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Aspetti psicologici della sicurezza lavorativa

La sicurezza sul lavoro continua ad essere uno dei temi più attuali della cronaca quotidiana. Ogni anno mediamente il 6% dei lavoratori subisce un incidente sul lavoro di diversa natura e gravità, che in alcuni casi può portare anche a invalidità permanente o addirittura alla morte. Nell’ambito della psicologia del lavoro si è assistito a un crescente interesse verso la qualità della vita dei lavoratori, anche se il tema della sicurezza sia fisica che psicologica degli individui è tuttora abbastanza trascurato. Gli psicologi del lavoro si occupano principalmente dei rischi psicosociali come stress, burnout e mobbing. Gli studi sulla sicurezza lavorativa hanno portato ad identificare alcuni fattori psicologici e personali coinvolti negli infortuni e l’interazione che questi fattori hanno con elementi organizzativi come il clima, la leadership e il gruppo di lavoro. Questi portano ad un clima di sicurezza negativo in cui i soggetti sviluppano un’errata percezione del rischio che porta a sopravvalutare o sottovalutare i reali pericoli all’interno dell’organizzazione. I lavoratori non sono in grado di mettere in atto comportamenti adatti alla situazione e incombono spesso in errori dovuti alla disattenzione o in atteggiamenti non sicuri come il non utilizzo delle precauzioni.
La presente ricerca è stata condotta in un’azienda chimica della provincia di Pavia per verificare la formazione e la percezione che i lavoratori hanno dell’ambiente lavorativo e per conoscere le loro opinioni sulla sicurezza e su come dovrebbe essere affrontata. Le aziende chimiche svolgono un’attività definibile “a rischio” per i materiali e i macchinari usati, soprattutto fisico, sia a lungo sia a breve termine.

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Introduzione La sicurezza sul lavoro continua ad essere uno dei temi più attuali della cronaca quotidiana. Ogni anno mediamente il 6% dei lavoratori subisce un incidente sul lavoro di diversa natura e gravità, che in alcuni casi può portare anche a invalidità permanente o addirittura alla morte. Secondo le statistiche ogni giorno circa tre persone perdono la vita per fatalità avvenute durante la propria attività lavorativa. Nel nostro paese la situazione degli infortuni sul lavoro è piuttosto grave rispetto alla media europea: le normative propongono sanzioni più pesanti che però non sempre favoriscono il rispetto delle leggi. Spesso questo è dovuto ad una disinformazione o a un disinteresse per l’argomento e alla non partecipazione dei lavoratori ai programmi di sicurezza. Inoltre spesso i media sottolineano solo i casi più gravi tralasciando gli incidenti che coinvolgono meno persone. Ovviamente non è possibile riportare tutti i sinistri che avvengono ogni giorno; la conseguenza è una disinformazione generale e una stima erronea e, sicuramente, inferiore del fenomeno infortunistico. Nell’ambito della psicologia del lavoro si è assistito a un crescente interesse verso la qualità della vita dei lavoratori, anche se il tema della sicurezza sia fisica che psicologica degli individui è tuttora abbastanza trascurato. Gli psicologi del lavoro si occupano principalmente dei rischi psicosociali come stress, burnout e mobbing. Gli studi sulla sicurezza lavorativa hanno portato ad identificare alcuni fattori psicologici e personali coinvolti negli infortuni e l’interazione che questi fattori hanno con elementi organizzativi come il clima, la leadership e il gruppo di lavoro. Questi portano ad un clima di sicurezza negativo in cui i soggetti sviluppano un’errata percezione del rischio che porta a sopravvalutare o sottovalutare i reali pericoli all’interno dell’organizzazione. I lavoratori non sono in grado di mettere in atto comportamenti adatti alla situazione e incombono spesso in errori dovuti alla disattenzione o in atteggiamenti non sicuri come il non utilizzo delle precauzioni. La normativa sottolinea il ruolo dello psicologo del lavoro nel mettere in atto un’azione di convincimento dei lavoratori e dei datori di lavoro sulla necessità di modificare il comportamento, adottando un atteggiamento pro-sicurezza. Questo porta a considerare la formazione non solo dal versante di conoscenza della normativa, ma anche sull’attivazione e la partecipazione del soggetto alla sicurezza dell’azienda. Agli esperti viene chiesto di mettere a punto programmi di formazione e di cambiamento che hanno come obiettivo la prevenzione, la diagnosi e l’intervento antinfortunistico; per questo agli psicologi è chiesto di acquisire competenze per sviluppare una nuova professionalità legata alla creazione di un contesto di sicurezza. La presente ricerca è stata condotta in un’azienda chimica della provincia di Pavia per verificare la formazione e la percezione che i lavoratori hanno dell’ambiente lavorativo e per conoscere le loro

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Informazioni tesi

  Autore: Aurora Zappa
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Pavia
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Piergiorgio Argentero
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 150

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Parole chiave

626/94
81/08
clima organizzativo
infortunio
lavoro
psicologia
psicologia del lavoro
psicologia della sicurezza
sicurezza
sicurezza lavorativa

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