Skip to content

Il familismo amorale tra storia e sociologia

Gli anni '50 sono stati anni nei quali la sociologia ha intessuto dei rapporti profondi con il mondo dell'economia e con gli enti locali e i nuovi ambiti applicativi hanno orientato l'accumulo delle conoscenze, hanno creato nuove risorse interpretative, specializzazioni omogenee agli interessi conoscitivi che emergevano nella pratica. Nel Mezzogiorno, in particolare, per studiare i problemi sociali che i meridionalisti indicavano, si ritrovarono ricercatori operanti presso il Centro di specializzazione e ricerche economico-agrarie per il Mezzogiorno di Portici, presso il Centro studi della rivista "Nord e Sud", presso la Svimez, insieme ad una parte dei sociologi e antropologi statunitensi venuti in Italia in quegli anni e a molti ricercatori provenienti dal Nord guidati da una forte tensione riformista e giunti per approfondire i problemi d'inserimento della civiltà meridionale nel percorso dello sviluppo. Queste ricerche apparivano guidate da questa partecipazione umana alla miseria, ai problemi sociali presenti nelle campagne e nelle città contadine: l'inchiesta doveva essere orientata al bene comune, volta a provocare dei risultati concreti che potessero modificare le condizioni di vita della popolazione. Ricerca storica, tecniche sociometriche, storie di vita, analisi dei bilanci familiari ed aziendali, prospezioni geologiche: tutto sembrava utile per capire e per cambiare la società meridionale; bisogna però dire che, nelle ricerche di comunità, il disegno dell'indagine arrivava a toccare anche il livello dei notabili, degli amministratori, della classe dirigente ecc., come aspetti specialmente politici e locali, dopo aver preso in considerazione i livelli morfologico, organizzativo, della famiglia, dei gruppi, delle associazioni e così via attraverso la fenomenologia sociologica. L'immagine della famiglia meridionale vista come struttura pervasiva dell'insieme delle relazioni individuali e affettive, sociali, economiche e politiche si presenta come un tratto costitutivo della rappresentazione del Mezzogiorno d'Italia. La categoria tradizionalmente usata per esprimere questa capacita di inglobare e segnare sia i percorsi individuali sia i comportamenti collettivi è quella di familismo. Il termine "familismo" è stato coniato dal politologo americano Edward C. Banfield per interpretare il sistema delle relazioni di un contesto specifico, una piccola comunità lucana, chiamata Montegrano, caratterizzata da estrema povertà e arretratezza. Il familismo si presenta per Banfield come un comportamento specifico di singoli individui volto a massimizzare gli interessi all'interno della propria cerchia familiare e si traduce nell'incapacità di costruire solidarietà allargate al di fuori di essa. Per questo egli vi aggiunge l'aggettivo amorale. A Montegrano è assente la famiglia multipla, che, a differenza di quella nucleare, è in grado di diffondere nel tessuto sociale capacità organizzative e relazioni altruistiche. Scarsi e fortemente controllati sono i legami parentali e amicali: anche "avere amici è un lusso che i montegranesi ritengono di non potersi permettere". Il familismo è "amorale" perché manca di morale pubblica, nel senso che i principi di bene e di male rimangono e vengono applicati solo nei rapporti familiari. L'amoralità non è quindi relativa ai comportamenti interni alla famiglia, ma all'assenza di ethos comunitario, all'assenza di relazioni sociali morali tra famiglie, tra individui all'esterno della famiglia. Con l'ausilio dei mezzi di comunicazione di massa, il familismo, che già nella versione di Banfield aveva fatto da copertura ideologica all'imperialismo culturale americano dal momento che esso attribuiva la responsabilità del mancato sviluppo del Terzo Mondo non ai paesi capitalistici avanzati, ma alle popolazioni che non sono spinte ad associarsi e ad organizzarsi- col passare del tempo ha assunto una nuova etichetta, che serve a spiegare semplicisticamente vari fenomeni sociali e ad alimentare lo stereotipo del meridionale che pensa solo alla famiglia, incapace di organizzarsi, non amante del lavoro, assenteista, mafioso, prepotente ed ignorante. Concludendo, vorrei ricordare che Gramsci, a proposito dei contadini meridionali, scrisse: "è noto quale ideologia sia stata diffusa in forma capillare dai propagandisti della borghesia tra le masse del Settentrione: il Mezzogiorno è la palla di piombo che impedisce più rapidi progressi allo sviluppo civile dell'Italia: i meridionali sono biologicamente degli esseri inferiori per destino naturale; se il Mezzogiorno è arretrato, la colpa non è del sistema capitalistico o di qualsivoglia altra causa storica, ma della natura che ha fatto i meridionali poltroni, incapaci...".

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
INTRODUZIONE Gli anni '50 sono stati anni nei quali la sociologia ha intessuto dei rapporti profondi con il mondo dell'economia e con gli enti locali e i nuovi ambiti applicativi hanno orientato l'accumulo delle conoscenze, hanno creato nuove risorse interpretative, specializzazioni omogenee agli interessi conoscitivi che emergevano nella pratica. Nel Mezzogiorno, in particolare, per studiare i problemi sociali che i meridionalisti indicavano si ritrovarono ricercatori operanti presso il Centro di specializzazione e ricerche economico-agrarie per il Mezzogiorno di Portici, presso il Centro studi della rivista "Nord e Sud", presso la Svimez, insieme ad una parte dei sociologi e antropologi statunitensi venuti in Italia in quegli anni e a molti ricercatori provenienti dal Nord guidati da una forte tensione riformista e giunti per approfondire i problemi d'inserimento della civiltà meridionale nel percorso dello sviluppo. Queste ricerche apparivano guidate da questa partecipazione umana alla miseria, ai problemi sociali presenti nelle campagne e nelle città contadine: l'inchiesta doveva essere orientata al bene comune, volta a provocare dei risultati concreti che potessero modificare le condizioni di vita della popolazione. Ricerca storica, tecniche sociometriche, storie di vita, analisi dei bilanci familiari ed aziendali, prospezioni geologiche: tutto sembrava utile per capire e per cambiare la società meridionale; bisogna però dire che, nelle ricerche di

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Vito Armenise
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1997-98
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'Educazione
  Relatore: Nicoletta Stame
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 389

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.

Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

familismo
familismo amorale
meridione

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi