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Geologia e Archeologia a Como

La tesi svolta vuole contribuire alla comprensione dell’origine della subsidenza che interessa il sottosuolo di Como nel corso del tempo e in una prospettiva futura. Questo lavoro si inserisce nell’ambito del Como Drilling Project, volto a fornire una ricostruzione che, a partire dall’Ultimo Massimo Glaciale (“LGM”, Last Glacial Maximum) e attraverso un’analisi dettagliata della stratigrafia dell’Olocene dell’area urbana di Como, tende a dedurre la dinamica dell’evoluzione ambientale recente dell’intera zona del lago di Como. Poiché l’area urbana in generale e quella lacustre in particolare sono caratterizzate da un progressivo sprofondamento del terreno, di 20 mm all’anno negli anni dal 1955 al 1975, ridotto in seguito a 1-2 mm all’anno in città e 6 mm all’anno in prossimità del lago, tenendo conto anche delle ricorrenti inondazioni, si sono resi necessari un controllo e una valutazione di tali fenomeni. Attraverso una campagna di sondaggi, dalla quale si sono ottenute informazioni geologico-stratigrafiche, è stato possibile stimare il tasso di subsidenza naturale nella città di Como nel lungo periodo (ultimi 13000 anni). Dall’analisi dei dati relativi a livellazioni geometriche eseguite fin dagli inizi del ‘900, sono stati valutati i tassi di subsidenza attuali e subattuali, definendo quindi l’entità di tale fenomeno negli ultimi 100 anni circa, con particolare riguardo alla subsidenza antropica accelerata verificatasi nel secondo dopoguerra. Nel presente lavoro di tesi, invece, che si pone a mezza via tra le sopra citate indagini, grazie all’analisi delle evidenze archeologiche nell’area urbana di Como, e in particolare attraverso le esperienze accumulate in questo settore dai ricercatori del Museo Civico di Como, si vuole tentare di definire il tasso di subsidenza negli ultimi 2000 anni circa.
Il lavoro si è sviluppato in due direzioni: archeologica e geologica. In un primo tempo si è presa visione dei documenti e dei dati archeologici conservati presso il Civico Museo Archeologico “P.Giovio” di Como, focalizzando l’attenzione sugli scavi effettuati nella convalle comasca dal 1980 in poi (in particolare si sono tenuti in considerazione gli scavi situati in via Cantù, via Vittorio Emanuele, via Albertolli, via Vitani, viale Lecco, via Indipendenza, via Adamo del Pero, via Parini, via Carloni, via Cinque Giornate, via Benzi-viale Varese, piazza Cacciatori delle Alpi-via Gallio). Ci si è inoltre avvalsi della collaborazione offerta dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia di Milano.
Una volta estrapolati i dati di interesse, si sono compilate le relative schede, comprendenti informazioni riguardanti: il sito, l’anno di scavo, il tipo di rinvenimento, la datazione e la profondità, la quota di falda, gli eventuali carotaggi effettuati nella zona interessata dallo scavo e la bibliografia. Nello stesso tempo si è preso parte, direttamente sul campo, alla realizzazione di diverse indagini a carattere geologico-archeologico site in territorio comasco (via Volta, via Borgo Vico, viale Lecco). In un secondo tempo si sono esaminati i risultati, ottenuti tenendo conto della datazione dei ritrovamenti archeologici e della profondità raggiunta dall’intervento di scavo rispetto al piano campagna, messe in relazione con la quota di falda. In tal modo si è approdati a una stima del tasso di subsidenza territoriale degli ultimi 2000 anni, quindi si è elaborata una carta delle velocità di abbassamento del terreno a partire dal periodo romano. L’interesse si è poi concentrato, prima sul confronto fra i dati ottenuti dall’indagine svolta, poi fra questi ultimi e quelli pre-esistenti.
Per quanto riguarda il primo confronto, si è appurato che i tassi di subsidenza calcolati presentano una velocità di qualche mm all’anno. In particolare i valori maggiori sono stati registrati nelle zone del lungolago (2,50-2,70 mm/a), mentre nella zona centrale della città murata i dati, che decrescono sensibilmente, sono prossimi a 1-1,5 mm/a. Ancora minori si sono rivelati i valori relativi ai siti posti al di fuori della città murata o di poco al suo interno (0,50-1 mm/a).
Questi risultati sembrano confermare quanto già era stato evidenziato da studi precedenti, ovvero che il fenomeno della subsidenza tende a colpire in maggior misura l’area del lungolago.
Il confronto con i dati relativi alla subsidenza naturale (ultimi 13.000 anni) e a quella attuale e subattuale ha infatti permesso di riscontrare lo stesso andamento spaziale della subsidenza nell’area urbana di Como, seppur con valori leggermente diversi, dovuti alle differenti scale temporali.
Infine, mediante evidenze archeologiche, l’interesse si è concentrato sull’evoluzione della superficie topografica della piana di Como, in epoca romana.

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1 CAPITOLO 1 INTRODUZIONE 1.1 Obiettivi della tesi Tra gli obiettivi perseguiti da questo lavoro, riveste una fondamentale importanza la quantificazione del tasso di subsidenza territoriale della convalle comasca con l’ausilio di evidenze archeologiche. Il termine subsidenza indica il progressivo sprofondamento della superficie del terreno di aree relativamente estese. La velocità dell’abbassamento del suolo e la sua variazione nel tempo variano a seconda delle cause innescanti il fenomeno, che possono essere di due tipi: naturali e antropiche. Se la natura geologica di un terreno può rappresentare la causa stessa della subsidenza, l’attività antropica, dovuta ad esempio alla sottrazione o all’applicazione di carichi fluidi e solidi, può comportare una sua accelerazione. A causa del suo peculiare assetto geomorfologico, posta all’estremità del ramo idrologicamente chiuso del Lario, l’area comprendente la città di Como è quindi per sua natura destinata a essere interessata da importanti fenomeni di abbassamento. E’ stata di conseguenza scelta come area campione per lo studio della subsidenza in relazione alle sue caratteristiche geografiche, climatiche, geologico-strutturali, geomorfologiche, oltre che per l’elevato grado di sfruttamento antropico. In particolare l’area urbana e quella perilacustre specialmente sono state caratterizzate da un progressivo sprofondamento del terreno nel periodo che va dal 1955 al 1975, che ha raggiunto localmente velocità di oltre 20 mm l’anno, ridottesi in seguito a 1-2 mm l’anno in città e 6 mm l’anno in prossimità del lago. Questo aumento vertiginoso del tasso di subsidenza verificatosi nel secondo dopoguerra, a causa dell’estrazione di acqua dall’acquifero profondo, e le ricorrenti esondazioni del lago, hanno reso necessari controlli e studi approfonditi del fenomeno per una migliore conoscenza della situazione. A seguito di precedenti lavori (Commissione per lo studio dei fenomeni di subsidenza, 1980; Comerci, 2004), si sono potuti stimare il tasso di subsidenza naturale nella città di Como nel lungo periodo (ultimi 13.000 anni) e il tasso di subsidenza storico-attuale degli ultimi 100 anni circa, con riguardo alla subsidenza antropica sopra citata. In questa ricerca invece ci si è voluti concentrare sulla velocità di sprofondamento a partire dagli ultimi 2000 anni circa. Questo studio potrà così fornire, tramite il confronto fra i nuovi dati acquisiti e quelli preesistenti,

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Informazioni tesi

  Autore: Samanta Riva
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi dell'Insubria
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Valutazione e Controllo Ambientale
  Relatore: Alessandro Maria Michetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 90

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Parole chiave

geologia
como
subsidenza
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