Investire in hedge funds attraverso gestioni patrimoniali garantite: struttura dinamica e tutela del capitale investito

Introduzione Introduzione Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una serie di eventi drammatici, che hanno colpito il mondo moderno. La nostra comunità è uscita innegabilmente ridimensionata dopo questi fatti, tant’è che si percepisce una certa incertezza relativa al futuro. Anche i mercati finanziari non sono stati risparmiati da quanto è accaduto e la “paura” degli investitori si è tramutata in alta volatilità all’interno dei mercati che ha portato, in alcuni casi, a drastiche flessioni dei maggiori indici mondiali. Molti individui sono rimasti scottati da questi fatti particolarmente negativi, che hanno portato alla distruzione di ingenti capitali in loro possesso. Ecco quindi che mai come in questo periodo si sono richiesti investimenti che salvaguardino il capitale inizialmente investito. Per questo sia la Banca d’Italia, sia gli intermediari finanziari, hanno posto l’attenzione su questa problematica: la prima, attraverso il regolamento del 20 gennaio 2003, fornendo indicazioni per l’adozione di schemi di investimento che assicurino la tutela del capitale, i secondi cercando di studiare nuovi prodotti che rispondessero alle esigenze particolari dai singoli risparmiatori. L’attenzione di questi ultimi non si è soffermata esclusivamente all’analisi degli asset primari sui quali investire, ma alla logica da implementare ai nuovi prodotti, che risulta di fondamentale importanza per la tutela del capitale investito. Lo scopo primario della conservazione del capitale è l’obiettivo principale anche di una tipologia di fondi che, nel nostro paese, sta sempre più crescendo negli ultimi anni, in termini di masse gestite. Stiamo parlando dei fondi hedge, o meglio ancora dei fondi di fondi hedge, che,come si comprende dalla denominazione, investono in quote di fondi puri. E’ un modo che permette 5