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Falsità, diffamazione e pubblicità nel diritto inglese

L'argomento principale trattato in questo lavoro è la pubblicità, in particolare come essa, da strumento di comunicazione, si trasformi in strumento di diffamazione.
Il motivo che mi hanno indotto a scegliere di redigere una tesi di laurea su questa particolare materia fonda le sue basi sulla mia opinione che la comunicazione pubblicitaria è un mezzo di espressione della propria creatività capace di colpire e, in alcuni casi, impressionare le persone.
Tuttavia, talvolta può rivelarsi uno strumento pericoloso e, come tale, deve essere utilizzato da persone che sono ben consapevoli dei vantaggi e dei rischi che l'adozione di determinate campagne pubblicitarie comporta.
Infatti, nonostante tutta l'attenzione che può essere prestata nell'ideare campagne pubblicitarie sempre nuove ed efficaci, non è così difficile oltrepassare la sottile linea che divide ciò che è lecito da ciò che non lo è: oltretutto, con l'utilizzo di pubblicità comparative, è facile cadere nella trappola di dichiarare che X è migliore di Y, senza tuttavia fondare tale asserzione su basi concrete, provando cioè tale affermazione con dati di tipo statistico e commerciale relativi ai prodotti comparati.
Ultimamente si è assistito all'affermazione della pratica di sfruttare la notorietà acquisita da personaggi del mondo dello spettacolo, della musica, del cinema e dello sport per spingere al massimo le vendite del prodotto sponsorizzato. Occorre tenere presente che tali personaggi prestano la propria immagine dietro compensi, in alcuni casi, astronomici: da una lato tali costi potrebbero indurre agenti pubblicitari senza scrupoli nella tentazione di approfittare della fama, acquistata da queste persone, senza chiederne preventivamente il permesso potrebbe essere molto forte, dall'altro lato, il rischio di querele a cui si va incontro è altissimo.
Ciò premesso, in questo elaborato cercherò di mostrare come vi possano essere casi in cui individui che sono noti al pubblico o aziende di una certa fama possano sentirsi ingiuriati da messaggi pubblicitari e come i giudici, per alcune situazioni, abbiano deciso di tutelare il diritto del singolo a non vedere sfruttata la propria immagine a scopi pubblicitari, mentre in altre circostanze hanno ritenuto opportuno difendere il diritto alla libera espressione di chi veniva considerato responsabile di aver pubblicato messaggi diffamanti.
Dagli incontri con il relatore della mia tesi, è stato deciso il soggetto del lavoro, ovvero la pubblicità vista come mezzo di diffamazione; sono quindi emersi due casi particolari legati a due tipi ben precisi di torts: il caso Tolley vs. Fry, del 1931, diventato successivamente precedente vincolante, che ho analizzato relativamente al tort of innuendo e Mc. Donald's vs. Burgerking, un caso del 1986, da me preso in considerazione per trattare del tort of malicious falsehood e, sotto certi aspetti, del tort of passing off.
Il presente lavoro si divide in cinque capitoli. Il primo è dedicato all'esposizione del Tort of Libel & Slander, alle sue caratteristiche principali e alle responsabilità imputabili a coloro che pubblicano e diffondono una dichiarazione ingiuriosa.
Il secondo capitolo analizza il tort of innuendo in tutti i suoi aspetti e le sue sfumature; dagli elementi essenziali all'intervento di organismi creati allo scopo di fornire una regolamentazione in grado di contribuire a snellire il non facile lavoro delle Corti, nonché ai problemi connessi con la tutela della privacy, problema molto sentito non solo nei paesi anglosassoni.
Il terzo capitolo è dedicato interamente all'analisi del caso Tolley vs. Fry, dal dibattimento alla King's Bench Division fino alla decisione della House of Lords.
Il quarto capitolo tratta del tort of malicious falsehood; come per l'innuendo, sono partita dal descrivere le caratteristiche principali di questo torts, per poi passare al quinto capitolo, ovvero all'analisi dell'ultimo caso, Mc Donald's vs. Burgerking. Nell'approfondire il caso ho trovato interessante riportare, così come nel testo originario, gli interrogatori e i contro interrogatori a cui sono stati sottoposti i teste chiamati a deporre: ritengo che tali testimonianze siano indispensabili per poter comprendere il caso nella sua interezza.
Occorre tuttavia notare che la materia in esame è in continua evoluzione: il presente lavoro quindi fotografa esclusivamente uno dei tanti momenti in cui si trova la giurisprudenza in materia. Credo, e qui concludo, che in futuro si dovrà tornare a discutere sui mutamenti avvenuti nella disciplina della Law of Defamation e in particolare sui cambiamenti a cui sarà sicuramente sottoposto dal mezzo "pubblicità".

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4 INTRODUZIONE L’argomento principale trattato in questo lavoro è la pubblicità, in particolare come essa, da strumento di comunicazione, si trasformi in strumento di diffamazione. I motivi che mi hanno indotto a scegliere di redigere una tesi di laurea su questa particolare materia sono essenzialmente due: prima di tutto, è mia opinione che la comunicazione pubblicitaria sia un mezzo di espressione della propria creatività capace di colpire e, in alcuni casi, impressionare le persone. Tuttavia, talvolta può rivelarsi uno strumento pericoloso e, come tale, deve essere utilizzato da persone che sono ben consapevoli dei vantaggi e dei rischi che l’adozione di determinate campagne pubblicitarie comporta. Infatti, nonostante tutta l’attenzione che può essere prestata nell’ideare campagne pubblicitarie sempre nuove ed efficaci, non è così difficile oltrepassare la sottile linea che divide ciò che è lecito da ciò che non lo è: oltretutto, con l’utilizzo di pubblicità comparative, è facile cadere nella trappola di dichiarare che X è migliore di Y, senza tuttavia fondare tale asserzione su basi concrete, provando cioè tale affermazione con dati di tipo statistico e commerciale relativi ai prodotti comparati.

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Informazioni tesi

  Autore: Ingrid Dimino
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Fabio Ziccardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 170

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Parole chiave

diffamazione
diritto inglese
diritto internazionale
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