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L'incipit cinematografico, soglia e sogno del film - Strategie traduttive, modalità espressive, autonomia e relazioni tra testo e paratesto

L’incipit cinematografico è l’ingresso in un mondo ancora sconosciuto allo spettatore, attirato nell’universo finzionale secondo differenti modalità e gradi di coinvolgimento.
L’incipit, matrice di una narrazione ancora potenziale e punto di intensità semiotica, plasma l’esperienza della visione, apre racconti e ricezioni e trasforma i propri limiti, il formato e la dichiarata
paratestualità, in occasione di sperimentazione ed espressione creativa, posizionando la visione spettatoriale su di un asse di lettura privilegiata: fornisce allo spettatore potenziale competenze ed istruzioni di lettura, presenta isotopie figuative e tematiche, semina indizi, apre piste interpretative in termini di aspettative e tensioni.
Lo spettatore viene orientato, assaggia un elemento portante del film, il suo ritmo, la sua costruzione discorsiva ed enunciativa, la sua efficacia simbolica e passionale, maturando il proprio desiderio narrativo.
L’incipit, luogo plurale, comunicativo, autoriflessivo del testo filmico, è stato scelto come materia d’indagine perché è possibile considerare il triplice atto percettivo che in esso si realizza, comprendente simultaneamente il vedere, l’ascoltare, il leggere, e verificare contemporaneamente la corrispondenza e la relazione tra il piano dell’espressione e il piano del contenuto, tra l’uso di musica e immagine e il processo della narrazione.
L’obiettivo di questa tesi è l’indagine del linguaggio audiovisivo volta all’individuazione di un approccio analitico e di una metodologia progettuale in termini traduttivi e comunicativi, e la creazione di un repertorio audiovisivo di modalità espressive a cui attingere per uno specifico fine operativo.

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7 Abstract L’incipit cinematografico è l’ingresso in un mondo ancora sconosciuto allo spettatore, attirato nell’universo finzionale secondo differenti modalità e gradi di coinvolgimento. L’incipit, matrice di una narrazione ancora potenziale e punto di intensità semiotica, plasma l’esperienza della visione, apre racconti e ricezioni e trasforma i propri limiti, il formato e la dichiarata paratestualità, in occasione di sperimentazione ed espressione creativa, posizionando la visione spettatoriale su di un asse di lettura privilegiata: fornisce allo spettatore potenziale competenze ed istruzioni di lettura, presenta isotopie figuative e tematiche, semina indizi, apre piste interpretative in termini di aspettative e tensioni. Lo spettatore viene orientato, assaggia un elemento portante del film, il suo ritmo, la sua costruzione discorsiva ed enunciativa, la sua efficacia simbolica e passionale, maturando il proprio desiderio narrativo. L’incipit, luogo plurale, comunicativo, autoriflessivo del testo filmico, è stato scelto come materia d’indagine perché è possibile considerare il triplice atto percettivo che in esso si realizza, comprendente simultaneamente il vedere, l’ascoltare, il leggere, e verificare contemporaneamente la corrispondenza e la relazione tra il piano dell’espressione e il piano del contenuto, tra l’uso di musica e immagine e il processo della narrazione. L’obiettivo di questa tesi è l’indagine del linguaggio audiovisivo volta all’individuazione di un approccio analitico e di una metodologia progettuale in termini traduttivi e comunicativi, e la creazione di un repertorio audiovisivo di modalità espressive a cui attingere per uno specifico fine operativo.

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Informazioni tesi

  Autore: Giorgia Albani
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2006-07
  Università: Politecnico di Milano
  Facoltà: Design e Arti
  Corso: Design della comunicazione
  Relatore: Walter Mattana
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 143

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