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Il non profit come impresa: scopo sociale e ruolo economico, il caso del Banco Alimentare

Il dibattito sul terzo settore e sul volontariato in generale ha suscitato vasto interesse da parte della cronaca degli ultimi mesi.
Tuttavia già dagli anni ’70 la ricerca economica aveva tracciato la genesi e le linee evolutive del settore non profit a partire dalla crisi del Welfare State.
Secondo tali dottrine il terzo settore sarebbe quindi un settore a mezzo tra Stato e mercato, nato per sopperire a due tipologie di fallimento: il fallimento del contratto e il fallimento del governo. Illuminanti in tal senso sono state le teorie di Hansmann, Weisbrod, etc.A partire da questa impostazione si è cercato di ritagliare nella normativa italiana, tanto civilistica quanto fiscale, uno spazio per queste organizzazioni etichettate come terzo settore o non profit. Il passo da fare oggi è un mutamento culturale nell’approccio al non profit.
È questo che invocano innanzitutto i cittadini che liberamente sulla base dell'art. 2 della Costituzione si aggregano per rispondere alle loro esigenze; ma lo chiedono anche gli operatori impegnati nell’ambito non lucrativo che hanno acquisito una maggior consapevolezza della dignità non solo sociale ma anche economica della loro attività e chiedono gli strumenti per meglio rispondere alle necessità degli assistiti e per entrare in nuove aree di intervento; e lo chiedono infine alcuni studiosi che non ritengono completamente corrette le interpretazioni date alle cause della nascita del settore e che in questi ultimi anni stanno contribuendo a cambiare il volto del non profit.
Questo è il contributo che tentativamente cercherò di dare con questo mio lavoro. Un contributo che tenderà a mutare anzitutto l'approccio culturale al settore.

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INTRODUZIONE Il dibattito sul terzo settore e sul volontariato in generale ha suscitato vasto interesse da parte della cronaca degli ultimi mesi. Tuttavia già dagli anni ’70 la ricerca economica aveva tracciato la genesi e le linee evolutive del settore non profit a partire dalla crisi del Welfare State. Secondo tali dottrine il terzo settore sarebbe quindi un settore a mezzo tra Stato e mercato, nato per sopperire a due tipologie di fallimento: il fallimento del contratto e il fallimento del governo. Illuminanti in tal senso sono state le teorie di Hansmann, Weisbrod, etc. La classificazione del terzo settore si è limitata a distinguere, prendendo i termini dalla più vasta esperienza statunitense, tra mutual benefit e public benefit. Nel primo gruppo si sono inserite le cooperative sociali che operano prevalentemente nei settori dell'assistenza socio-sanitaria (assistenza domiciliare agli aniziani, centri diurni per handicappati, comunità terapeutiche, etc.). Nella seconda categoria vengono ricomprese le più disparate tipologie di volontariato che, nella forma di club, associazioni, fondazioni, operano nei più diversi ambiti. In tal modo le organizzazioni non profit sono state per

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Informazioni tesi

  Autore: Nicola Rizzo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1996-97
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Giandemetrio Marangoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 465

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