Skip to content

Riciclo di lamapade fluorescenti a fine vita nell'industria ceramica

Le lampade fluorescenti a fine vita, a causa della presenza in esse di mercurio e di polveri contenenti metalli pesanti, vengono classificate dal Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) come residui speciali pericolosi (codice 20 01 21). È importante sottolineare che queste lampade attualmente coprono in Italia circa il 70% del fabbisogno complessivo di illuminazione artificiale ed elettrica, con una produzione annuale (anno 2000) di 77 milioni di unità, pari a 12.000 tonnellate.
Per questa tipologia di rifiuto si possono ipotizzare due possibilità di intervento:
1. Riciclo a circuito chiuso, effettuato dalle industrie dell’illuminotecnica, con il limite che le industrie non sono ancora in grado di recuperare un numero notevole dei propri prodotti;
2. Riciclo a circuito aperto, per il quale non esistono ancora delle soluzioni efficienti.
Constatando tali carenze in questo lavoro di tesi si sono testati i possibili scenari per il riutilizzo in campo ceramico (a circuito aperto) delle lampade fluorescenti esauste: è stato eseguito uno studio sperimentale, con lo scopo di valorizzare il vetro risultante dal trattamento di bonifica delle lampade fluorescenti, utilizzandolo come materia prima seconda inserendolo in formulazioni ceramiche per piastrelle da bicottura.
In particolare, il lavoro sperimentale si è sviluppato in due fasi principali:
la prima svolta presso i laboratori del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente (DIMA) dell’Università di Modena e Reggio Emilia per:
a) la caratterizzazione chimica, fisica e termica dei vetri in studio;
b) la preparazione in laboratorio di formulazioni di ingobbi contenenti vetri di lampade fluorescenti come sostituti di fritte industriali;
c) l’applicazione sui supporti ceramici di ingobbi, realizzati con il vetro da lampade fluorescenti sostituito alla fritta industriale;
d) la verifica, mediante prove normate, delle proprietà dei prodotti ottenuti dopo cottura in cicli industriali.

La seconda fase si è svolta presso la ceramica POLIS di Bondeno di Gonzaga (MN) per:
a) la sperimentazione industriale delle formulazioni di ingobbi risultate ottimali da prove di laboratorio, per verificare la trasferibilità industriale.

Per quel che riguarda l’applicazione industriale in linea benché tutte le formulazioni di ingobbi siano risultate soddisfacenti, nell’ottica di un’ipotetica commercializzazione del prodotto, è da sottolineare che il grado di purezza del vetro è fondamentale; tuttavia la tecnologia presente in Italia per la bonifica del vetro da lampade fluorescenti non è ancora soddisfacente.
Nel caso in cui venisse superato questo ostacolo, il lavoro di tesi ha dimostrato la possibilità di utilizzare questo vetro da RAEE come materia prima seconda nel settore ceramico, da cui derivano positive ricadute ambientali tra cui:
1. benefici in termini di minore dipendenza dall’approvvigionamento di materie prime;
2. risparmio di combustibile legato all’evitato processo di fusione della fritta;
3. emissioni evitate (CO2 ed NOx) nel processo di fusione.

Da sottolineare anche il risparmio economico che potrebbe comportare l’utilizzo di questo vetro in sostituzione di una fritta commerciale.
Infine, l’aver introdotto un vetro da riciclo in una componente (ingobbio) di un prodotto ceramico, potrebbe trovare uno sviluppo futuro nel testare la possibilità di utilizzare tale vetro anche nelle altre parti (supporto e smalto) della piastrella. Questo è di estremo interesse in considerazione della politica del Green Public Procurement (Acquisti Verdi), ovvero nell’ambito del D.M. 203 del 2003 in cui sono contemplate le “Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno di manufatti e beni con prodotti ottenuti da materiale riciclato in misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo” e del Repertorio del Riciclaggio (RR), un vero e proprio “catalogo” dei beni riciclati sul mercato, tenuto e reso pubblico dall’Osservatorio Nazionale dei Rifiuti.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
1 1. LE LAMPADE FLUORESCENTI TUBOLARI Il grande sviluppo tecnologico che ha caratterizzato gli ultimi decenni della nostra civiltà e che ha contribuito a migliorare notevolmente il nostro stile di vita, ha avuto come conseguenza un’ingente produzione di rifiuti tecnologici. Queste tipologie di rifiuti, molto spesso, contengono sostanze pericolose, che quindi devono essere messe in sicurezza e richiedono specifici trattamenti al fine di garantire il recupero e/o il riciclo dei materiali in esse contenuti. Per assicurare una corretta gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) la Comunità Europea ha emanato la Direttiva 2002/96/CE, che l’Italia ha recepito con il Decreto Legislativo 151/2005; sono sottoposti a questa legislazione anche gli apparecchi di illuminazione, tra i quali una speciale classificazione è dedicata alle lampade fluorescenti. In Italia, la quota di energia elettrica destinata all’illuminazione domestica è superiore ai 6 miliardi di kWh (corrispondente a circa il 13,5% del consumo totale di energia elettrica nel settore residenziale), e l’illuminazione incide sui consumi elettrici di una casa per circa il 10-25%. Le lampade fluorescenti, nate nel 1940, attualmente coprono in Italia circa il 70% del fabbisogno complessivo di illuminazione artificiale ed elettrica, con una produzione annuale (anno 2000) di 77 milioni di unità, pari a 12.000 tonnellate [1]. 1.1 QUADRO NORMATIVO La gestione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche a fine vita si è arricchita in questi ultimi anni di vari pareri, commenti tecnici in genere e linee guida non formalizzate da atti pubblici. Solamente le Direttive comunitarie 95/2002 e 96/2002, recepite in Italia dal Decreto legislativo n. 151 del 25 luglio 2005, costituiscono la prima chiara e dettagliata norma tecnica della materia. Per fornire un quadro più completo vengono presentate di seguito, in ordine cronologico, le principali fonti sui RAEE emanate negli ultimi anni a livello europeo e nazionale [2]: Decreto Legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997 (Decreto Ronchi) Questo Decreto, che attua alcune Direttive precedenti, introduce il nuovo concetto di “Gestione dei Rifiuti”, sostituendolo a quello di “Smaltimento” (che rimane come fase residuale). L’obiettivo è quello di ridurre (carattere prioritario) la produzione e la pericolosità dei rifiuti, e di trattarli e

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Lorenzo Sassi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio
  Relatore: Luisa Barbieri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 88

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

d.m. 203/2003
fine vita
green public procurement
industria ceramica
ingobbio
lampade fluorescenti
piastrelle
riciclo
smalto

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi