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La V.O.C. La Compagnia delle Indie Olandesi nel XVII secolo - The Golden Age

Nel corso degli studi in storia le curiosità per approfondire temi o eventi sfiorati all’interno di un manuale o di una lettura che hanno però suscitato in noi un interesse particolare è esperienza che ritengo comune a tutti gli studenti, ma putroppo i ritmi degli studi e la mancanza degli strumenti per soddisfare tali interessi ci induce a rinviarli ad altra occasione. Giunti al momento in cui, con la redazione di uno studio più puntuale, siamo chiamati a preparare la tesi possiamo infine realizzare quello che prima non è stato possibile: selezionare una letteratura adeguata, immaginare una scaletta al cui interno riordinare i materiali selezionati, scrivere infine qualcosa di nostro sul tema che aveva suscitato in noi un particolare interesse.
Di cosa fosse una compagnia delle indie avevo qualche nozione, molto superficiale in realtà, ma essa ha sempre suscitato il mio interesse. Dopo, in un periodo trascorso ad Amsterdam, ebbi la possibilità di vedere la ricostruzione di una nave della Voc del XVIII secolo al Nederlands Scheepvaart Museum (il museo marittimo di Amsterdam, che si trova al centro della città) e di leggere qualcosa al riguardo: da lì l’idea di intraprendere uno studio incentrato sulla Compagnia delle Indie Orientali Olandesi (Vereenigde Oost-Indische Compagnie). La scelta di escludere dalla ricerca la Wic (West-Indische Compagnie), la Compagnia delle Indie Occidentali Olandesi, si spiega con il desiderio di non disperdere il mio interesse su un ambito troppo ampio, ma anche con la minor importanza di questa rispetto alla Voc.
Dunque una volta deciso il soggetto specifico della ricerca e lo spazio della sua azione, tra le Province Unite e le Indie Orientali (queste ultime in modo convenzionale cominciano da est del Capo di Buona Speranza fino ad arrivare alla base olandese in Giappone di Dejima, un isola artificiale nella baia di Nagasaki ), è stato necessario stabilire il tempo. E’ perciò scontato scegliere il XVII secolo, l’età d’oro olandese resa famosa da Johan Huizinga e la nascita della Voc nel 1602 . Stabilite le principali coordinate bisognava cercare le fonti. I testi italiani che trattino l’argomento sono scarsi, ma in inglese ne esistono svariati come in neerlandese e viste le mie scarse conoscenze in quest’ultima lingua ho preferito consultare solo testi in inglese. Leggendo le varie fonti, (tratte da monografie, articoli di riviste, ma anche da internet) sono venuto a conoscenza di numerose ed interessanti tematiche della società dei Paesi Bassi tra XVI e XVIII secolo. Rielaborando tutto il materiale a mia disposizione ho pianificato l’esposizione della ricerca: ho iniziato col riassumere brevemente la storia dei Paesi Bassi, partendo arbitrariamente dall’abdicazione di Carlo V, poco prima della costituzione delle Province Unite, quest’ultima tappa politica fondamentale (a mio avviso) per lo sviluppo economico di tipo capitalista-mercantilista che ebbe questa nazione; per poi spiegare in che contesto socio-politico-economico nacque la Compagnia Olandese delle Indie Orientali nel 1602. Mostrerò le differenze tra la società olandese e il resto dell’Europa occidentale, e la particolarità di questo “nuovo” Paese che si poneva quasi all’avanguardia rispetto al resto del mondo, anche per via della sua mentalità come dimostra Max Weber nella sua opera “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”.
Successivamente descritta la situazione generale della società e la storia delle Province Unite, entrerò nello specifico della ricerca esponendo il mio studio sulla Voc nel XVII secolo, anche se tratterò nel paragrafo 2.5 il suo declino che avverrà alla fine del XVIII secolo, ma non si potrebbe non fare questo salto nel tempo, pena l’incompletezza del lavoro. Quindi partirò dalla sua nascita e costituzione per poi illustrare la sua struttura e organizzazione monopolistica, la sua espansione territoriale, descrivendo le rotte delle merci con i commerci e gli scambi che avvenivano sia in Asia tra le colonie neerlandesi e tra le colonie neerlandesi e gli Stati sovrani asiatici, che tra Asia, colonie ed Europa. Nello stesso tempo cercherò di analizzare nei migliori dei modi il ruolo politico-governativo e militare della Voc nel continente asiatico; in ultimo le ripercussioni che ebbe la Compagnia delle Indie Orientali nell’economia delle Province Unite nella Golden Age, magari cercando di capire quanto la compagnia ebbe parte a creare questa età dell’oro. Credo che dopo aver esposto tutte queste argomentazioni sulla Voc si potrà trarre qualche personale conclusione finale, cercando l’oggettività, ma senza voler stabilire sentenze inopinabili, anzi tutt’altro.
Ebbene, scritta questa premessa, potrò esporre più agevolmente il mio lavoro.

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31. INTRODUZIONE Nel corso degli studi in storia le curiosità per approfondire temi o eventi sfiorati all’interno di un manuale o di una lettura che hanno però suscitato in noi un interesse particolare è esperienza che ritengo comune a tutti gli studenti, ma putroppo i ritmi degli studi e la mancanza degli strumenti per soddisfare tali interessi ci induce a rinviarli ad altra occasione. Giunti al momento in cui, con la redazione di uno studio più puntuale, siamo chiamati a preparare la tesi possiamo infine realizzare quello che prima non è stato possibile: selezionare una letteratura adeguata, immaginare una scaletta al cui interno riordinare i materiali selezionati, scrivere infine qualcosa di nostro sul tema che aveva suscitato in noi un particolare interesse. Di cosa fosse una compagnia delle indie avevo qualche nozione, molto superficiale in realtà, ma essa ha sempre suscitato il mio interesse. Dopo, in un periodo trascorso ad Amsterdam, ebbi la possibilità di vedere la ricostruzione di una nave della Voc del XVIII secolo al Nederlands Scheepvaart Museum (il museo marittimo di Amsterdam, che si trova al centro della città) e di leggere qualcosa al riguardo: da lì l’idea di intraprendere uno studio incentrato sulla Compagnia delle Indie Orientali Olandesi (Vereenigde Oost-Indische Compagnie). La scelta di escludere dalla ricerca la Wic (West-Indische Compagnie), la Compagnia delle Indie Occidentali Olandesi, si spiega con il desiderio di non disperdere il mio interesse su un ambito troppo ampio, ma anche con la minor importanza di questa rispetto alla Voc. Dunque una volta deciso il soggetto specifico della ricerca e lo spazio della sua azione, tra le Province Unite e le Indie Orientali (queste ultime in modo convenzionale cominciano da est del Capo di Buona Speranza fino ad arrivare alla base olandese in Giappone di Dejima, un isola artificiale nella baia di Nagasaki 1 ), è stato necessario stabilire il tempo. E’ perciò scontato scegliere il XVII secolo, l’età d’oro olandese resa 1 Maarten Roy Prak, The Dutch Republic in the seventeenth century: the golden age, New York, Cambridge University Press, 2005, p. 119

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Informazioni tesi

  Autore: Mauro Ninniri
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze storiche
  Relatore: Gian Paolo Brizzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 66

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