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Il ruolo della città nella serie tv americana: New York in Sex and the City

Il lavoro esposto in queste pagine si occupa di analizzare il ruolo che la città ha avuto nel cinema e nella televisione americani.
Di conseguenza la città rappresentata non sarà semplicemente un “agglomerato” di strutture architettoniche, di edifici e strade, ma implicherà qualcosa di ben più ampio e profondo, come lo sviluppo e i cambiamenti della società americana insieme a tutti quei sentimenti contrastanti che tale sviluppo ha comportato.
Nel primo capitolo, dedicato alla rappresentazione della città nel cinema americano, mi sono preoccupata di stabilire un punto di contatto tra la storia dello sviluppo urbano di un’America sempre più industrializzata e uno dei simboli più evidenti dell’epoca moderna in cui tale sviluppo stava prendendo piede: il cinema. Questo attraverso un’analisi di come la città e il cinema si siano vicendevolmente condizionati e influenzati nel loro percorso di formazione e crescita, prima, e poi, cercando di capire più precisamente come lo sviluppo della città sia stato messo in scena sul grande schermo. In particolare come i diversi sentimenti della società legati allo sviluppo stesso dell’area metropolitana siano stati tradotti in altrettante visioni e rappresentazioni in diversi generi cinematografici, facendo anche una distinzione tra una visione più reale e una più fantasiosa della città. Prima di gettare uno sguardo al “dietro le quinte” della produzione dei film, considerando l’importante distinzione tra “set” e “shot”, ossia dove il film sia “ambientato” e “girato”, e la conseguente importanza delle film commission, mi sono occupata di fare una veloce parentesi sul concetto di landmark, come luogo riconoscibile all’interno di uno spazio fisico, e di analizzare i casi della Metropolis di Lang e della New York di Woody Allen.
Il secondo capitolo entra nel merito della rappresentazione della città nella serie televisiva americana, proponendo nuovamente una panoramica attraverso una storia dei generi. Si è partiti dalla duplice visione della suburb, vista inizialmente in chiave utopica, in contrapposizione con una visione sempre più cupa della grande città, e successivamente sfogo di tutte le paure della società americana, che ne portano una lettura in chiave distopica. Successivamente mi sono occupata dell’analisi di due casi particolari all’interno del discorso della rappresentazione della città legata ad un particolare genere, il poliziesco, Miami Vice e The Shield, per arrivare al discorso del “site-specific format”, un format che adatta le sue caratteristiche alla città di ambientazione, considerando come le tre declinazioni di CSI cambino a seconda del luogo di svolgimento delle sue vicende. In ultimo ho dedicato un paragrafo all’importante e molto frequentato tema della città minacciata, tracciando un veloce excursus su tutti i pericoli con la metropoli americana ha dovuto – e deve – fare i conti. In ultimo ho analizzato il caso eccezionale di The Wire, un vero e poprio documentario sullo stretto legame della città di Baltimora con la criminalità.
Il terzo capitolo è dedicato all’analisi del caso Sex and the City, che innalza New York al ruolo di protagonista indiscussa della serie.
Dopo una breve storia dello sviluppo urbanistico di New York e dei suoi landmark, necessaria per capire a fondo non solo il caso particolare che lega la Grande Mela alla famosa serie trasmessa da HBO, ma anche più generalmente il legame tra la città e la sua rappresentazione televisiva, mi sono dedicata a tutte quelle caratteristiche stilistiche, narrative, linguistiche che hanno permesso a Den Starr (Darren Starr), attraverso la voce di Carrie Bradshaw, di dichiarare l’amore immenso degli Stati Uniti per una città come New York. La mia digressione non ha dimenticato di analizzare la serie a tutto tondo, rimarcando anche quelle caratteristiche che hanno portato a una stereotipizzazione di New York. Obbligato, poi, è stato il paragone con Parigi, la rivale cinematografica (e non solo!) di New York, sulla scia della conclusione della serie dove risuona più forte che mai la dichiarazione d’amore di Carrie per la sua Manhattan.

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2 INTRODUZIONE Il lavoro esposto in queste pagine si occupa di analizzare il ruolo che la città ha avuto nella televisione americana, in particolare nel genere della serie televisiva. La ricerca rimane circoscritta quella grande fabbrica di valori simbolici che è l’industria cinematografica e televisiva statunitense. Quello che si cercherà di analizzare è il diverso ruolo che la città ha avuto nelle rappresentazioni dei grandi show americani, prendendo in considerazione in modo particolare l’eclatante caso di Sex and the City, una serie televisiva che ha la fama di aver portato la città di New York ad essere protagonista indiscussa dello show. La città rappresentata dagli show americani non è semplicemente un “agglomerato” di strutture architettoniche, di edifici e strade, ottima ma fredda scenografia per storie infinite, ma implica qualcosa di ben più ampio e profondo, come lo sviluppo e i cambiamenti della società americana insieme a tutti quei sentimenti contrastanti che tale sviluppo ha comportato. In questo lavoro, dunque, si sono prese in considerazione le varie declinazioni di rappresentazione della città, in quanto simbolo dello sviluppo e dell’animo della società americana, ma anche come set e location di quelle moltissime storie che sono state rappresentate attraverso gli schermi americani e, soprattutto, la città come “brand” in grado di dettare le regole stilistiche seguite dallo show. Si analizzeranno, infatti, alcuni casi in cui il rapporto tra città e

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Sala
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Scienze linguistiche
  Relatore: Aldo Grasso
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 147

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Parole chiave

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