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La tutela dell'affidamento e della buona fede del contribuente

L’oggetto di studio della presente tesi è costituito dalla tutela dell’affidamento e della buona fede del contribuente. La specificazione del principio generale di buona fede in senso oggettivo nel diritto tributario, quale regola di correttezza, riguarda entrambe le parti del rapporto tributario, sia quella pubblica sia quella privata. Tuttavia, ai fini del presente lavoro, si avrà riguardo in particolare alla tutela della buona fede del contribuente nei confronti del legislatore e dell’Amministrazione finanziaria. Invece, la diversa prospettiva della tutela della buona fede nei confronti del contribuente, nel senso dell’esistenza di un obbligo di correttezza che faccia capo al contribuente medesimo e non al legislatore o all’Amministrazione finanziaria, esula dalla presente indagine.
Lo scopo della tesi è duplice.
Anzitutto, si è ritenuto opportuno ricostruire l’evoluzione storica della tutela dell’affidamento e della buona fede del contribuente nell’ordinamento tributario. In particolare, ci si soffermerà su come tale tutela si configurava sia in dottrina che in giurisprudenza anteriormente alla approvazione dello Statuto dei diritti del contribuente. Quindi, l’analisi si concentrerà su come la tutela dell’affidamento e della buona fede sia stata “positivizzata” nello Statuto dei diritti del contribuente. Infatti, la legge n. 212 del 2000, recante “Disposizioni in materia di diritti del contribuente”, costituisce, almeno dal punto di vista formale, un indiscutibile punto di svolta nell’applicazione del principio generale di buona fede nell’ordinamento tributario.
Dopo la ricognizione storica, la tesi svolge un esame approfondito di due fondamentali applicazioni pratiche del principio della tutela dell’affidamento e della buona fede del contribuente. In particolare, si tratta di due limiti che il principio di buona fede “impone” tanto al legislatore tributario che all’Amministrazione finanziaria.
In questo modo, ci si occuperà della tutela dell’affidamento e della buona fede del contribuente quale limite alla retroattività sfavorevole della legge tributaria e quale limite al ripensamento interpretativo sfavorevole dell’Amministrazione finanziaria. Dopo di che, si darà conto di ulteriori ipotesi di operatività del principio di buona fede nell’ordinamento tributario, ad esempio nel campo delle verifiche fiscali.
Infine, l’ultimo capitolo della tesi, sulla prospettiva della codificazione della parte generale del diritto tributario di cui alla legge n. 80 del 2003, è dedicato ad una breve analisi del principio di buona fede nel rapporto con i principi generali del diritto comunitario, ed in particolare con la nozione comunitaria di affidamento.

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6 INTRODUZIONE L’oggetto di studio della presente tesi è costituito dalla tutela dell’affidamento e della buona fede del contribuente. La specificazione del principio generale di buona fede in senso oggettivo nel diritto tributario, quale regola di correttezza, riguarda entrambe le parti del rapporto tributario, sia quella pubblica sia quella privata. Tuttavia, ai fini del presente lavoro, si avrà riguardo in particolare alla tutela della buona fede del contribuente nei confronti del legislatore e dell’Amministrazione finanziaria. Invece, la diversa prospettiva della tutela della buona fede nei confronti del contribuente, nel senso dell’esistenza di un obbligo di correttezza che faccia capo al contribuente medesimo e non al legislatore o all’Amministrazione finanziaria, esula dalla presente indagine. Lo scopo della tesi è duplice. Anzitutto, si è ritenuto opportuno ricostruire l’evoluzione storica della tutela dell’affidamento e della buona fede del contribuente nell’ordinamento tributario. In particolare, ci si soffermerà su come tale tutela si configurava sia in dottrina che in giurisprudenza anteriormente alla approvazione dello Statuto dei diritti del contribuente. Quindi, l’analisi si concentrerà su come la tutela dell’affidamento e della buona fede sia stata “positivizzata” nello Statuto dei diritti del contribuente. Infatti, la legge n. 212 del 2000, recante “Disposizioni in materia di diritti del contribuente”, costituisce, almeno dal punto di vista formale, un indiscutibile punto di svolta nell’applicazione del principio generale di buona fede nell’ordinamento tributario.

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Informazioni tesi

  Autore: Eugenio Speranza
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Pavia
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Silvia Cipollina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 265

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Parole chiave

buona fede contribuenti
contribuente
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