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Le rappresentazioni mentali, una prospettiva biologica

L’argomento che tratterò in questa tesi è il rapporto tra rappresentazioni mentali e fenomeni biologici. Partendo dalla definizione di rappresentazione, si può affermare che un sistema rappresentazionale è un sistema la cui funzione è indicare come stanno le cose rispetto ad uno stato di cose esterno, per tal motivo i sistemi rappresentazionali risultano importanti poiché indirizzano le mosse dell’organismo nell’ambiente in cui vive. Infatti un organismo biologico basandosi su queste rappresentazioni elabora l’input ricevuto dall’ambiente per produrre un certo output o comportamento. In particolare ciò che questa tesi mira a dimostrare è il rapporto direttamente proporzionale che esiste tra il livello di complessità biologica di un organismo vivente e la sua capacità di produrre rappresentazioni sempre più sofisticate. Infatti ad uno stato iniziale le rappresentazioni sono solo percettive perché sono strettamente connesse allo stimolo percepito, ma man mano che aumenta la complessità biologica degli esseri viventi, le rappresentazioni diventano sempre più complesse fino ad arrivare ai sistemi cognitivi complessi di cui sono dotati gli esseri umani e tramite cui un organismo gestisce il comportamento secondo le sue intenzioni.
Ma a partire da cosa si formano le rappresentazioni? È difficile tracciare una linea di demarcazione netta nel distinguere gli esseri dotati di sistemi rappresentazionali da quelli che non ne dispongono, così come è difficile individuare da un punto di vista biologico un inizio di rappresentazioni. Ma sicuramente questi sistemi devono possedere delle qualità che si rivelano basilari affinché si parli di rappresentazioni come la presenza di un’intenzionalità intrinseca. Con intenzionalità indichiamo proprio quella capacità che certi sistemi hanno di riferirsi in un determinato modo ad un oggetto esterno, e quindi di percepire uno stimolo esterno. Si capisce bene che l’intenzionalità di un sistema non deve dipendere da qualcun altro (ad esempio nelle macchine dipende da noi che ne siamo i costruttori) ma deve essere interna al suo stesso sistema, quindi per questo si definisce intrinseca.
È ovvio che l’organismo deve possedere degli organi di senso o facoltà discriminanti che gli permettano di percepire almeno uno stimolo esterno. Tutto ciò chiama in causa l’importanza di meccanismi interni, come il sistema nervoso, specializzati ad elaborare le informazioni provenienti dall’ambiente. Il sistema nervoso fa la sua comparsa in maniera congiunta al movimento che riveste un ruolo importante nella formazione di rappresentazioni mentali in quanto l’organismo si muove attivamente per soddisfare i suoi bisogni, dunque le rappresentazioni diventano importanti nella misura in cui indicano all’organismo qualcosa dell’ambiente e lo guidano verso il soddisfacimento dei suoi bisogni.
Ovviamente non tutti gli organismi viventi possiedono una mente ad esempio le piante sono vive, ma non hanno bisogno di rappresentazioni perché non si muovono, realizzano il loro sostentamento utilizzando le risorse presenti nell’ambiente limitato in cui nascono, crescono e muoiono, per cui sono passive perché sono solo dotate di meccanismi di controllo biologico rigidi. Al contrario esseri viventi più complessi come gli animali sono più attivi nella produzione dei propri movimenti grazie alla presenza del sistema nervoso che li dota di strutture plastiche ed in questo modo rende loro possibile l’apprendimento, un processo attraverso il quale un organismo modifica le sue strutture interne a secondo dell’interazione con l’ambiente; inoltre costituisce un punto di partenza per la formazione di sistemi cognitivi dotati di strutture flessibili che permettono di orchestrare il comportamento a secondo delle proprie intenzioni.
Nel nostro cammino verso i sistemi cognitivi vedremo che la complessità delle rappresentazioni man mano che saliamo nella scala biologica si lega ad un aumento di libertà dell’organismo che diventa sempre più autonomo dai condizionamenti esterni nell’uso delle sue rappresentazioni, diventandone in un certo senso “padrone”. Infatti queste diventano per lui accessibili e gli consentono in tal modo di decidere un comportamento basandosi sulle varie rappresentazioni degli effetti, ed in un secondo momento senza aver nemmeno bisogno di un input esterno. È questo ciò che accade agli esseri umani che non solo riescono a pianificare il proprio comportamento facendo progetti distanti nel tempo, ma hanno esternato le loro rappresentazioni mentali producendo strumenti che amplificano le loro facoltà intellettive permettendogli un controllo sempre maggiore dell’ambiente in cui vivono.

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Introduzione L’argomento che tratterò in questa tesi è il rapporto tra rappresentazioni mentali e fenomeni biologici. Partendo dalla definizione di rappresentazione, si può affermare che un sistema rappresentazionale è un sistema la cui funzione è indicare come stanno le cose rispetto ad uno stato di cose esterno, per tal motivo i sistemi rappresentazionali risultano importanti poiché indirizzano le mosse dell’organismo nell’ambiente in cui vive. Infatti un organismo biologico basandosi su queste rappresentazioni elabora l’input ricevuto dall’ambiente per produrre un certo output o comportamento. In particolare ciò che questa tesi mira a dimostrare è il rapporto direttamente proporzionale che esiste tra il livello di complessità biologica di un organismo vivente e la sua capacità di produrre rappresentazioni sempre più sofisticate. Infatti ad uno stato iniziale le rappresentazioni sono solo percettive perché sono strettamente connesse allo stimolo percepito, ma man mano che aumenta la complessità biologica degli esseri viventi, le rappresentazioni diventano sempre più complesse fino ad arrivare ai sistemi cognitivi complessi di cui sono dotati gli esseri umani e tramite cui un organismo gestisce il comportamento secondo le sue intenzioni. Ma a partire da cosa si formano le rappresentazioni? È difficile tracciare una linea di demarcazione netta nel distinguere gli esseri dotati di sistemi rappresentazionali da quelli che non ne dispongono, così come è difficile individuare da un punto di vista biologico un inizio di rappresentazioni. Ma sicuramente questi sistemi devono possedere delle qualità che si rivelano basilari affinché si parli di rappresentazioni come la presenza di un’intenzionalità intrinseca1. Con intenzionalità indichiamo proprio quella capacità che certi sistemi hanno di riferirsi in un determinato modo ad un oggetto esterno, e quindi di percepire uno stimolo esterno. Si capisce bene che l’intenzionalità di un sistema non deve dipendere da qualcun altro (ad esempio nelle macchine dipende 1 Dretske (1988) 1

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Informazioni tesi

  Autore: Roberta Marturana
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Marco Mazzone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 66

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Parole chiave

flessibilità cognitiva
intenzionalità intrinseca
rappresentazioni mentali
sistemi rappresentazionali

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