stata strutturata in sei capitoli, con l’aggiunta di un quadro sinottico conclusivo. Il primo capitolo è stato dedicato all’analisi delle collaborazioni coordinate e continuative «vecchia maniera», ossia come venivano instaurate prima della riforma. Chiarito il concetto di parasubordinazione e forniti i suoi fondamenti legislativi, in particolare l’art. 409, n. 3 c.p.c., si sono descritti i quattro requisiti che caratterizzano questi rapporti: la collaborazione, la continuità, il coordinamento e la prevalente personalità. L’emersione del fenomeno ha generato una vera e propria «zona grigia» compresa tra il lavoro autonomo e quello subordinato, che a forti problemi di qualificazione dei rapporti associava un bagaglio di tutele estremamente esiguo ed incerto. Le esigenze di flessibilità, l’evoluzione del sistema economico verso il post-fordismo, nonché l’esiguità dei diritti e delle tutele associata ad un basso costo del lavoro, hanno condotto le imprese ad una fuga dal più rigido e costoso lavoro subordinato verso quello parasubordinato, generando la sua crescita inarrestabile degli ultimi trent’anni. L’altra grande questione d’interesse, oltre a quella della carenza di tutele, ha riguardato il ricorso su larga scala da parte delle imprese a rapporti di collaborazione «fraudolenti», che, celando dei sostanziali rapporti di lavoro subordinato, hanno permesso di aggirarne la disciplina maggiormente protettiva, rigida e costosa.
Nel secondo capitolo sono state illustrate le diverse proposte di riforma del mercato del lavoro, in particolare dei lavori atipici, avanzate nel corso delle precedenti legislature. Di particolare attenzione è stata poi investita la c.d. «riforma Biagi», della quale si è cercato di individuare le finalità, per comprendere se sia stata coerente rispetto alle due fondamentali problematiche: l’incremento delle tutele e la repressione delle collaborazioni fraudolente.
Il terzo capitolo è stato destinato allo studio delle caratteristiche delle nuove collaborazioni a progetto, introdotte dagli artt. 61-69 del D.Lgs. n. 276/2003. Particolare interesse hanno destato i requisiti del progetto o programma di lavoro, la loro gestione autonoma in funzione del risultato e l’irrilevanza del tempo impiegato per lo svolgimento della prestazione, che hanno indotto ad inquadrare il «lavoro a progetto» come una nuova fattispecie contrattuale, sottotipo del contratto d’opera. Si è quindi provveduto a delineare le esclusioni dal campo di applicazione della nuova disciplina.
Nel quarto capitolo è stata esaminata la disciplina legale e gli aspetti critici del lavoro a progetto, non mancando di sottolinearne lacune, imperfezioni ed incoerenze. Sono stati evidenziati l’elemento della contrattualità, con particolare riferimento ai suoi dubbi requisiti formali, nonché i doveri e i diritti del collaboratore a progetto. In merito a quest’ultimo profilo, considerando la disciplina del corrispettivo, delle invenzioni, dei trattamenti per gravidanza, malattia e infortunio e gli altri diritti meramente richiamati all’art. 66, si è mostrato quanto siano ancora esigue le tutele accordate ai collaboratori coordinati e continuativi. Dopo aver tratteggiato gli aspetti estintivi del contratto e le aree d’inderogabilità individuale o collettiva della disciplina, una riflessione molto attenta è stata riservata ai meccanismi sanzionatori (e ai relativi dubbi di legittimità costituzionale), investiti, al pari della cura profusa nella «costruzione della fattispecie», della funzione di arginare le collaborazioni fraudolente. Un’indagine finale ha interessato il grado di diffusione della nuova fattispecie nel mercato del lavoro.
Il quinto capitolo è stato rivolto ad illustrare le caratteristiche e la rilevanza quantitativa degli incarichi collaborativi nelle pubbliche amministrazioni, cercando di comprendere anche la portata e l’effettività o meno dell’esclusione dalla riforma attuata con il lavoro a progetto.
Il sesto ed ultimo capitolo è stato riservato alla descrizione dei profili previdenziali assicurativi e fiscali, sia delle vecchie collaborazioni (ove sopravvissute), sia del lavoro a progetto.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
Introduzione Nella nostra cultura è radicata una scarsa propensione al cambiamento, un’av- versione al nuovo e all’ignoto, indipendentemente dal fatto che sia migliore o peggiore del vecchio e del risaputo. Non mancano ovviamente le eccezioni, ma la loro esiguità, come si suol dire, conferma la regola. Questo approccio sospettoso e poco propenso al rinnovamento interessa molti aspetti del comune vivere quotidiano, ma è stato a lungo consolidato anche nella tradizione giuslavoristica del secolo scorso, che ha offerto pro- tezione, accogliendola in una sorta di bunker inespugnabile di tutele, alla sola figura so- cialtipica del rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno ed indeterminato. Malgrado l’art. 35 della Costituzione consentisse di superare ogni pregiudiziale classista e di sostenere la rilevanza del lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni, il di- sinteresse del legislatore a configurare un’analoga tutela anche per il lavoro autonomo era da considerare ragionevole. Situazioni diverse potevano, anzi dovevano essere de- stinatarie di trattamenti diversi (art. 3, comma 2 Cost.) e il lavoro autonomo, non anno- verando nelle sue caratteristiche quella situazione di sottoprotezione e di soggezione so- cio-economica propria della subordinazione, non era meritevole di un trattamento pro- tettivo analogo. Questo approccio, tuttavia, era condivisibile, almeno in parte, fino ad una trentina di anni fa, quando l’alternativa al posto di lavoro fisso e stabile era lo stato di disoccu- pazione di lunga durata, lesivo del fondamentale valore costituzionale della dignità u- mana. In questi ultimi decenni, infatti, il sistema socio-economico è cambiato, si è evo- luto e lo spazio tra il lavoro autonomo e quello subordinato è stato occupato dalla c.d. “parasubordinazione”. Si tratta di una categoria di rapporti di lavoro atipica ed “ibrida”, che delle due fattispecie legali tipiche conserva da un lato l’autonomia e dall’altro lo svolgimento della prestazione in via continuativa e nel rispetto di una sorta di eterodire- zione debole o coordinamento alle esigenze del committente (da cui la nozione ulteriore di collaborazioni coordinate e continuative, pittorescamente abbreviate in co.co.co.). La coesistenza di queste due caratteristiche ha avuto la non trascurabile conseguenza di as- sociare alla totale assenza di tutele del lavoro autonomo la medesima situazione di sog- gezione e sottoprotezione che contraddistingue il lavoro subordinato. Le imprese hanno colto l’opportunità e i vantaggi di questo paradosso, ricorrendo in maniera massiccia al-

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Sergio Scaglione
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Vincenzo Luciani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 324

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

collaborazione coordinata
collaborazione coordinata cont
continuativa
lavor riforma biagi
lavoratori a progetto
lavori a progetto
lavoro
lavoro a rogetto
lavoro atipico
lavoro autonomo
lavoro parasubordinato
legge biagi
parasubordinazione
riforma lavoro
riforme lavoro

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi