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Le ''folies'' di Bernard Tschumi alla Villette di Parigi

Le ''folies'' di Tschumi al Parco della Villette a Parigi

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Parc de La Villette Parigi, 1982 - 1997 N Parc de La Villette PA RC u n i v e r s i t à d e g l i s t u d i d i n a p o l i f a c o l t à d i a r c h i t e t t u r a " f e d e r i c o I I " de ll 'a qu il a ma ri el la p r o f . a r c h . m a t r . 3 2 5 / 3 0 1 0 c a n d i d a t o : bu c c i m i ch e l e Immagine e/o Realtà? "Le folies" di Tschumi alla Villette di Parigi a . a . 2 0 0 6 / 0 7 e e Nel 1982 il governo francese ha indetto il concorso per il Parc de La Villette, con il duplice obiettivo di caratterizzare la visione di un’epoca storica e, allo stesso tempo, di agire sul futuro sviluppo economico e culturale di un’area fondamentale di Parigi. Come per altri “Grands Projects” commissionati dal presidente François Mitterand, come l’Opéra alla Bastiglia, la Piramide del Louvre e l’arco della Tête-Defense, il Parc de La Villette fu al centro di numerose polemiche, dapprima al momento del concorso, quando i paesaggisti protestarono per l’ammissione degli architetti, poi a causa dei mutamenti dei governi e del venir meno delle risorse finanziarie. Il Parco si trova in uno degli ultimi siti liberi esistenti a Parigi, un’area di cinquanta ettari in precedenza occupata dagli impianti per la macellazione situata nell’angolo nord-orientale della città, tra le stazioni della metropolitana Porte de Pantin e Porte de la Villette. La Villette, che si estende per un chilometro, in una direzione e per settecento metri nell’altra, è un’area in cui si riscontra una molteplicità di programmi che ospita, oltre al parco, la grande Cité des Sciences et de l’industrie, la Cité de la Musique, lo spazio espositivo della Grand Halle e un auditorium per i concerti rock. Nonostante il nome, il parco, secondo quanto stabilito dalla gara, non doveva essere semplicemente la riproduzione di un paesaggio. Al contrario, il bando di concorso per questo “Parco urbano del XXI secolo” sviluppava un programma complesso di servizi per la cultura e il divertimento, che comprendeva teatri all’aperto, ristoranti e caffè, gallerie d’arte, laboratori di video e musica, parchi giochi e installazioni multimediali, oltre agli immancabili giardini che favoriscono l’invenzione culturale oltreché la ricreazione all’aria aperta. L’obiettivo del concorso era scegliere un architetto che sovrintendesse al progetto principale e costruisse gli “elementi strutturanti” del parco. Artisti, paesaggisti e altri architetti avrebbero poi contribuito alla realizzazione di giardini ed edifici. Lo schema del Parco fu scelto fra 471 progetti durante un concorso a due fasi e fu costruito in un periodo di quasi quindici anni. Esso si basa sulla sovrapposizione di tre sistemi indipendenti di Punti, Linee e Superfici: Superfici La griglia delle folies è legata ad una struttura coordinata più ampia, un sistema ortogonale di circolazione pedonale ad alta densità che attraversa l’area formando una croce. L’asse delle coordinate, rappresentato dal passaggio nord-sud, collega i due ingressi che si aprono sulla città e sulle stazioni della metropolitana di Porte de la Villette e Porte de Pantin, mentre l’asse che taglia il sito da est a ovest unisce Parigi alla periferia occidentale. Una struttura coperta ondulata larga cinque metri corre per l’intera lunghezza di entrambi gli assi. Lungo gli assi, sono disposte, in modo da facilitare e favorirne l’accesso, le folies destinate a un uso più frequente, tra cui la Cité de la Musique, caffè e ristoranti, parchi gioco per i bambini, il centro di primo soccorso e gli spettacoli musicali. Il sistema di Linee comprende anche il sentiero dei parchi tematici, un percorso curvilineo apparentemente casuale che collega diverse parti del parco in un circuito progettato con estrema attenzione. Il sentiero dei giardini tematici interseca i due assi in vari punti, determinando incontri imprevisti con aspetti insoliti di una natura “addomesticata” o “programmata”. Punti Le superfici del parco ospitano tutte le attività che hanno bisogno di vaste estensioni spaziali orizzontali per giochi, sport, esercizio fisico, feste popolari, mercati ecc. Durante le sere d’estate, per esempio, lo spazio erboso centrale si trasforma in un cinema all’aperto che può accogliere fino a tremila spettatori. Le superfici rimanenti, in cui sono stati realizzati tutti gli aspetti del programma, sono in terra battuta o ghiaia, un materiale familiare ai parigini. Le folies sono distribuite uniformemente sulla superficie del parco a intervalli di 120 metri, secondo uno schema coordinato di griglie a punti. Hanno forma di cubi di 10 per 10 per 10 metri e sono strutture neutre a tre piani che possono essere trasformate ed elaborate secondo specifiche necessità programmatiche. Nel complesso, le folies costituiscono il denominatore comune di tutti gli eventi generali del programma del Parco. La ripetizione delle folies intende creare un simbolo chiaro per il parco, un’identità fortemente riconoscibile, come le cabine telefoniche inglesi e i cancelli della metropolitana di Parigi. La griglia fornisce un’immagine o una forma precisa a un terreno altrimenti mal definito. Allo stesso modo, la regolarità dei percorsi e della posizione delle folies rende più semplice orientarsi a coloro che non conoscono la zona. Lo schema della griglia a punti presenta il vantaggio di fornire al parco urbano l’attrezzatura minima in relazione al numero di visitatori. Linee 0 1 2 3 4m

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Informazioni tesi

  Autore: Michele Bucci
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Mariella Dell'Aquila
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 37

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