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La pubblicità ingannevole nella telefonia mobile italiana

“La pubblicità è uno dei fattori che compongono l’economia moderna”. Su mercati così vasti ed eterogenei come quelli che caratterizzano le società industrializzate, essa è strumento insostituibile per informare i consumatori e contribuire così ad un sano confronto concorrenziale fra le imprese. Per questo è necessario, nell’interesse dei consumatori e delle imprese, garantire che la pubblicità svolga la propria funzione di comunicazione e promozione senza indurre i suoi destinatari in inganno. C’è chi approfitta del fatto che il consumatore non ha modo di verificare la veridicità delle informazioni in essa contenute se non tramite l’acquisto del prodotto.
Il D.Lg. n. 74 del 1992 fornisce una nozione molto ampia di pubblicità e include ogni forma di comunicazione promozionale, quali che siano le sue modalità o i mezzi di diffusione.
Secondo l’Art. 1 del D.Lg. 74/1992 “La pubblicità deve essere palese, veritiera e corretta.”
In particolare l’Art. 4 fa riferimento alla trasparenza della pubblicità, una particolare attenzione viene posta ai messaggi pubblicitari che riguardano prodotti che possano mettere in pericolo la salute dei consumatori o che possano raggiungere bambini o adolescenti (Artt. 5 e 6 D.Lg. 74/1992).
Tutela della concorrenza e repressione della pubblicità ingannevole si integrano pertanto l’una con l’altra, risultano entrambe funzionali a ridurre le possibilità di sfruttamento del potere di mercato nei confronti dei consumatori, soprattutto nei casi nei quali la decisione di acquisto non sia fondata sull’esperienza del consumatore, l’ingannevolezza del messaggio risulta dannosa perché indirizzata a convincere il consumatore ignaro, prospettandogli un prodotto diverso da quello effettivamente venduto. Nel pubblicizzare i propri servizi telefonici, molte imprese tendono a nascondere i costi complessivamente associati ad una tariffa, fiduciose che, una volta che il cliente abbia firmato il contratto sia più difficile cambiare gestore, infatti come vedremo più avanti, negli ultimi due anni, l’AGCM è intervenuta ripetutamente con
procedimenti riguardanti le compagnie telefoniche. I casi esaminati dall’AGCM nel settore delle telecomunicazioni possono essere raggruppati per tipologia di fattispecie.
Una prima categoria riguarda le promozioni di servizi telefonici a tariffazione maggiorata. In alcuni casi è stata accertata l’ingannevolezza dell’utilizzo improprio, all’interno di tali messaggi, del numero verde, laddove il servizio era a pagamento ancorché con un meccanismo di addebito ripartito fra il chiamante e il chiamato. E’ stato confermato il principio secondo cui sussiste “l’induzione in errore dei consumatori quando a fronte di un costo per la chiamata, viene riportata la dicitura
numero verde”. Altri casi sono relativi alla promozione di servizi a valore aggiunto fruibili attraverso la composizione di numeri telefonici con prefisso 899, valutando ingannevole l’omissione o la scarsa chiarezza dei costi della tariffazione delle chiamate telefoniche.
Una seconda categoria comprende i casi esaminati dall’Autorità riguardanti promozioni di servizi telefonici caratterizzati da un utilizzo improprio dei termini “gratis” e “gratuito”. Un primo caso con la promozione Super Summer Card e in un secondo con la promozione San Valentino Card.
Una terza categoria comprende i casi in cui non vi sia corrispondenza tra le caratteristiche pubblicizzate e quelle effettivamente riscontrabili nei prodotti o nei servizi offerti. Un caso, ad esempio relativo alla promozione di un servizio di trasmissione dati con tecnologia UMTS offerto dall’operatore leader, da cui è emerso che le velocità massime di trasmissione sono raggiungibili solo in via teorica. In altri messaggi sono state riscontrate significative omissioni informative.

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Definizione di pubblicità La pubblicità è la comunicazione al pubblico. Deve avere due caratteristiche per definirsi tale: • deve essere una comunicazione d’impresa • deve avere finalità economica La pubblicità ingannevole Definizione: Articolo 2 lett.b D. Lg. 74/1992 per «pubblicità ingannevole», qualsiasi pubblicità che in qualunque modo, compresa la sua presentazione, induca in errore o possa indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali è rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero che, per questo motivo, leda o possa ledere un concorrente.

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Informazioni tesi

  Autore: Claudia Candian
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Diritto dell'economia
  Relatore: Renato Pescara
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 180

FAQ

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