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Il delisting in Italia: un'analisi empirica

L’evidenza suggerita dalla recente ondata di delisting che ha investito l’Europa sembra poter essere solo in parte spiegata dalle motivazioni classiche che la letteratura internazionale ha addotto per giustificare la rimozione di un’impresa dal listino ufficiale.
La differenza tra i delisting di stampo anglosassone e quelli dell’Europa continentale sembra la conduzione dell’operazione, che nel primo caso è essenzialmente sottoforma di LBO/MBO spesso coadiuvata da operatori istituzionali come i fondi di private equity, mentre all’interno dell’area Europa il riacquisto della società attraverso Opa viene solitamente promosso dallo stesso azionista di controllo spesso coincidente con la famiglia fondatrice che ne aveva richiesto l’ammissione alla quotazione. Questa combinazione di interessi non tiene conto della posizione degli azionisti di minoranza nel caso in cui l’offerta pubblica finalizzata al delisting sia lanciata a sconto rispetto al prezzo di Initial Public Offering a causa di diverse motivazioni quale ad esempio un generalizzato ribasso dei mercati finanziari. Proprio per tale ipotesi si vuole osservare come il delisting possa costituire per sé uno strumento rivolto a conseguire ampi trasferimenti di ricchezza a sfavore delle minorities, attraverso l’obiettivo di studio del fenomeno del delisting a seguito di un’Opa osservando tutte le operazioni che rientrano nella nostra analisi dall’anno 1998 al 2010.
L’analisi è strutturata come segue. Nel capitolo 1 è presentato l’argomento del delisting evidenziando i diversi meccanismi legislativi in cui una società incorre per richiedere la revoca dal listino ufficiale. Si indaga inoltre sulle motivazioni e sulle finalità che possono indurre una società a delistarsi. Alla fine del primo capitolo si riportano inoltre alcuni interventi giornalistici recenti che si soffermano su questo tipo di operazioni definite come “mordi e fuggi” per quotazioni cosiddette “meteora”, ipotizzando siano svolte per gli interessi esclusivi dell’azionista di maggioranza.
Nel capitolo 2 si affronta l’argomento dal punto di vista strettamente legislativo, riportando i più importanti articoli di legge che riguardano nei primi paragrafi l’iter di lancio di un’Opa e i relativi obblighi informativi per poi illustrare nel particolare le varie tipologie di offerta pubblica di acquisto nei restanti paragrafi. A fine capitolo è stata inserita un’appendice normativa con la totalità degli articoli citati.

Nel capitolo 3 si è invece studiato il delisting attraverso la letteratura con i principali studi relativi alle operazioni di Public-to-Private e alle conseguenze economiche riscontrate in termini di rendimento per gli azionisti di minoranza.
Con il capitolo 4 si affronta l’analisi empirica che attraverso vari livelli di campioni a partire da un dataset iniziale contenente i dati degli anni 1998-2010, studia il delisting tramite Opa per evidenziare il rendimento positivo o negativo dei piccoli azionisti nelle operazioni analizzate e quindi per valutare se si assiste ad un effettivo trasferimento di ricchezza dalle minorities agli azionisti di maggioranza.
Segue l’analisi statistica per valutare tali rendimenti annualizzati e per osservare se questi siano effettivamente diversi da zero.

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4 INTRODUZIONE L’evidenza suggerita dalla recente ondata di delisting che ha investito l’Europa sembra poter essere solo in parte spiegata dalle motivazioni classiche che la letteratura internazionale ha addotto per giustificare la rimozione di un’impresa dal listino ufficiale. La differenza tra i delisting di stampo anglosassone e quelli dell’Europa continentale sembra la conduzione dell’operazione, che nel primo caso è essenzialmente sottoforma di LBO/MBO spesso coadiuvata da operatori istituzionali come i fondi di private equity, mentre all’interno dell’area Europa il riacquisto della società attraverso Opa viene solitamente promosso dallo stesso azionista di controllo spesso coincidente con la famiglia fondatrice che ne aveva richiesto l’ammissione alla quotazione. Questa combinazione di interessi non tiene conto della posizione degli azionisti di minoranza nel caso in cui l’offerta pubblica finalizzata al delisting sia lanciata a sconto rispetto al prezzo di Initial Public Offering a causa di diverse motivazioni quale ad esempio un generalizzato ribasso dei mercati finanziari. Proprio per tale ipotesi si vuole osservare come il delisting possa costituire per sé uno strumento rivolto a conseguire ampi trasferimenti di ricchezza a sfavore delle minorities , attraverso l’obiettivo di studio del fenomeno del delisting a seguito di un’Opa osservando tutte le operazioni che rientrano nella nostra analisi dall’anno 1998 al 2010. L’analisi è strutturata come segue. Nel capitolo 1 è presentato l’argomento del delisting evidenziando i diversi meccanismi legislativi in cui una società incorre per richiedere la revoca dal listino ufficiale. Si indaga inoltre sulle motivazioni e sulle finalità che possono indurre una società a delistarsi. Alla fine del primo capitolo si riportano inoltre alcuni interventi giornalistici recenti che si soffermano su questo tipo di operazioni definite come “mordi e fuggi” per quotazioni cosiddette “meteora”, ipotizzando siano svolte per gli interessi esclusivi dell’azionista di maggioranza. Nel capitolo 2 si affronta l’argomento dal punto di vista strettamente legislativo, riportando i più importanti articoli di legge che riguardano nei primi paragrafi l’iter di lancio di un’Opa e i relativi obblighi informativi per poi illustrare nel particolare le varie tipologie di offerta pubblica di acquisto nei restanti paragrafi. A fine capitolo è stata inserita un’appendice normativa con la totalità degli articoli citati.

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Informazioni tesi

  Autore: Elena Luchini
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Finanza
  Relatore: Massimo Spisni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 86

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