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Metodologie di valutazione della qualità del bioaerosol in ambienti confinati

L’OMS e il Ministero della Salute italiano hanno dato grande rilevanza al problema dell’inquinamento biologico indoor, in quanto la maggior parte della popolazione trascorre molto tempo in ambienti confinati.
La ricerca delle endotossine aerodisperse rappresenta una tappa importante nella determinazione della qualità microbiologica dell’aria indoor, poiché l’esposizione ad elevate concentrazioni svolge un ruolo preponderante nella Sick building Syndrome.
Obiettivo del lavoro è stato quello di determinare i parametri microclimatici, la concentrazione batterica e confrontarli con la concentrazione di endotossine utilizzando un metodo di campionamento originale.
Sono stati studiati allevamenti suini, uffici e abitazioni private.
I dati evidenziano come la concentrazione endotossinica superi quasi costantemente i limiti considerati soglia di rischio (50 EU/ m3 - rapporto tecnico n° 1990/O3WGD) per i lavoratori che permangano più ore lavorative in ambienti chiusi.
Per quanto riguarda la correlazione tra i parametri, i risultati fanno presupporre una correlazione inversa tra concentrazione endotossinica e UR%. Più complessa è la relazione con le forme vegetative: infatti, al variare di concentrazioni batteriche vitali tra 102 e 106 la concentrazione di endotossine non varia in modo significativo. I nostri risultati evidenziano come la situazione degli uffici sia estremamente grave e ciò rende indispensabile controlli ripetuti nel tempo.

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2 Introduzione. La teoria dei miasmi, formulata da Ippocrate nel IV secolo a.C. nell'isola di Coo, ha tenuto banco fino alla comparsa sulla scena di Luigi Pasteur, nella seconda metà del 1800. Esprimeva la sensazione che l'aria fosse in molte occasioni portatrice di morte a causa di veleni trasportati ovunque dal vento. Dal 1800 questa teoria è diventata certezza. I veleni trasportati dall'aria sono davanti a noi: identificati, catalogati, quantificati. In questo ambito i microrganismi occupano un posto del tutto particolare. Negli ultimi decenni l'attenzione verso i danni che i germi aerogeni possono provocare è andata crescendo e si sono approntati strumenti per valutare il rischio e per combatterlo. La tematica si è imposta per la prima volta negli anni '50 con la nascita dell'industria nucleare e degli impianti di produzione degli antibiotici. Negli anni '60 la NASA, sotto lo stimolo dei danni derivanti alla produzione di microprocessori utilizzati per i voli spaziali da particelle inerti sospese nell'aria ma sedimentabili, ha approfondito il tema ed ha formulato tecniche di prevenzione e metodi di misura del rischio. Di conseguenza negli USA, durante gli anni '60, sono stati messi a punto sistemi di rilevazione e classi di contaminazione, come standard federali (FS), che sono poi servite da base per le successive normative nei vari paesi. Dalla misura delle particelle inerti si è ben presto passati alla misura dei microrganismi aerogeni vivi, nei punti nei quali sono capaci di dar luogo ad infezioni o contaminazioni gravi. E' evidente che il primo luogo dove si sviluppata la ricerca di questo particolare aspetto è stato l'ospedale. Tuttavia con l'andare del tempo si è assunta la consapevolezza che nei paesi industrializzati la popolazione passa la maggior parte del proprio tempo (fino al 90%) in ambienti confinati e chiusi (abitazioni, uffici, mezzi di trasporto, edifici ad uso ricreativo) e che ciò comporta una sempre maggior diffusione di patologie e di condizioni di malessere generale connesse alla prolungata permanenza in ambienti chiusi. Per tali motivi si è giunti alla promulgazione di leggi finalizzate a preservare la salute degli addetti nei loro ambienti lavorativi. Ne sono un esempio la 626/94 e la 242/96; queste leggi hanno introdotto l’obbligo di valutare e di provvedere alla prevenzione dei rischi derivanti

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Informazioni tesi

  Autore: Daniela Pilato
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Tecniche di Laboratorio Biomedico
  Relatore: Angela Del Vecchio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 86

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Parole chiave

endotossine
indoor
qualità microbiologica aria

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