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Don Guido Maurilio Turla: appunti per una biografia.

La scelta di scrivere una tesi su don Guido Maurilio Turla, nasce dall’interesse per una delle figure più poliedriche e trascinatrici del Novecento in Vallecamonica. Il suo nome, conosciuto ben oltre i confini della Valle, richiama a chiunque il suo grande impegno per gli alpini, l’edificazione di un tempio in onore dei caduti, la stesura di un diario di guerra che ottenne grandi consensi di critica e di pubblico.
Ma nonostante la sua opera sia così nota e nonostante molta gente nutra grande affetto per la figura di questo sacerdote, nessuno studio sistematico è stato finora affrontato sul suo pensiero e sulla sua azione.
In questo lavoro, si portano alla luce alcuni spunti interpretativi utili per meglio comprendere la personalità del sacerdote. In mancanza di un’opera che tratteggi in modo globale le linee fondanti della sua vita, si è preferito optare per un lavoro di interesse generale e non incentrato dunque su aspetti specifici, che sono lasciati aperti ad ulteriori approfondimenti.
In questo sguardo d’insieme, tuttavia, sono emersi alcuni temi che svolgono da filo conduttore all’intera vita del sacerdote.
Questi sono il francescanesimo e la devozione mariana, che portarono alla sua scelta di cappellano militare e alla successiva edificazione del tempio di Boario Terme dedicato alla memoria di tutti i caduti al fronte; investono poi il suo impegno a favore di alpini e reduci, sia come ex cappellano militare, sia come rettore del tempio della Madonna degli Alpini; riguardano inoltre il suo pensiero politico, in base agli scritti del diario parrocchiale in cui il sacerdote commentai principali avvenimenti di interesse locale, nazionale e mondiale; e infine il suo spiccato interesse per i giovani, e la sua azione in favore di questi, per la loro crescita morale e spirituale in contrasto con il ‘borghesismo’ e il materialismo introdotto nella società italiana dopo il boom economico degli anni Sessanta.
Sono, questi ultimi, gli aspetti forse meno noti del sacerdote, che viene ricordato soprattutto per la sua grande umanità, per la sua vicinanza a reduci e famigliari di caduti e dispersi, e per l’opera più tangibile dell’edificazione del tempio e della parrocchia di Boario.
Il lavoro ha preso in considerazione come fonti principali il diario di guerra, nelle diverse sue pubblicazione e nella sua evoluzione; il diario parrocchiale compilato da don Turla nei venticinque anni di attività nella parrocchia di Boario Terme da lui stesso fondata e i bollettini parrocchiali relativi a questo lungo periodo che ricalcano la sua impronta e il suo pensiero.
Molto però resta ancora da fare: alcuni aspetti accennati in questa tesi richiederebbero ulteriori approfondimenti. Tra questi la sua azione per gli alpini per la quale non è stato possibile consultare l’archivio conservato dalla sezione alpini-coro ANA di Darfo Boario Terme.
Tra le questioni ancora scarsamente indagate rientrai il rapporto con mons. Vittorio Bonomelli, vicario foraneo di Breno e cappellano militare in seno alla compagnia dei paracadutisti, con cui don Turla ebbe in comune l’esperienza del fronte.
Lo stesso potremmo dire a proposito del rapporto privilegiato con don Carlo Comensoli, arciprete di Cividate Camuno attivo nella resistenza. Di questo rapporto andrebbe maggiormente messa in luce l’ideologia democristiana che accompagna l’anticomunismo e l’antisocialismo dei due sacerdoti, in un’epoca in cui l’affermazione di questo partiti presso le classi operaie è vissuta come grave pericolo per l’intera nazione, soprattutto sulla scorta dell’esperienza russa di cui molti (tra cui don Turla stesso) sono stati testimoni in prima persona come prigionieri di guerra ed internati nei gulag sovietici.
Così come resta ancora da approfondire l’attività di don Turla come presidente della sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Cappellani militari in congedo.
Nonostante molti aspetti della complessa figura del sacerdote restino ancora da sondare, si è inteso fornire in questo lavoro alcuni appunti essenziali circa la sua biografia, appunti che riteniamo utili come base per chiunque intenda accingersi ad ulteriori studi, più specifici, circa la figura di don Turla.

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1 Introduzione. La scelta di scrivere una tesi su don Guido Maurilio Turla, nasce dall'interesse per una delle figure più poliedriche e trascinatrici del Novecento in Vallecamonica. II suo nome, conosciuto ben oltre i confini della Valle, richiama a chiunque il suo grande impegno per gli alpini, 1'edificazione di un tempio in onore dei caduti, la stesura di un diario di guerra che ottenne grandi consensi di critica e di pubblico. Ma nonostante la sua opera sia cosi nota e nonostante molta gente nutra grande affetto per la figura di questo sacerdote, nessuno studio sistematico e stato finora affrontato sul suo pensiero e sulla sua azione. In questo lavoro, si portano alla luce alcuni spunti interpretativi utili per meglio comprendere la personalità del sacerdote. In mancanza di un'opera che tratteggi in modo globale le linee fondanti della sua vita, si è preferito optare per un lavoro di interesse generale e non incentrato dunque su aspetti specifici, che sono lasciati aperti ad ulteriori approfondimenti. In questo sguardo d'insieme, tuttavia, sono emersi alcuni temi che svolgono da filo conduttore all'intera vita del sacerdote. Questi sono il francescanesimo e la devozione mariana, che portano alia sua scelta di farsi cappellano militare a alia successiva edificazione del tempio di Boario Terme dedicate alla memoria di tutti i caduti al fronte;

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Informazioni tesi

  Autore: Vera Ercoli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2005-06
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filologia moderna
  Relatore: Egidio Walter Crivellin
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 251

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