Skip to content

Il finanziamento privato al settore nonprofit: dalle donazioni agli strumenti di finanza etica

Prendo in mano la penna per scrivere questo abstract sei anni dopo la stesura della tesi. Da allora non mi sono più occupato di non profit ed immagino che gli sforzi di ricerca si siano moltiplicati, trovando un’adeguata sistemazione a qui concetti che allora erano ancora in via di definizione. Le imprese senza scopo di lucro, pur essendo una realtà affermata nel nostro paese ancora non avevano trovato una collocazione all’interno del quadro teorico degli studi economici. Probabilmente la locuzione “senza scopo di lucro” spiazzava non poco chi era abituato a studiare gli attori economici alla luce dei paradigmi dell’economia classica o keynesiana.
L’approvazione della legge sulle ONLUS, che al momento nel quale nasceva la tesi era in discussione alle camere, ha dato, pur con tutti i suoi limiti, uno status giuridico che mancava alle imprese non profit, riconoscendo loro una piena legittimità istituzionale oltre a strumenti che, nei principi, dovevano favorire la loro crescita.
La rassegna delle teorie che ho svolto nel lavoro ha risentito di questo vuoto
La maggior parte dei contributi arriva, infatti, dagli stati uniti, dove il terzo settore ha avuto ben altra storia. Non sarei comunque riuscito a completare il mio lavoro se proprio in quei giorni non fosse stata pubblicata la ricerca curata dal Professor Gian Paolo Barbetta che, dando una dimensione quantitativa ed una tassonomia del settore ha fornito una base fondamentale per le riflessioni contenuti nella tesi.
Cosa c’è di utile allora , in questo lavoro datato, per chi vuole accingersi allo studio dei temi del finanziamento privato alle imprese senza scopo di lucro?
Innanzitutto la bibliografia che è, una base di partenza per una ricerca che, altrimenti, ed anzi proprio per il moltiplicarsi di contributi, a volte un pò a la mode, può finire per disorientare chi affronta per la prima volta l’argomento.
Secondariamente proprio quel termine “privato” presente nel titolo che denuncia l’interesse per strumenti di finanziamento divenuti sempre più necessari, dato il ritirarsi dello Stato dalle politiche di Welfare che avevano sostenuto le associazioni fino ad allora.
Oltre alle donazioni, ai prodotti di finanza e realtà come la banca etica, la tesi passa in rassegna i modelli matematici usati per valutare le variabili che determinano al crescita e la sopravvivenza delle non profit.
Il ricorso al capitale di debito e a quello di rischio avvicina i modelli di gestione delle non profit, non i fini naturalmente, alle aziende tradizionali. Un dato di fatto che oggi è ancora più evidente se si pone mente ai fenomeni di destrutturazione delle imprese industriali e dal moltiplicarsi degli obiettivi di un’impresa oltre quelli della “massimizzazione del profitto”.
Il “senza scopo di lucro” si allarga andando oltre la sfera degli interventi sociali arrivando a lambire attività commerciali. Allo stesso tempo la responsabilità dell’impresa for profit si allarga abbandonando la tutela esclusiva dell’azionista per occuparsi di ambiente, di diritti dei lavoratori etc.., per divenire “responsabilità sociale” in senso pieno.
Il risultato è un territorio di ricerca dai contorni sfumati, dove competizione e cooperazione si inseguono e dove definire degli schemi di analisi utili allo sviluppo di politiche e strategie si fa sempre più impresa ardua. Per questo la tesi faceva riferimento a modelli teorici e pratici che avevano ancora poca visibilità nella ricerca economica. In particolare gli accenni alle teorie di Mancur Olson sulle organizzazioni e ai temi del social audit volevano essere il contributo originale della tesi. Rileggendoli oggi, appaiono non privi di qualche contraddizione e meritevoli un più approfondito sforzo ma credo costituiscano ancora un’ipotesi di lavoro valida.
Qualche spunto interessante è rinvenibile anche nel capitolo dedicato alle fondazioni, vero nodo gordiano per lo sviluppo non solo delle non profit ma dell’economia tutta e per questo vasto e complicato. Non mi sembra che la battaglia che si è inevitabilmente scatenata con il tentativo di sottrarre i patrimoni delle fondazioni al mondo bancario, più che mai bisognoso di certezze, in un periodo di privatizzazioni, fusioni e rivolte di potere, abbia prodotto buoni frutti per il modo delle imprese senza scopo di lucro ma forse il tema era troppo complesso e dinamico per essere affrontato con gli strumenti che uno studente possedeva sei anni or sono. Resta comunque una traccia e un tentativo di disegnare un assetto che a scavare in profondità e dati i rapporti di forza tra gli attori che si confrontavano, magari è cambiato meno di quello che ci si aspetta.
Spero che la lettura di un lavoro che per è stato in ogni caso l’esperienza formativa più entusiasmante che abbia mai svolto, riscattando anni di studi universitari non sempre felici sia utile e piacevole per chiunque decida di affrontarla.
Un ringraziamento, Fabio Masetti

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
5 INTRODUZIONE Una tesi sul terzo settore è un lavoro che ha per oggetto un fenomeno che si presenta dai contorni sfumati e, almeno all’inizio, difficili da definire. Per questo il primo capitolo è stato dedicato al riconoscimento del fenomeno così come è andato sviluppandosi nella non estesissima letteratura ad esso dedicato. Ne è emerso un quadro che, grazie ai più recenti contributi, mostra un terzo settore dotato di una propria identità autonoma nonché di una specifica riconoscibilità teorica che culmina in alcune precise definizioni. Riconosciuto l’oggetto, si è evidenziato subito uno dei problemi principali che riguardano il suo sviluppo: il finanziamento privato. A questo problema, in termini generali, si è dedicato il secondo capitolo, che analizza le diverse fonti alle quali le nonprofit possono attingere per assicurarsi le risorse necessarie alla propria attività. In particolare si è puntato l’attenzione sulle donazioni, che rappresentano il “capitale di rischio” dell’impresa senza scopo di lucro; sul lavoro volontario, che è una donazione non monetaria; sulle vendite di beni e servizi e sull’attività svolta dagli intermediari creditizi nell’ambito della finanza etica. Questi ultimi sono stati analizzati, in particolare, nel terzo capitolo che, sebbene ridotta a causa della scarsità di dati disponibili, offre una panoramica delle più importanti iniziative avviate nel nostro paese in questi ultimi anni. Quello della finanza etica è senz’altro un fenomeno interessante che punta a far emergere un nuovo atteggiamento degli individui nei confronti del denaro, del risparmio e del consumo, operazione non facile ne di breve periodo.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Fabio Masetti
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1996-97
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Giuseppe Mastromatteo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 256

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.

Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi