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Il bilancio consolidato IAS/IFRS dei gruppi bancari: il caso Barclays Bank PLC

L’oggetto specifico della trattazione è rappresentato dal bilancio consolidato dei gruppi bancari, finanziari e assicurativi, escludendo quindi le considerazioni proprie dei bilanci dei gruppi industriali, commerciali e di servizi. Il lavoro prende avvio (capitolo 1) dall’analisi del quadro giuridico di riferimento originato dall’introduzione dei principi contabili internazionali nell’ambito europeo, individuando le regole cui devono o possono riferirsi i gruppi quotati e gli altri gruppi che hanno l’obbligo di redazione del bilancio consolidato. Da questo punto di vista, sono messe in evidenza soprattutto le interrelazioni tra le norme derivanti dalle direttive contabili europee, da cui originano le leggi nazionali in materia di bilancio e di bilancio consolidato, e le problematiche indotte dall’utilizzo degli IAS/IFRS. In tale analisi si è tenuto conto anche delle interpretazioni intervenute in materia sia a livello europeo sia a livello nazionale; si è inoltre analizzato un confronto tra gli IAS/IFRS, gli US GAPP e i Principi italiani ed una interpretazione delle norme. Tali norme, sono state oggetto di alcune significative interpretazioni da parte degli organi di vigilanza italiani e da parte dell’Organismo Italiano di Contabilità (OIC); in particolare è stato analizzata la Circolare n° 262 della Banca d’Italia del 22 dicembre 2005 (capitolo 2) che viene applicata esclusivamente agli istituti bancari ed agli enti finanziari5; le disposizioni della circolare disciplinano le modalità di redazione degli schemi del bilancio (Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e Rendiconto Finanziario), della Nota Integrativa nonché della relazione sulla gestione.
Nel capitolo 3 si analizza la grande realtà bancaria del gruppo Barclays, mettendo in evidenza tutti i passaggi della banca nella storia fino ad arrivare ad essere quella che oggi si presenta sicuramente come una delle più grandi ed importanti banche e dettagliandone la dislocazione su tutti e 5 i continenti del mondo. Viene così preso in considerazione il bilancio consolidato del gruppo Barclays Bank PLC (capitolo 4) e se ne analizzano i risultati (per l’esercizio 2010) ottenuti dal gruppo, andando ad analizzare sia i risultati suddivisi per business che i risultati suddivisi per area geografica; si analizza poi anche i risultati, la dislocazione territoriale e la storia di Barclays in Italia (capitolo 5). Il presente lavoro si conclude affrontando il tema degli accordi di Basilea (capitolo 6); dopo una breve descrizione degli accordi internazionali di Basilea 16 e Basilea 27, si analizza Basilea 3 come un percorso impegnativo per una riforma ambiziosa emanata dal Comitato di Basilea che ha proposto quest’incisiva riforma del sistema di adeguatezza patrimoniale che, a differenza della pletora di altre proposte, potrà tradursi in una risposta efficace alla crisi finanziaria.

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6 Introduzione Con il termine “principi contabili internazionali” si intende un insieme di regole per la redazione dei bilanci valide per ogni impresa, in qualsiasi parte del mondo ed operante in qualsivoglia settore industriale, emessa da un organismo indipendente, a carattere sopranazionale, riconosciuto quale unico autorevole ente preposto alla loro formazione. internazionale. Tale ente è l’International Accounting Standard Board (IASB) ed i principi da esso emanati sono gli International Accounting Standard (IAS) e gli International Financial Reporting Standard (IFRS) 1 . I principi contabili internazionali (IAS/IFRS) sono destinati quindi a diventare la regola unica in tutto il mondo per redigere i bilanci consolidati e d’esercizio. Già oggi tutte le imprese quotate europee, e quindi anche quelle italiane, devono utilizzare gli IFRS per i loro bilanci. Oltre 100 Paesi hanno adottato gli IFRS o hanno avviato programmi a breve scadenza per abbandonare la propria disciplina contabile e passare al nuovo sistema internazionale. Bilanci redatti secondo le medesime regole contabili sono perfettamente comparabili fra loro e ciò consente analisi e confronti accurati da parte degli analisti finanziari, investitori e, in generale da parte di tutti gli stakeholder 2 ; inoltre, consenti di effettuare allocazioni ottimali di capitale fra le varie imprese. Sono queste le premesse che hanno portato, nel 1973, alla fondazione dell’International Accounting Standard Committee (IASC) da parte delle professioni contabili di 10 Paesi 3 con il dichiarato intento di stabilire standard contabili a valenza mondiale. Lo IASC è una Fondazione di diritto privato 4 e i suoi principali compiti sono quelli di assicurare il finanziamento dell’intera organizzazione, stabilire le strategie generali, approvare il rendiconto annuale e nominare i membri di tutti gli altri organi di governo e le relative 1 Entrambi i termini indicano standard contabili; si è però sostituito il termine IAS con IFRS per sottolineare l’obiettivo di disciplinare tutta la informativa finanziaria d’impresa (financial reporting) e non solamente gli aspetti puramente contabili (accounting). 2 Con il termine stakeholder si intendono tutti coloro che hanno un interesse nel bilancio o, più generalmente, nelle imprese. Oltre agli investitori (e, per loro, gli analisti e i consulenti finanziari) si annoverano i creditori, i dipendenti, i finanziatori, le amministrazioni pubbliche. 3 Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Messico, Olanda, Regno Unito, Irlanda, Usa. 4 Con sede legale in Delaware (USA) e sede operativa a Londra.

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Informazioni tesi

  Autore: Fabio Donalisio
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Paolo Pietro Biancone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 142

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