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Mobilità urbana e trasporto pubblico sostenibile. Il caso della metropolitana di Roma

La costante crescita economica mondiale e la tendenza al miglioramento della qualità della vita hanno richiesto un considerevole aumento delle attività e, di conseguenza, della mobilità di persone e di merci.
Tali movimenti sono soddisfatti in altissima percentuale dal trasporto privato e pubblico su gomma, svolto fino ad oggi da veicoli con motore a combustione interna o diesel; questi veicoli, oltre a provocare notevoli congestionamenti del traffico (ricordiamo che studi recenti hanno stabilito che l’Italia è la nazione con il parco autovetture più esteso del mondo in proporzione alla popolazione), sono responsabili di un’enorme percentuale d’inquinamento che affligge le città e in particolare modo quelle industrializzate.
Gli interventi da parte dei governi dei paesi industrializzati in generale e dell’Europa in particolare, hanno portato a normative che sono riuscite a ridurre parzialmente alcuni prodotti di scarico dei veicoli.
Il principale responsabile dell’effetto serra è l’anidride carbonica, prodotto finale dell’uso dei combustibili fossili nella generazione di energia termica, meccanica ed elettrica.
La combustione è il maggior responsabile delle emissioni di gas serra (quasi l’80% in Italia).
A livello globale circa il 30% delle emissioni di CO2 in atmosfera è causato dai trasporti.
Tuttavia, in particolare per i trasporti, oltre a ridurre drasticamente l’uso dell’automobile, si può cercare di intervenire sull’efficienza dei veicoli o introducendo combustibili più puliti.
Nel primo capitolo di questo lavoro saranno affrontate le problematiche relative all’ambiente, di conseguenza saranno citate le principali fonti energetiche e le loro conseguenti ricadute, in termini di emissioni inquinanti, nell’ambiente circostante con gli eventuali scenari che si possono determinare in presenza o in assenza di interventi destinati all’utilizzo ad esempio di combustibili alternativi agli attuali come ad esempio l’idrogeno.
Nel secondo capitolo, saranno descritte le funzioni delle imprese di pubblici servizi con particolare riferimento al quadro normativo che le regolamenta e agli strumenti utilizzati al fine di armonizzare le direttive comunitarie con l’ordinamento italiano.
Sarà rappresentata l’analisi degli strumenti di programmazione tipici del Trasporto Pubblico Locale, ciascuno operante ad un diverso livello, quali: il Piano Regionale dei Trasporti che si pone al livello regionale, i Piani di Bacino che si pongono ad un livello di bacino e infine il Programma Triennale dei Servizi che opera ad un livello intermedio tra il regionale e quello di bacino.
Il capitolo si chiude con la descrizione delle principali aziende di pubblici servizi operanti nell’ambito del trasporto delle persone della città di Roma.
Il terzo capitolo si occuperà di sintetizzare, al meglio, i criteri ispiratori del NPRG(4) del Comune di Roma, che si basano sul concetto che ogni città è un patrimonio sociale e in quanto tale è una risorsa che deve essere disponibile all’uso di tutte e tutti; pertanto con i suoi spazi e le sue norme d’uso configura uno specifico modello di socialità.
Perciò il complesso degli interventi previsti dal piano dovranno essere orientati ad una politica urbana incentrata sul rispetto delle differenze e aperta alla sperimentazione di nuovi ideali di vita urbana, assumendo come obiettivo prioritario il miglioramento della qualità della vita.
Il quarto, ed ultimo, capitolo si occuperà del progetto, innovativo, relativo alla costruzione del percorso sotterraneo di metropolitana, tratta prioritaria dalla stazione Eur Fermi alla stazione Prati Fiscali, denominato linea “D”.
Si può riscontrare, non ultimo, anche un altro fine perseguito dalla costruzione di questa infrastruttura, che è in linea con i criteri ispiratori del NPRG, ossia la riqualificazione, sia a Nord sia a Sud, di alcune zone attualmente in stato di degrado.

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INTRODUZIONE La costante crescita economica mondiale e la tendenza al miglioramento della qualità della vita hanno richiesto un considerevole aumento delle attività e, di conseguenza, della mobilità di persone e di merci. Tali movimenti sono soddisfatti in altissima percentuale dal trasporto privato e pubblico su gomma, svolto fino ad oggi da veicoli con motore a combustione interna o diesel; questi veicoli, oltre a provocare notevoli congestionamenti del traffico (ricordiamo che studi recenti hanno stabilito che l’Italia è la nazione con il parco autovetture più esteso del mondo in proporzione alla popolazione), sono responsabili di un’enorme percentuale d’inquinamento che affligge le città e in particolare modo quelle industrializzate. Anche dove esistono importanti realizzazioni per i trasporti pubblici in sede propria, come ferrovie, metropolitane, tramvie, ecc., il traffico veicolare rimane un dato che caratterizza lo sviluppo dei grandi centri urbani e che fisiologicamente sta creando sempre più frequenti zone di convivenza tra uomo e ambiente al limite della saturazione e della sopportazione. Infatti il settore dei trasporti è all’origine delle più alte percentuali delle emissioni di ossido di carbonio (69%), di ossido di azoto (63%) e di altri composti, come il piombo, il benzene o il particolato (1) dei motori (1) Il particolato è l'inquinante che ha il maggiore impatto nelle aree urbane, ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera, con un diametro che va da pochi nanometri fino ai 500 µm e oltre. 4

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Informazioni tesi

  Autore: Antonello Bartolomei
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Attilio Celant
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 162

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